Il settore delle costruzioni tra innovazione e sostenibilità, parla Luca Resparambia: “2024 anno di svolta”

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4′ di lettura
30/12/2024
– Il 2024 è stato un anno di importanti trasformazioni per il settore delle costruzioni, con un focus crescente sulla sostenibilità e sull’innovazione tecnologica.

Ne parliamo con Luca Resparambia, amministratore della PROGECO Costruzioni Generali di Muccia e coordinatore ANCE Giovani per il Centro Italia. PROGECO è un’azienda leader nel settore delle infrastrutture e della ricostruzione, nota per il suo impegno nell’integrazione di materiali innovativi e soluzioni eco-compatibili, con particolare attenzione all’utilizzo di aggregati riciclati.

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Signor Resparambia, il 2024 è stato un anno ricco di cambiamenti. Quali sono stati i principali risultati e le sfide per il settore?
“Il 2024 ha segnato una svolta per il settore edilizio, soprattutto grazie all’introduzione dei nuovi CAM (Criteri Ambientali Minimi) per le strade. Questi criteri, che promuovono l’uso di materiali riciclati e tecnologie a basso impatto ambientale, rappresentano una grande opportunità per aziende come PROGECO. Da anni, puntiamo sull’impiego di aggregati riciclati, che non solo riducono l’impatto ambientale dei cantieri, ma consentono anche di ottimizzare i costi e migliorare la qualità dei materiali utilizzati. Questa visione ci permette di essere all’avanguardia in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità”.

Nel contesto della ricostruzione post-sisma, quali sono le principali difficoltà?
“Purtroppo, le incertezze sulla ricostruzione post-sisma rimangono una questione centrale. A quasi un decennio dagli eventi del 2016, molti cantieri procedono a rilento a causa della burocrazia e delle difficoltà nell’ottenere i finanziamenti. Il tema degli accolli rappresenta un ulteriore ostacolo: molte famiglie e imprese si trovano a dover coprire costi imprevisti, mettendo in discussione la sostenibilità economica di molti progetti. Per un’azienda come PROGECO, che opera in prima linea, è essenziale lavorare a stretto contatto con le istituzioni per trovare soluzioni concrete e accelerare il processo di ricostruzione, garantendo qualità e sicurezza”.

Come si colloca PROGECO in questo panorama?
“PROGECO è da sempre sinonimo di innovazione e qualità. La nostra esperienza nella ricostruzione post-sisma si unisce alla volontà di adottare tecnologie avanzate, come il riciclo degli inerti per la realizzazione di strade e infrastrutture. Crediamo che l’introduzione dei CAM sia una spinta verso un’edilizia più responsabile e che ci consenta di valorizzare ulteriormente il nostro approccio. La nostra missione è combinare tradizione e innovazione per rispondere alle sfide di oggi e costruire un futuro migliore”.

Nel 2024 avete anche raggiunto importanti traguardi. Ci parli del premio Macroscuola.
“Sì, è stata una grande soddisfazione. Il progetto Il maneggio che vorrei presentato dall’Istituto Comprensivo Ugo Betti di Camerino ha ottenuto il terzo posto a livello nazionale. Questo risultato dimostra come le nuove generazioni siano sempre più sensibili ai temi della sostenibilità e capaci di proporre soluzioni creative per il territorio. Come PROGECO, siamo orgogliosi di aver sostenuto iniziative che promuovono la cultura del costruire responsabile”.

Quali sono le sue previsioni per il 2025?
“Credo che il 2025 sarà un anno di crescita, soprattutto per chi saprà interpretare il cambiamento. I CAM strade saranno un volano per diffondere l’uso di materiali riciclati, e noi vogliamo essere protagonisti di questa transizione. Inoltre, il mercato richiederà sempre più innovazione tecnologica, con cantieri digitalizzati e soluzioni in grado di combinare efficienza e rispetto per l’ambiente. Tuttavia, sarà fondamentale risolvere le criticità legate alla ricostruzione post-sisma, altrimenti rischiamo di lasciare indietro interi territori”.

ANCE Giovani ha promosso diverse attività quest’anno. Qual è stato il valore del viaggio a Parigi?
“Parigi è stata un’esperienza di grande valore. Abbiamo visitato cantieri modello e partecipato a incontri con esperti internazionali, osservando pratiche che combinano innovazione e sostenibilità. Questi momenti di confronto sono fondamentali per ampliare i nostri orizzonti e riportare in Italia idee che possano essere applicate nel nostro contesto, ad esempio nel campo dei materiali riciclati o delle infrastrutture resilienti”.

Qual è, secondo lei, la visione per il futuro del settore delle costruzioni?
“Il futuro è nella sostenibilità e nell’innovazione. Con l’introduzione dei CAM e l’adozione di pratiche sempre più rispettose dell’ambiente, il nostro settore può trasformarsi in un pilastro dello sviluppo responsabile. È necessario puntare su materiali innovativi, come gli aggregati riciclati, e su giovani professionisti che possano portare idee fresche e nuove energie. Solo così possiamo costruire un domani migliore”.

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