Il trend tra il 2023 e il 2024 evidenzia una diminuzione dei reati, con mille episodi in meno rispetto all’anno precedente. A delineare il bilancio delle attività della Questura di Piacenza è il questore Ivo Morelli.
«Piacenza è una città vivace, che ha registrato un calo del 15% dei furti in abitazione a livello provinciale e del 30% in città. La partecipazione attiva dei cittadini si è rivelata fondamentale per prevenire i crimini: segnalare prontamente situazioni sospette alle forze dell’ordine tramite i numeri di emergenza può fare la differenza». Così il questore di Piacenza Ivo Morelli durante il consueto bilancio di fine anno dell’attività della questura: un trend tra il 2023 e il 2024 che evidenzia – secondo i dati – una diminuzione dei reati, con mille episodi in meno rispetto all’anno precedente.
Il questore ha poi analizzato l’andamento della criminalità post-emergenza Covid: «Dopo alcune situazioni iniziali, nel 2024 abbiamo riscontrato una diminuzione complessiva dei reati, accompagnata da un calo delle attività repressive. Quest’anno, infatti, la polizia a Piacenza ha effettuato 106 arresti e 732 denunce, concentrandosi prevalentemente sulla città. La Squadra Mobile, con competenze più ampie, ha trattato ulteriori indagini. Il numero di arresti, leggermente inferiore rispetto agli anni precedenti, è stato compensato da un’intensificazione delle attività di prevenzione».
Tra le iniziative di prevenzione, spiccano gli ammonimenti emessi dal questore: «Nel 2023 abbiamo emesso 16 ammonimenti, mentre nel 2024 il numero è salito a 43. Questi interventi, soprattutto nell’ambito dei “codici rossi”, sono stati cruciali per contenere l’aumento di alcune tipologie di reato, come maltrattamenti in famiglia, stalking, lesioni e violenze sessuali. Nel 2023 abbiamo registrato 163 casi, saliti a 193 nel 2024, segno di una maggiore conflittualità in ambito familiare».
Nonostante l’incremento di queste fattispecie di reato, il questore ha sottolineato come le attività preventive siano state determinanti per limitare un ulteriore aumento della criminalità.
«Nel corso dell’anno che sta per concludersi, la Squadra Mobile ha sequestrato quasi cinque chili di sostanze stupefacenti», ha sottolineato il questore, che ha anche affrontato il tema del disagio giovanile e del crescente numero di episodi che vedono minori coinvolti in risse tra coetanei: «È un dato di fatto che esistano gruppi di ragazzi che si frequentano per motivi legati alla loro appartenenza allo stesso quartiere o alla stessa scuola e che, nei loro incontri, possano assumere comportamenti non adeguati», ha spiegato.
«Le attività di indagine condotte dalla Squadra Mobile ci hanno portato, ad esempio, a emettere provvedimenti lo scorso febbraio contro gruppi di giovani, allontanandoli dal centro o da alcune aree della città. Questo ci ha fatto riflettere su un fenomeno in crescita: la formazione di gruppi violenti, spesso legati alla residenza, alla scuola o ad attività sportive comuni. Purtroppo, questi episodi vengono spesso immortalati dai ragazzi stessi, con video ripresi dai telefonini e poi pubblicati online. È inquietante notare che i coetanei, anziché intervenire per separare i litiganti, si limitino a filmare».
Il questore ha inoltre sottolineato un dato preoccupante: «Durante i controlli, troviamo sempre più spesso oggetti atti a offendere in possesso di questi giovani, come coltellini svizzeri o altri strumenti pericolosi. Questo fenomeno, anche se non cresce in maniera esponenziale rispetto agli ultimi cinque anni, resta motivo di allarme, perché questi ragazzi potrebbero ferirsi gravemente durante questi scontri».
Ha poi concluso: «I fenomeni di aggressione tra giovani stanno aumentando anche in ambito scolastico. Con la prefettura stiamo lavorando assiduamente, coinvolgendo anche i dirigenti scolastici, per migliorare la comunicazione e prevenire il disagio sociale nelle scuole. L’obiettivo è sensibilizzare i giovani sul senso di responsabilità e renderli consapevoli delle conseguenze delle loro azioni. Molti di loro non si rendono conto che una denuncia per un’aggressione può compromettere seriamente le loro opportunità future».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link