Sfide e Opportunità per il 2025

Settore Edilizio Umbro: Sfide e Opportunità per il 2025

Settore Edilizio Umbro – Il settore delle costruzioni, pilastro cruciale dell’economia umbra, sta affrontando una fase di transizione complessa. Da un lato, il settore deve ancora far fronte a criticità importanti come la sicurezza e la carenza di personale qualificato. Dall’altro, si profilano significative opportunità grazie agli incentivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alla crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale.

L’analisi dello stato di salute del comparto nell’ultimo trimestre dell’anno mostra una lieve flessione. Sebbene non allarmante, questa situazione merita una riflessione attenta. Il settore continua a soffrire per i ritardi nell’utilizzo delle risorse pubbliche e nelle procedure autorizzative, che frenano l’avanzamento dei progetti, impattando negativamente sugli investimenti del PNRR a livello regionale. Infatti, tali investimenti sono risultati dimezzati rispetto alle stime iniziali, portando a una necessaria riconsiderazione dell’impatto sul PIL regionale e sull’occupazione.

Prendendo in esame il Superbonus, sebbene questa misura potesse rappresentare un’opportunità positiva per il settore, soprattutto in termini di occupazione e di politiche abitative per le fasce più vulnerabili della popolazione, spesso si è tradotta in un mero strumento elettorale piuttosto che in un efficace mezzo per migliorare il patrimonio edilizio sia dal punto di vista sismico che energetico.

La direttiva europea “Case green” si inserisce perfettamente in questa direzione, offrendo una sfida notevole, ma anche un’opportunità per ripensare il settore edilizio in chiave sostenibile e innovativa. Tuttavia, cogliere questa opportunità richiede che le amministrazioni locali dimostrino una maggiore visione strategica e adottino soluzioni concrete per rispondere alle esigenze del territorio.

La recente approvazione della Legge di bilancio, avvenuta senza un vero dibattito parlamentare, evidenzia un approccio governativo che sembra ignorare la necessità di politiche strutturali. Questo approccio si allontana dalle risposte urgenti richieste da un settore in trasformazione.

Come sindacato delle costruzioni dell’Umbria, è fondamentale ribadire l’impegno nel favorire un cambiamento strutturale. È prioritario promuovere un piano organico che stabilizzi il mercato del lavoro e valorizzi un comparto tradizionalmente poco attrattivo per i lavoratori, ma essenziale per il futuro economico e sociale della regione. Solo attraverso politiche mirate e una visione a lungo termine sarà possibile affrontare le sfide con l’attenzione e il coraggio richiesti.

Un cambio di passo è necessario e urgente, con investimenti nella formazione dei lavoratori e un rafforzamento dei controlli ispettivi. Solo tramite una maggiore sinergia tra istituzioni, imprese e parti sociali sarà possibile garantire condizioni di lavoro sicure, affrontando drasticamente il drammatico bilancio degli infortuni. È imprescindibile mettere al centro dell’attenzione la fase esecutiva dei lavori, promuovendo legalità e sicurezza nei cantieri. I dati del 2024, con un aumento degli infortuni sul lavoro, anche mortali, rispetto all’anno precedente, richiedono un intervento deciso.

Considerando che gran parte delle nuove opere in edilizia sarà finanziata con risorse pubbliche (PNRR, Fondi di coesione, ecc.), diventa prioritario monitorare che tali fondi siano utilizzati in modo efficace e trasparente. Costi del lavoro certi, lavoro buono, sicuro e di qualità sono le direttrici che hanno portato a collaborare con altre associazioni del settore per promuovere un Protocollo di legalità che favorisca l’azione di denuncia del sindacato contro ogni possibilità di infiltrazione mafiosa.

Sebbene l’emersione del lavoro nero abbia fatto notevoli passi avanti con l’estensione del Durc di Congruità in tutta Italia, è necessario un ulteriore impegno per garantire che i cantieri siano luoghi di lavoro sicuri. La costruzione di un ambiente di lavoro sicuro e in regola richiede un’organizzazione del lavoro ben strutturata, che possa prevenire incidenti e malattie professionali, promuovendo al contempo una maggiore stabilità nel settore. Su questo la bilateralità edile può essere un forte fattore di spinta, soprattutto sul fronte della sicurezza. Avere certezza delle presenze in cantiere e arginare il fenomeno del dumping contrattuale, che comprime i diritti di chi lavora, sono caratteristiche di un sistema efficace in cui welfare e bilateralità costituiscono il perno.

La zona del cratere del sisma 2016, per la quale si attende dal 2019 un’ordinanza che renda operativo il badge di cantiere, costituisce un’evidenza e un monito che non si è imboccata la strada giusta e che è tempo di sterzare decisamente verso la sicurezza, la legalità e la dignità del lavoro.

La dignità del lavoro non può essere garantita senza un corretto adeguamento dei salari. Sebbene i profitti delle imprese edili siano raddoppiati in questi anni, lo stesso non è avvenuto per gli stipendi. Siamo ora nel vivo di una trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale e siamo impegnati a ottenere il massimo affinché il settore possa guardare con ottimismo al presente e al futuro.

Un presente e un futuro in cui ci sia spazio per la rigenerazione urbana con materiali ecocompatibili, una formazione specifica per i lavoratori, lo sviluppo sostenibile del territorio, occupazione e innovazione. Solo attraverso una visione strategica e un impegno condiviso tra istituzioni, imprese e parti sociali sarà possibile affrontare queste sfide, garantendo crescita e prospettive per l’intero comparto, per la comunità regionale e per il Paese.

Elisabetta Masciarri, segretaria generale Fillea Cgil Umbria