Tagli alle infrastrutture idriche, ritardi certificati dalla Corte dei Conti e definanziamenti per il Sud: l’onorevole Di Paolo critica la gestione di Fitto e il governo regionale Schifani.
Di Michelangelo Monachello:
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In esclusiva per Prima Stampa, l’onorevole Nuccio Di Paolo, vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, affronta i principali temi della politica regionale e nazionale: dalla gestione del PNRR al governo Meloni, passando per le criticità del governo Schifani. Una visione chiara e alternativa per il futuro della Sicilia.
PNRR: Opportunità perse per il Sud?
Domanda: Col governo Meloni, l’Italia in EU rischia di essere marginalizzata nelle scelte più importanti o ritiene che il commissario Fitto possa rappresentare il meglio della classe politica italiana in questo momento?
Risposta: “In Europa il governo che rappresenta il nostro Paese può fare la differenza in positivo o in negativo. Lo abbiamo visto con il Governo Conte 2, grazie al quale abbiamo ottenuto i fondi del PNRR facendo pesare a Bruxelles il valore dell’Italia e degli italiani. Lo stesso non si può dire per il governo Meloni, che ha prima votato contro il PNRR e adesso non perde occasione di osannarlo e venderlo come un successo di questo governo.
Sull’ex Ministro Fitto, oggi commissario europeo, il giudizio non può che essere negativo. Fitto ha definanziato investimenti fondamentali per il Sud, tagliando su strade, tecnologie, istruzione e ricerca. I ritardi nella gestione del PNRR da parte di Fitto sono stati certificati anche dalla Corte dei Conti e da Bankitalia. Mentre Fitto festeggiava traguardi prettamente burocratici, la spesa effettiva secondo la Corte dei Conti è ferma al palo: solo il 30% delle risorse del Piano è stato utilizzato. La Meloni sta trasformando il PNRR da grande occasione a occasione perduta.”
Critiche al governo Meloni e al diritto allo sciopero
Domanda: Come considera l’atteggiamento del Ministro Salvini nei confronti degli scioperi indetti dalle sigle sindacali in questi giorni?
Risposta: “Il diritto allo sciopero è un diritto sacrosanto, sancito dalla Costituzione. Il Ministro Salvini e tutto il Governo Meloni provano quotidianamente a delegittimarlo, mettendo i cittadini gli uni contro gli altri. Questo governo ha paura del dissenso e non sa gestirlo. Con questo governo, gli italiani sono più poveri e hanno meno diritti e tutele, mentre banche e società che producono armamenti si arricchiscono con extraprofitti miliardari. La Meloni ha fatto giravolta su ciascuno degli impegni presi in campagna elettorale.”
La Sicilia e il governo Schifani: un bilancio negativo
Domanda: A livello regionale il governo Schifani, secondo lei, poteva fare di più? Cosa può fare per la nostra amata Sicilia?
Risposta: “Chi governa ha la possibilità di cambiare in meglio la vita dei cittadini, ma deve volerlo. Questo non è il caso del governo Schifani. In continuità con Musumeci, Schifani ha anteposto gli interessi di partito a quelli dei siciliani. Ha accettato passivamente lo scippo di 1,3 miliardi di fondi FSC e di 800 milioni di euro, ottenendo in cambio due inceneritori obsoleti che non risolvono l’emergenza rifiuti. Non si è opposto all’autonomia differenziata, che danneggia il Sud e la Sicilia.
La Sicilia è la seconda regione più povera d’Europa. Questa condizione si riflette ogni giorno sulle strade pericolose, colme di rifiuti, e nei pronto soccorso insufficienti. La soluzione è nelle mani dei siciliani: con una matita in cabina elettorale possono scalzare questo governo di centrodestra e costruire una Sicilia diversa, efficiente e vivibile.”
Il ruolo dell’opposizione e il futuro del M5S
Domanda: Ritiene che le forze di opposizione parlamentari oggi siano in grado di esprimere al meglio quella parte del Paese che non si riconosce nelle scelte di questo governo?
Risposta: “In Parlamento siamo compatti e alternativi al disastro della destra, ma la vera alternativa va costruita sui territori. Il M5S, con i suoi valori e le sue battaglie, è l’architrave da cui partire per aggregare tutte le forze alternative alla destra. I siciliani sono stufi di 10 anni di gestione Musumeci-Schifani e vogliono una vera alternativa. Tocca a noi farci trovare pronti, perché la Sicilia e i siciliani meritano di più.”
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