“Proseguiremo con i progetti già avviati e lavoreremo insieme a un nuovo progetto per tutta la montagna emiliano-romagnola. Il nostro impegno è migliorare la qualità e l’attrattività di questi luoghi bellissimi, garantendo inclusione e sviluppo” — Emilia-Romagna Notizie

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Bologna – Continuare a investire nella montagna, dotando i territori di un numero sempre maggiore di servizi per contrastare il rischio dello spopolamento e dell’abbandono socioeconomico. La Regione conferma il proprio impegno verso le aree più lontane dai centri maggiormente abitati: oggi un primo incontro tra l’assessore alla Montagna e aree interne, Davide Baruffi, i sindaci della montagna modenese e il presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia, nella sede dell’Unione dei Comuni del Frignano a Pavullo.

Tre gli obiettivi dell’incontro: fare il punto sull’attuazione della Strategia Territoriale per le Aree Montane e Interne ‘Stami’ dedicata all’Appennino Modenese, ascoltare dai primi cittadini le priorità di un nuovo progetto per la montagna emiliano-romagnola e concordare un metodo di lavoro per garantire un confronto continuo e sistematico con il territorio.

“I sindaci sono i nostri primi interlocutori- ha commentato Baruffi-. Sono partito da qui, con l’obiettivo in poche settimane di incontrare tutti i primi cittadini del territorio montano della nostra Regione. Insieme dobbiamo verificare lo stato d’attuazione delle Strategie per le aree interne e montane finanziate nel corso del 2024, ma anche iniziare a ragionare su un nuovo progetto che veda le aree montane al centro delle politiche di sviluppo sostenibile regionale. Per questo serve ascolto, confronto e la volontà di costruire una visione comune per il futuro del nostro appennino”.

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Rivolte ai territori più fragili e periferici della regione, la montagna e le aree interne, le Stami puntano a superare i divari territoriali esistenti, a partire da quello demografico, attraverso un investimento complessivo a livello regionale di 100 milioni di euro, capace di valorizzare la forte identità e le tante potenzialità di questi territori, attivare nuovi processi di sviluppo, attrarre nuovi investimenti, generare nuove imprese e nuova occupazione. Servizi di welfare, infrastrutture per la collettività, dagli impianti sportivi agli spazi di aggregazione per i giovani, progetti per promuovere il turismo e la mobilità sostenibili, sostegno all’avvio di nuove attività imprenditoriali, rigenerazione urbana, interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici, valorizzazione delle risorse forestali. Sono alcuni delle misure finanziate per dare attuazione alle strategie delineate dai territori.

In particolare, la Stami riguardante l’Appennino modenese intende sostenere lo sviluppo di un modello appenninico che migliori l’attrattività e la fruibilità dei luoghi e del paesaggio montano, per i residenti e per i turisti, elevando la qualità urbana dei borghi, attivando servizi diffusi alla popolazione, includendo le fasce più deboli e guardando alle nuove generazioni, per offrire rinnovate occasioni di sviluppo”.

I comuni interessati sono i 18 montani della provincia: quelli dell’Unione dei Comuni del Frignano (Fanano, Fiumalbo, Lama Mocogno, Montecreto, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Riolunato, Serramazzoni, Sestola), dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico (Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Prignano sulla Secchia), e dell’Unione Terre dei Castelli (Guiglia, Marano sul Panaro, Zocca), oltre al comune di Montese.

La strategia per l’Appennino modenese

Primo punto è accrescere l’attrattività turistica, e a tal scopo sono candidati i progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, delle ciclovie e di mobilità dolce, di riqualificazione e decoro urbano dei borghi. Tra questi, che assorbono la maggior parte delle riserve finanziarie Fesr e Fsc della Stami, vi sono quelli di rigenerazione dei centri urbani di Frassinoro, Polinago e Riolunato, la realizzazione del teatro all’aperto di Montefiorino, i recuperi del castello di Montecuccoli a Guiglia e della Rocca di Sestola, oltre alla realizzazione della pista ciclabile di Marano sul Panaro in collegamento con quella sul Panaro.

Con la Stami si punta, inoltre, a ridurre lo spopolamento incrementando le attività di cura, inclusione, istruzione e formazione, soprattutto a favore dei giovani. A tal scopo la Stami include alcuni progetti per la riqualificazione di infrastrutture culturali e impianti sportivi, un progetto di inclusione sociale per ridurre le povertà educative e tutti gli interventi candidati in ambito istruzione come i centri formativi di Montecreto e Fiumalbo, la riqualificazione della scuola di Zocca, e in ambito sociosanitario la Casa della comunità a Pievepelago, il polo dei servizi socioassistenziali a Prignano sul Secchia e gli spazi polifunzionali a Palagano.

In totale, la Stami include 21 interventi per un ammontare complessivo ad oggi pari a 13,4 milioni di euro, provenienti da diverse fonti di finanziamento: 5,5 milioni dai fondi Fesr e Fse+, 2 milioni dal fondo Fsc, 4 milioni da risorse nazionali Snai, 1,9 milioni da cofinanziamenti locali.

“Si è trattato di un primo incontro – conclude Baruffi – e già domani saremo a Sestola col presidente Michele de Pascale e l’assessora al turismo Roberta Frisoni. Ci siamo dati l’impegno di aggiornare il tavolo ogni sei mesi per monitorare lo stato d’avanzamento dei progetti e nel frattempo approfondiremo alcuni tenii importanti emersi nell’incontro, come l’attuazione della legge regionale urbanistica in Appennino e l’attento monitoraggio di alcuni bandi importanti in corso per impianti sportivi e rigenerazione urbana”.

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Red

 



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