Le proposte a Torino tra tradizione e insolito. Immancabili cotechino e lenticchie
A Capodanno la regola è mangiare cibi portafortuna, come l’immancabile cotechino-e-lenticchie che dovrebbe garantire prosperità. Ma ci sono anche altre proposte, fra tradizione e insolito.
Il pesce per esempio, altro rito di inizio anno. Da Fratò in via Andrea Doria è presentato in versioni creative come la parmigiana di spada e il merluzzo con il caviale, accanto al classico risotto al nero di seppia. Diverse portate di pesce anche nel menu dello chef Lisciotto a Les Petites Madeleines, ristorante del Turin Palace: insalata di granchio reale, trota salmonata alla Wellington, bouillabasse allo zafferano. E al Gramsci per il cenone crudo di scampi e ricciola, capesante, gambero rosso e zest di limone e il black cod (ma senza dimenticare il cotechino con le lenticchie).
Esperienza inedita al Museo Fico di via Cigna. Ha appena aperto Muro, che organizza Boom!, Capodanno «esplosivo»: drink, musica e il menu pop dello chef Rocco Safina con arancine, cocktail di mazzancolle e anatra, poi risotto con cicale di mare e crescenza, agnolotti in brodo di gallina vecchia, proverbialmente buono, e pesce con lenticchie, nocciole, cotechino e patate.
Si può fare il cenone anche in un ristorante senza cucina, dove tutto viene preparato sotto vuoto a bassa temperatura: da Tratto di via Andrea Doria il Viaggio dello chef Luca Tomaino inizia con una decina di «tratti» creativi (ostrica e caffè, ricciola con brodo dashi, trota affumicata e panettone…), poi un secondo tratto, con uovo barzotto e anatra alla milanese, e un terzo di meringa al pepe con cotechino e lenticchie, per chiudere con un Monte Bianco 2.0.
Capodanno veg? Al ristorante dell’NH Carlina accanto al menu di tradizione con plin e cotechino e lenticchie c’è un menu veg completo, dagli antipasti al risotto al cavolfiore e per secondi Tempeh con indivia, funghi shiitake e chutney al mango, lenticchie di Norcia e zucca con porcini, più Monte Bianco, evergreen delle feste. Veg anche il menu dell’Orto di via Monferrato, con verdure marinate con salsa di soia, tofu e alga nori fra gli antipasti e seitan marinato in Nebbiolo al forno per secondo.
Per la sera del 31 e il pranzo del 1° Antonio Chiodi Latini lancia il suo nuovo menu con piatti come carciofi e cedro barbabietola, melone e lampone, tuberina affumicata, turineisa con cardo.
Menu piemontese o fusion dal mondo? Viaggio senza tempo a Del Cambio dove Matteo Baronetto propone il baccalà fritto e le lenticchie con il cappone farcito, i capunet e gli originali tagliolini di pate à choux. Gusto classico nel menu degustazione del giovane chef Matteo Cignetti all’Opera di Santa Pelagia. E si possono scegliere alla carta «le tentazioni della Santa» (dolci e salate) abbinate a signature cocktail creativi. Libertà di scelta da Marcello Trentini/ Magorabin tra il ristorante di fine dining e Casa Mago Cocktail lounge, stessa eccentrica anima cosmopolita. Aperitivo o dopocena a Casa Mago con una carta snella di «testa, cuore, pancia e golosità» e una drink list di intramontabili. Cena al ristorante con sapori locali e tocchi internazionali, dal bao di sgombro in carpione all’anatra alla Marengo.
Preparazioni peruviane e un tocco d’Oriente da Azotea, dove lo chef Alexander Robles chiude l’anno con una selezione di piatti signature. Grande classico l’ostrica acevichada e il ceviche di cocona, caviale di alghe, topinambur, versione veg di una ricetta di tradizione.
E per finire il Capodanno più alto della città. Formula da vertigine «Street food sopra Torino» al rooftop del Lounge bar, o cena placée al ristorante Piano 35 con un menu raffinato tra cui granchio, aneto e genepy bianco, risotto tartufo e capesante, anatra con salsa foie gras e giochi di cioccolato. Brindisi nella serra bioclimatica con l’immancabile cotechino e lenticchie.
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