Il turismo in Italia può diventare sostenibile ispirandosi ai classici della letteratura

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La stagione turistica invernale è pronta a decollare, portando con sé grandi aspettative per il settore. La recente stagione estiva ha registrato risultati significativi, confermando la centralità di questa industria nell’economia italiana. Con un contributo che supera il 10% del pil, è il momento di riflettere sulle opportunità e le sfide che attendono uno dei motori principali del nostro sviluppo. In un’epoca segnata dall’urgente bisogno di pratiche sostenibili, il comparto del turismo si trova di fronte a una sfida cruciale.

L’esempio della Colombia

La domanda che ci dobbiamo porre è la seguente: può il turismo trasformarsi da uno tra i maggiori consumatori di risorse scarse a un paladino della sostenibilità ambientale? Il quesito è tanto semplice quanto carico di implicazioni future per il nostro Pianeta. La risposta, che per essere sensata deve essere scevra di ogni dogmatismo ideologico, può ridisegnare il paesaggio del turismo globale. Ogni anno, oltre un miliardo di persone attraversa i confini internazionali, spesso atterrando in luoghi in cui le infrastrutture non sono sufficienti ad accoglierne il flusso senza che l’ecosistema locale non sopporti un danno. È possibile, dunque, immaginare una strategia che conduca il turismo a sostenere economicamente le comunità locali e allo stesso tempo proteggere e valorizzare l’ambiente? La risposta può e deve essere affermativa. Un esempio interessante viene dalla Colombia, che ha lanciato una campagna culturale ispirata a Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez.

Seguendo questa traccia, anche l’Italia potrebbe sfruttare il suo vasto patrimonio letterario per promuovere nuovi itinerari culturali. Si potrebbero sviluppare percorsi dedicati ai luoghi descritti nelle opere di Dante Alighieri, Italo Calvino o Elena Ferrante. Pensiamo alla Napoli raccontata in L’amica geniale, ai borghi liguri delle Fiabe italiane di Calvino, o alla Sicilia di Giovanni Verga e Leonardo Sciascia. Questi itinerari offrirebbero ai visitatori un turismo più autentico e distribuito, valorizzando piccole realtà locali e promuovendo una narrazione del territorio che va oltre le mete più tradizionali.

Dal cinema all’eredità culturale e naturale

Parallelamente, l’industria cinematografica rappresenta un ulteriore strumento per attrarre turisti. L’Italia è da sempre un set naturale per il cinema internazionale: dai classici di Fellini come La Dolce Vita fino a produzioni recenti come House of Gucci e The Young Pope. Trasformare i luoghi di ripresa in mete turistiche, con itinerari dedicati e attività collegate, potrebbe generare nuove opportunità di sviluppo. Festival cinematografici, tour tematici e visite guidate ai set di film e serie tv contribuirebbero ad ampliare l’offerta culturale, intercettando nuovi flussi di visitatori.
Queste nuove strategie, basate sulla valorizzazione del patrimonio culturale e sull’innovazione nel settore turistico, trovano riscontri anche all’estero.
Paesi come la Svizzera, la Slovenia e la Finlandia sono già all’avanguardia nel promuovere un turismo in grado di bilanciare sviluppo economico e sostenibilità. Questi Paesi utilizzano tecnologie innovative e politiche governative per minimizzare l’impatto ambientale dei viaggiatori, mentre promuovono una maggiore consapevolezza tra turisti e operatori di settore.
L’Italia, con la sua ricca eredità culturale e naturale, non deve essere da meno. La creazione del ministero del Turismo nel 2021 segnala un cambiamento significativo nel modo in cui il Paese intende gestire il flusso turistico e i suoi impatti. Il ministero si propone di coordinare e implementare politiche che proteggano l’ambiente, non solo salvaguardando ma promuovendo la creazione di valore economico generata dal settore.

Come reinventare il turismo

Iniziative come la limitazione degli accessi a città sotto pressione come Venezia e l’introduzione di tasse di soggiorno mirate al finanziamento di progetti di sostenibilità locale sono misure che vanno nella giusta direzione.
Il concetto di alberghi diffusi, che ha preso piede in diverse regioni italiane, è un altro esempio di come il turismo possa essere reinventato. Questi non solo contribuiscono a preservare l’architettura storica, ma anche a disperdere il flusso turistico, riducendo l’impatto su hotspot sovraffollati e promuovendo una distribuzione più equa dei benefici economici del turismo. Ma il cambiamento più radicale potrebbe venire dall’interno dell’industria stessa. Le compagnie aeree, spesso criticate per il loro impatto significativo sulle emissioni di carbonio, stanno iniziando a rispondere con l’implementazione di tecnologie verdi. L’adozione di biocarburanti, l’investimento in ricerca per rendere gli aerei più efficienti e la compensazione delle emissioni sono tutti provvedimenti che si stanno affermando con successo.

Queste iniziative, se adottate su larga scala, potrebbero innescare un cambiamento sostanziale per l’intero settore. I governi dei principali Paesi del mondo devono impegnarsi a favorire la transizione, interpretando la sfida per la sostenibilità non attraverso i miopi occhiali del dogmatismo ambientalista ma attraverso lenti che permettano di osservare un futuro in cui sia possibile conciliare salvaguardia dell’ambiente e creazione di posti di lavoro, ricchezza e progresso per la quota più ampia possibile di popolazione. Le buone pratiche possono e devono estendersi oltre singoli casi e diventare la norma. L’industria turistica può e deve adottare un approccio olistico che tenga insieme la conservazione dell’ambiente, il benessere delle comunità locali e la sostenibilità economica a lungo termine.

Il ruolo dell’Italia

Il turismo sostenibile, quindi, non è solo una scelta etica ma una necessità strategica. È una questione di sopravvivenza per le destinazioni turistiche, molte delle quali sono minacciate da un’eccessiva commercializzazione. Le strategie per un turismo sostenibile richiedono l’adozione di un modello economico che sia socialmente equo, ecologicamente sicuro e economicamente prospero per le generazioni future. È il momento di porsi una domanda provocatoria: il settore turistico riuscirà a rinnovarsi in tempo per contribuire efficacemente alla salvaguardia del nostro Pianeta? Le azioni intraprese fino a oggi indicano una direzione positiva, ma il vero successo richiederà un impegno globale e continuo.

La sfida per il turismo sostenibile non è solo tecnologica o economica, ma anche culturale. L’Italia, per il ruolo che la natura, la storia e la cultura, le hanno assegnato, essendo il Paese che la stragrande maggioranza dei viaggiatori di tutto il mondo vuole visitare almeno una volta nella vita, può legittimamente candidarsi a svolgere la funzione di leader delle nazioni del G20 in questo settore e tracciare una rotta per il futuro in grado di coniugare sviluppo economico, equità sociale e salvaguardia dell’ambiente, delineando una strategia per il turismo globale coraggiosa e all’altezza delle enormi sfide con cui oggi siamo chiamati a confrontarci. (riproduzione riservata)
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