I 10 migliori spumanti (più uno bonus) da portare a Capodanno scelti dal Gambero Rosso



Nell’aria di fine anno, tra i mercatini natalizi e i preparativi per il cenone, c’è un suono che regna sovrano: quello del tappo che salta. Quest’anno, le bollicine italiane promettono un’esplosione di successi: 355 milioni di bottiglie stappate tra Natale e Capodanno in tutto il mondo, secondo l’Osservatorio del vino Uiv-Ismea. Quella degli spumanti made in Italy è un’industria in crescita, pronta a superare il traguardo di 1,015 miliardi di bottiglie prodotte e vendute nel 2024, con un incremento dell’8 per cento rispetto all’anno precedente. Le feste, si sa, portano con sé un’impennata di brindisi e consumi. E allora, cosa scegliere per accompagnare la sera del 31 dicembre? Ecco una selezione di spumanti di buona qualità a prezzi accessibili, restando sotto la soglia dei 50 euro. Dagli Alta Langa ai Franciacorta, dai Prosecco per tutte le tasche ai Trento Doc, la scelta è ampia e capace di accontentare ogni palato. Ma attenzione, perché questa lista riserva una sorpresa finale.

Dopo i nostri consigli su quali vini rossi, rosati, bianchi e macerati regalare a Natale, ecco una piccola guida per orientarvi su quali spumanti portare questo Capodanno.

I vini spumanti da portare la sera del 31 dicembre scelti dal Gambero Rosso

Nella lista che segue troverete alcuni dei migliori vini che abbiamo recensito nelle guide Vini d’Italia 2025 e Berebene 2025 del Gambero Rosso e che troverete sugli scaffali delle enoteche e negli shop on-line a meno di 50 euro.

 

Alta Langa Extra Brut Bio Giulio Cocchi 2019 – Bava – Cocchi

Finissima la bollicina di questo Alta Langa Extra Brut Vino Biologico ’19, dai profumi di frutta bianca e macchia mediterranea e con un palato piacevole e di bella freschezza, ma anche cremoso e profondo. La cantina Bava – Cocchi consta di tre tenute, in tre dei più classici scenari del vino piemontese: Monferrato, Langa e Astigiano. Va da sé che le principali uve utilizzate sono barbera, nebbiolo e moscato, ma si fa un grande lavoro, oltre che su quest’ultimo, anche su altri vitigni aromatici, come ruchè e malvasia. L’azienda ha ormai più di cento anni, ma la famiglia Bava porta avanti una storia vitivinicola di oltre quattro secoli.

 

Alta Langa Pas Dosé Blanc de Blancs 2020 – Marcalberto

Un caleidoscopico ed elettrico Blanc de Blancs Pas Dosè ‘20 quello dell’azienda vinicola Marcalberto. Teso, succoso e persistente, un vero campione della tipologia. Marco e Alberto Cane guidano ormai con passo sicuro la loro piccola e deliziosa maison verso obiettivi sempre più alti ed ambiziosi. Con il contributo prezioso della mamma Marina e dell’esperto papà Piero, rappresentano un raro esempio di realtà a completa trazione famigliare, dalla rigorosa conduzione agronomica fino al delicato lavoro di cantina che un metodo classico di eccellenza richiede quotidianamente. La primavera 2025 battezzerà la nascita di due nuovi metodi classici a tiratura molto limitata, che si porranno al vertice della piramide della maison.

 

Alta Langa Extra Brut 2020 – Ettore Germano

Ben eseguito questo Alta Langa Extra Brut ’20, intenso, sapido e cremoso al palato. Cerretta, Lazzarito, Vignarionda, Prapò sono i Cru che la cantina produce a Serralunga d’Alba. La vendita delle uve a terzi termina negli anni Sessanta del secolo scorso proprio con Ettore Germano, che rinnova i vigneti e ne compra di nuovi. Il primo anno in cui tutta la produzione di uve viene imbottigliata è il 1993. E l’azienda prende la fisionomia attuale con l’entrata nell’impresa del figlio Sergio ed oggi anche con i figli Elia e Maria, che non si tirano indietro.

 

Franciacorta Dosaggio Zero ND – San Cristoforo

L’azienda continua a farsi apprezzare per la costanza qualitativa e la pulizia stilistica di tutta la gamma. Quest’anno l’ND, prodotta da sole uve chardonnay, ha un palato armonico, cristallino, sapido e profondo con un perlage persistente e cremoso che dona vitalità al sorso. Il naso è intenso, elegante e sfaccettato nei toni di frutto bianco, erbe aromatiche e miele. Chiude lunghissimo, su note sapide e di grande piacevolezza.

 

Franciacorta Dosaggio Zero Naturae Edizione – Barone Pizzini

Il Naturae Edizione ‘20 dell’azienda vinicola Barone Pizzini è completo sotto tutti i punti di vista. I toni speziati, di pasticceria e agrumi si integrano a una bocca vibrante e fresca, con un raffinato tratto evolutivo perfettamente dosato. In questo momento storico, durante il quale il tema della sostenibilità è di centrale importanza, non si può che ammirare come la realtà di Barone Pizzini si sia fregiata della certificazione biologica sin dal 1997. Questo, tuttavia, è solo uno dei tanti pezzi del puzzle del successo dell’azienda. Insieme a una visione olistica del territorio, infatti, si unisce una cifra stilistica di vini di grande riconoscibilità che hanno permesso a questa cantina di diventare un punto di riferimento in Franciacorta.

 

OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Vergomberra 2020 – Bruno Verdi

Il Vergomberra ’20 dell’azienda vinicola Bruno Verdi è così pieno e strutturato e al contempo agile, scattante, vivido, splendido nell’evoluzione e variegato nei profumi, dai frutti di bosco alle erbe aromatiche. Paolo Verdi, ora affiancato dal figlio Jacopo, è uno dei vignaioli che più stimiamo di tutto il comprensorio oltrepadano. Instancabile, è sempre alla ricerca di novità e perfezionamenti per caratterizzare i suoi vini con uno stile inconfondibile. Paolo si muove tra mille tipologie, rossi fermi, rossi mossi, bianchi, Metodo Classico, sempre con grande bravura. Alcuni recenti assaggi di vecchie bottiglie ci confermano il valore dei suoi vini, in attesa di assaggiare il Buttafuoco Storico, l’ultimo nato che promette faville.

 

Trento Extra Brut Cuvée N. 8 2019 – Etyssa

La Cuvée Numero 8 della cantina Etyssa centra l’obiettivo massimo: ha naso ampio e sfaccettato, con un lieve tocco d’evoluzione, ma ancora fragrante: la bollicina è cremosa, l’acidità regala freschezza e la sapidità spinge il sorso in un lungo finale. Davvero un grande vino.

Etyssa nasce dalla condivisione di un sogno, il sogno di quattro ragazzi, amici, diventati soci nel segno di una bollicina di alta qualità che deve esprimere la forza e il carattere dei grandi vini di montagna. Il sogno è diventato realtà ed è così che Giovanni, Malcolm, Stefano e Federico, con la vendemmia 2012, mettono sul mercato Etyssa: un’unica etichetta, dal numero progressivo, rigorosamente millesimata in modo che potesse esprimere tutte le peculiarità dell’annata. Ma alcune bottiglie vengono lasciate riposare in cantina, non sboccate, ed è così che nasce la Riserva, arrivata ora alla seconda versione, frutto del millesimo 2013, sboccato dopo 105 mesi sui lieviti. Pochi gli ettari di produzione, poche anche le bottiglie prodotte (specie per la Riserva), ma tutte di altissima qualità.

 

 

Trento Brut Nature 2018 – Moser

il Nature ’18 di Moser è un vino elegantissimo, fine, dallo sviluppo verticale, ma capace anche di avvolgere il palato grazie a carbonica, acidità e sapore fusi alla perfezione. Carlo e Matteo, i due cugini Moser, hanno saputo far crescere l’azienda in qualità ma soprattutto in personalità sviluppando una grande linea vini con focus sulle bollicine di Trentodoc. Sperimentatori pur restando ancorati al classicismo delle bollicine di montagna, si sono specializzati anche sui lunghi affinamenti e negli ultimi tempi hanno lanciato un Pinot Nero vinificato in bianco e affinato 72 mesi sui lieviti, proveniente dai migliori vigneti di Maso Warth che contano 80 anni di età.

 

Valdobbiadene Rive di Rua Brut Particella 181 2023 – Sorelle Bronca

Dalle vigne di Rua, perfettamente esposte a oriente, si ricava il Particella 181 ’23, che si muove su uno spartito di raffinatezza e sapidità. Nel mondo del Prosecco Superiore le sorelle Ersiliana e Antonella Bronca stanno percorrendo un sentiero originale nel quale, senza rinunciare all’inconfondibile stile leggero e invitante della tipologia trevigiana, hanno saputo valorizzare le espressioni territoriali più identitarie. Ecco allora i vigneti più orientali, dalle uve più ricche, per la produzione del Brut, quelli più occidentali, che donano uve profumate, per l’Extra Dry, per giungere alla massima espressione delle tre Particelle.

 

 

Sergio Mottura Brut M. Cl. 2015 – Sergio Mottura

Splendida la versione 2015 del Metodo Classico Sergio Mottura Brut: da uve chardonnay, è fine ed elegante al naso con note di fiori bianchi e pera, croccante e gustoso al palato, con toni di erbe di campo e crema di limone e una profondità travolgente. Ma l’azienda deve la sua fama anche al grechetto, il vitigno che grazie all’intraprendenza di Sergio Mottura – che negli anni Sessanta si dedicò alla sperimentazione sul campo e con studi sul DNA – ne esaltò le potenzialità del territorio dell’Alta Tuscia (che è tra i migliori per la produzione di quest’uva). Una varietà difficile, la cui inusuale componente tannica va saputa gestire per garantire profondità e longevità, come dimostrano i vini aziendali, prodotti all’insegna della sostenibilità.

 

Mattia Vezzola Grande Annata M. Cl. Rosé 2018 – Costaripa

Non poteva mancare, come bonus, uno spumante rosato. A maggior ragione se parliamo di quello di Mattia Vezzola, un Metodo Classico rosé 2018, 20 per cento pinot nero, 80 per cento chardonnay. Straordinariamente elegante, sottile, cremoso, fruttato e fresco. Nel 1928 è il Mattia Senior che inizia l’attività di produzione e vendita di vino, seguito dalla seconda generazione con Bruno e Franco. Una storia, un percorso di studi e successi, con l’idea del grande Rosato che sfida il tempo, i grandi rossi da groppello e lo spumante metodo classico, tipologia nella quale Mattia vanta decenni si esperienza. Con lui oggi i figli Gherardo e Nicole.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link