Capodanno: lenticchie portafortuna per 8 tavole su 10

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CAPODANNO: COLDIRETTI PUGLIA, LENTICCHIE PORTAFORTUNA PER 8 TAVOLE SU 10; IL 63% PUGLIESI CONSUMA LEGUMI PIÙ DI UNA VOLTA ALLA SETTIMANA

La produzione in Puglia di lenticchie è stata nel 2024 di quasi 6.000 quintali e particolarmente ricercate sono le lenticchie IGP di Altamura

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Nel menu del cenone dei pugliesi in otto casi su dieci (82%) sono previste quest’anno le lenticchie chiamate a portar fortuna, in una regione in cui il consumo dei legumi è radicato, con il 63% dei pugliesi che li mangia più una volta alla settimana, secondo l’ISTAT. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia sul Capodanno condotta nei mercati di Campagna Amica, per cui sono immancabili sulle tavole  le lenticchie benaugurali, mentre il tradizionale chicco d’uva è servito nel 42% dei casi.

La produzione in Puglia di lenticchia è stata nel 2024 di quasi 6.000 quintali e particolarmente ricercate sono le lenticchie IGP di Altamura, con l’accoppiata vincente– continua la Coldiretti regionale – con cotechino e zampone artigianali, consumati proprio a fine anno. Non solo lenticchie tra i piatti portafortuna a fine anno ci sono – dice la Coldiretti regionale – anche i chicchi di uva. Ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno. E di buon auspicio sono anche i melograni simbolo di riparo e protezione dai problemi che il nuovo anno potrebbe portare. E sorprendentemente portano fortuna anche gli spaghetti – aggiunge Coldiretti Puglia – a patto però di cucinarli interi, senza spezzarli.

A far crescere la domanda di legumi con in testa lenticchie e fagioli – sottolinea la Coldiretti regionale – è stata la svolta green nelle scelte di acquisto dei consumatori con la tendenza a mettere nel carrello cibi più salutari, ma anche a fare scorte di prodotti alimentari a lunga conservazione e la necessità di contenere i costi domestici con prodotti convenienti di alta qualità nutrizionale. Ad aumentare – precisa la Coldiretti regionale – sono anche i prodotti trasformati a base di farina di legumi come biscotti, cracker, sostituti del pane e le modaiole alternative di pasta a base di farina di legumi, ceci, lenticchie e piselli.

Grande successo quindi in Puglia della lenticchia, menzionata più volte persino nella Bibbia con il nome “adasah”. Nella Genesi si legge che Giacobbe ottenne l’importantissimo diritto di primogenitura da Esaù dandogli in cambio proprio un piatto di lenticchie. La grande “popolarità” della lenticchia di Altamura, che vanta in Puglia il riconoscimento della IGP Altamura, ricco di fibre, vitamine e minerali – racconta Coldiretti Puglia – è legato alla sua larga diffusione, alla sua ottima preservabilità, nonché al suo costo abbordabile, una caratteristica che le ha fatto assumere la denominazione di “carne dei poveri”.

A partire dagli anni ’30 e fino agli anni ’70 le lenticchie di Altamura conquistarono i mercati internazionali – e l’esportazione di questo legume in Inghilterra, Germania, Stati Uniti, Canada e Australia ebbe una forte ripercussione nell’economia di Altamura che, da quel momento, divenne nota come la città delle tre “L”, ovvero lino, lana, lenticchia”. Intorno gli anni ’70 la produzione di lenticchie conobbe una fase di declino dovuta a diversi fattori, oggi la riscoperta. Le lenticchie di Altamura – aggiunge Coldiretti Puglia – rispondono, tra l’altro, alle esigenze delle donne che lavorano anche fuori casa, dato che il tempo di cottura è di appena 30 minuti per le ‘lenti’ definite da Gambero Rosso ‘integre e compatte, di buona masticabilità e di giusta consistenza.

Le lenticchie hanno un alto valore nutritivo e contengono circa il 25% di proteine, il 53% di carboidrati e il 2% di oli vegetali. Sono ricche, inoltre di fosforo, ferro e vitamine del gruppo B. Da un punto di vista nutrizionale, 100 gr di lenticchie corrispondono a 215 gr di carne. Il consumo di questo legume è indicato nella prevenzione dell’arteriosclerosi, visto il suo basso contenuto di grassi di tipo insaturo. Tra i suoi componenti spiccano i “soflavoni”, sostanze in grado di “pulire” l’organismo.

La grande quantità di fibre che le lenticchie possiedono le rende utili per il buon funzionamento dell’apparato intestinale, contribuendo a tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue. Gli esperti consigliano di consumarle soprattutto in virtù delle loro proprietà antiossidanti che agiscono positivamente sugli inquinanti ai quali siamo soggetti. Le lenticchie sono anche molto ricche di tiamina, una sostanza indispensabile per il buon funzionamento della memoria. Il loro contenuto di vitamina PP fa si che siano un potente equilibratore del sistema nervoso, dall’azione antidepressiva e antipsicotica. Il consumo di lenticchie è altamente controindicato per i soggetti affetti da iperuricemia.

Per non cadere nell’inganno del falso Made in Italy – conclude Coldiretti Puglia – è necessario privilegiare legumi che esplicitamente evidenziano l’origine nazionale in etichetta, come avviene per l’Igp, o che si possono acquistare direttamente dagli agricoltori nei mercati di Campagna Amica in tutta la Puglia.

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