chi lo ha ricevuto e cosa fare se si è esclusi

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Il Bonus Natale offre un aiuto economico anche a docenti e personale ATA, ma tra scadenze rigide, requisiti specifici e complessità burocratiche, molti lavoratori non sono riusciti a ottenerlo. Ecco le modalità di accesso, i requisiti necessari e le problematiche legate alla registrazione dei contratti sul portale NoiPA.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Il Bonus Natale, accreditato insieme alla tredicesima e allo stipendio di dicembre, introdotto dal decreto Omnibus, ha rappresentato un importante sostegno economico per docenti e personale ATA, ovvero gli assistenti amministrativi, i tecnici e i collaboratori scolastici che contribuiscono alla gestione e all’organizzazione delle scuole.

Tuttavia, non tutti i lavoratori del mondo scolastico sono riusciti a ottenerlo, a causa di scadenze rigide, complessità burocratiche e requisiti stringenti legati al reddito e alla situazione familiare.

In un settore come quello dell’istruzione, spesso caratterizzato da retribuzioni al di sotto della media europea, ogni forma di supporto finanziario aggiuntivo è fondamentale. Questo vale soprattutto per i supplenti brevi e saltuari, che affrontano contratti precari e stipendi spesso ritardati o non allineati alle necessità economiche quotidiane. Ma cosa succede a chi non ha rispettato i termini per richiedere il bonus? E quali sono le modalità per ottenerlo?

Quando arriverà il Bonus per chi non ha presentato domanda in tempo

Per chi non ha rispettato la scadenza del 22 novembre per richiedere il Bonus Natale, non tutto è perduto. L’importo sarà comunque erogato, ma in sede di dichiarazione dei redditi nel 2025. Questa stessa regola si applica anche ai supplenti brevi e saltuari che, non avendo un cedolino disponibile a dicembre, non hanno ricevuto il bonus nei tempi previsti.

La burocrazia, però, può complicare il processo. Per accedere al bonus, è indispensabile che il contratto di lavoro sia correttamente registrato sul portale NoiPA. Una mancata o tardiva registrazione può rappresentare un ulteriore ostacolo per i lavoratori che già affrontano condizioni contrattuali difficili.

Come accedere al portale NoiPa e richiedere il Bonus

L’accesso al portale NoiPA è possibile solo attraverso credenziali digitali come SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Per chi utilizza l’app NoiPA, invece, sono accettati solo SPID e CIE. In base al metodo di accesso scelto, potrebbero essere richiesti ulteriori passaggi di autenticazione. Ad esempio, chi utilizza SPID di livello 2 o CIE di livello 2 deve generare un codice OTP (One-Time Password) per completare l’accesso ai servizi dispositivi. Questi dettagli, apparentemente tecnici, possono creare confusione tra i lavoratori meno esperti o con difficoltà nell’uso delle tecnologie digitali, ma sono essenziali per garantire il corretto accreditamento del bonus.

I requisiti per il Bonus e i redditi inclusi nel calcolo

Introdotto dal decreto Omnibus, il bonus è riservato a lavoratori con:

  • Reddito complessivo non superiore a 28.000 euro. Si tratta del reddito lordo annuo, comprensivo di varie fonti, come stipendi, redditi da locazione con cedolare secca o regime forfettario, e agevolazioni come l’ACE.
  • Almeno un figlio fiscalmente a carico. Questo include figli nati fuori dal matrimonio, adottivi o affidati, purché rientrino nei parametri di carico fiscale.
  • Capienza fiscale. Significa che l’imposta lorda calcolata sui redditi da lavoro dipendente deve essere superiore alle detrazioni spettanti, in base al periodo di lavoro nell’anno.

Tuttavia, alcune voci non vengono conteggiate nel calcolo del reddito complessivo, come:

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

  • Il reddito derivante dall’abitazione principale e dalle sue pertinenze.
  • I redditi del coniuge, che non devono più essere considerati, anche se quest’ultimo ha una condizione economica più favorevole.

Un Bonus una tantum, proporzionato ai giorni lavorati

Diversamente da altri contributi, il Bonus Natale non tiene conto dell’ISEE, ma esclusivamente del reddito individuale del lavoratore. Anche in nuclei familiari con entrambi i coniugi lavoratori dipendenti, il bonus può essere erogato una sola volta.

L’importo massimo previsto è di 100 euro, ma è calcolato in proporzione ai giorni effettivi di lavoro svolti nel 2024. Non importa se il contratto è a tempo determinato o indeterminato, né se l’orario di lavoro è part-time o full-time.

Cosa accade se il Bonus è stato percepito ma non spettava?

Nel caso in cui il bonus sia stato richiesto e ottenuto senza averne diritto, l’importo sarà recuperato in fase di conguaglio fiscale nel 2025, a condizione che il rapporto di lavoro sia ancora in essere a febbraio dello stesso anno.

Un elemento positivo è che il Bonus Natale è esentasse: l’importo ricevuto non concorre alla formazione del reddito complessivo e, quindi, non incide sul calcolo delle imposte.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Source link