Pensioni, ecco come avere 1.000 euro al mese nel 2025

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È fallito miseramente il progetto di una parte del Centrodestra, rappresentata da Forza Italia, di aumentare le pensioni minime a 1.000 euro netti al mese ripetendo l’operazione fatta nel 2001 dal governo Berlusconi con l’introduzione dell’incremento al milione.

Tra il 2024 e il 2025, infatti, le pensioni minime godono di un aumento di poco superiore a 2 euro al mese, arrivando a toccare quota 616,67 euro. Siamo molto lontani quindi dalla soglia dei 1.000 euro, che viene raggiunta solo dietro una certa combinazione tra anni di lavoro, contributi versati ed età del pensionamento.

Con l’aggiornamento delle regole per il calcolo della pensione possiamo quindi vedere cosa serve nel 2025 per assicurarsi una pensione di 1.000 euro netti al mese, facendo qualche esempio utile a farsi un’idea di quanto bisogna aver guadagnato in carriera per assicurarsi una rendita di tale importo.

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E come vedremo non è così semplice e più si andrà avanti negli anni, con la quota di pensione calcolata con il contributivo che sarà sempre più rilevante, lo sarà sempre meno. Basti pensare che secondo i dati Inps sono 4,8 milioni i pensionati che oggi non riescono a raggiungere neppure la soglia dei 1.000 euro al mese.

Pensione di 1.000 euro netti al mese, che lordo?

Come prima cosa è bene sapere che il risultato del calcolo della pensione restituisce un importo al lordo delle tasse. Dobbiamo quindi fissare l’obiettivo a cui vogliamo arrivare, facendo chiarezza su qual è il lordo se la pensione netta è pari a 1.000 euro.

Considerando l’imposta applicata, il 23%, la detrazione prevista, come pure le addizionali regionali, per arrivare a una pensione netta di 1.000 euro bisogna avere un lordo annuo di almeno 14.900 euro. Come ci si arriva? Scopriamolo tenendo conto di come funzionano le regole per il calcolo della pensione nel 2025.

Si pagano le tasse sulla pensione?

Come avere una pensione di 1.000 euro netti al mese se calcolata tutta con il contributivo

Partiamo dal caso più svantaggioso, quello in cui la pensione risulti calcolata interamente con il sistema contributivo. Ciò vale nel caso in cui i contributi risultino versati tutti successivamente al 1 gennaio 1996, o comunque nei casi in cui il ricalcolo contributivo risulti previsto dalla soluzione utilizzata per andare in pensione: si pensi ad esempio a chi ricorre all’Opzione Dini, come pure al computo della Gestione separata o alle opzioni di pensionamento anticipato quali Opzione Donna e Quota 103.

Ebbene, con questo sistema di calcolo si prendono tutti i contributi versati in carriera che, una volta applicato un tasso di capitalizzazione che li rivaluta, vengono trasformati in pensione attraverso un apposito coefficiente tanto più vantaggioso quanto più si ritarda il collocamento in quiescenza.

A tal proposito, di recente sono state ufficializzate le regole per il calcolo contributivo nel 2025, stabilendo ad esempio che il tasso di rivalutazione del montante contributivo è pari a 3,662% (e si applica su tutti i contributi versati in carriera, salvo quelli nell’anno che precede il pensionamento), mentre i coefficienti di trasformazione sono pari a:

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per lavori di ristrutturazione

 

Età Divisori Valori
57 23,789 4,204%
58 23,213 4,308%
59 22,631 4,419%
60 22,044 4,536%
61 21,453 4,661%
62 20,857 4,795%
63 20,258 4,936%
64 19,656 5,088%
65 19,049 5,250%
66 18,441 5,423%
67 17,831 5,608%
68 17,218 5,808%
69 16,600 6,024%
70 15,980 6,258%
71 15,360 6,510%

A tal proposito, da questa possiamo rispondere alla domanda su qual è il montante contributivo minimo richiesto per arrivare a 14.900 euro di pensione lorda.

Età Coefficiente di trasformazione Montante contributivo
57 4,204 354.424,36
58 4,308 345.868,15
59 4,419 337.180,36
60 4,536 328.483,25
61 4,661 319.673,89
62 4,795 310.740,35
63 4,936 301.863,86
64 5,088 292.845,91
65 5,250 283.809,52
66 5,423 274.755,67
67 5,608 265.691,87
68 5,808 256.542,70
69 6,024 247.343,96
70 6,258 238.095,24
71 6,510 228.878,65

Ora sappiamo che il montante contributivo gode di una rivalutazione del 3,662%, che per semplicità di calcolo applicheremo su tutti i contributi maturati compresi quelli nell’ultimo anno (il risultato non sposta così tanto rispetto al funzionamento reale che invece esclude quanto versato negli ultimi 12 mesi). Dopodiché possiamo calcolare, una volta arrivati al montante contributivo al netto della rivalutazione che corrisponde al totale dei contributi versati, quanto serve aver guadagnato in media per ogni anno di lavoro in base a quanti sono gli anni di carriera (per semplicità abbiamo preso in considerazione 20, 30 e 40).

Il tutto è riassunto nella seguente tabella:

Età Montante contributivo Contributi effettivamente versati Media contributi ogni anno con 20 anni di lavoro Media stipendio Media contributi ogni anno con 30 anni di lavoro Media stipendio Media contributi ogni anno con 40 anni di lavoro Media stipendio
57 354.424,36 341.903,84 17.095,19 51.803,61 11.396,79 34.535,74 8.547,60 25.901,81
58 345.868,15 333.649,89 16.682,49 50.553,01 11.121,66 33.702,01 8.341,25 25.276,51
59 337.180,36 325.269,01 16.263,45 49.283,18 10.842,30 32.855,46 8.131,73 24.641,59
60 328.483,25 316.879,14 15.843,96 48.011,99 10.562,64 32.007,99 7.921,98 24.006,00
61 319.673,89 308.380,98 15.419,05 46.724,39 10.279,37 31.149,59 7.709,52 23.362,20
62 310.740,35 299.759,45 14.987,97 45.417,49 9.991,98 30.266,22 7.494,49 22.708,74
63 301.863,86 291.196,30 14.559,82 44.120,67 9.706,54 29.412,88 7.279,91 22.060,33
64 292.845,91 282.586,74 14.129,34 42.785,87 9.419,56 28.543,91 7.064,67 21.407,69
65 283.809,52 273.964,58 13.698,23 41.509,77 9.132,82 27.676,50 6.849,11 20.754,89
66 274.755,67 265.330,87 13.266,54 40.200,62 8.844,36 26.801,10 6.633,27 20.100,31
67 265.691,87 256.691,70 12.834,59 38.891,18 8.556,39 25.928,12 6.417,29 19.417,59
68 256.542,70 248.057,36 12.402,87 37.585,36 8.268,58 25.086,44 6.201,43 18.793,89
69 247.343,96 239.404,80 11.970,24 36.242,55 7.980,16 24.182,04 5.985,12 18.179,77
70 238.095,24 230.738,08 11.536,90 34.960,91 7.691,27 23.307,27 5.768,45 17.482,96
71 228.878,65 222.154,17 11.107,71 33.660,34 7.405,14 22.440,23 5.553,85 16.827,78

Chi quindi va in pensione a 67 anni (pensione di vecchiaia) e ha la pensione calcolata interamente con il contributivo deve aver guadagnato in media 38.890 euro se va in pensione con 20 anni di contributi, quasi 26.000 l’anno se ci va con 30 e poco meno di 19.500 se ne ha 40.

Come avere una pensione di 1.000 euro netti al mese se calcolata con il sistema misto

Come visto sopra per arrivare a una pensione netta di 1.000 euro bisogna assicurarsi un assegno annuo di circa 14.900 euro.

Con il sistema misto è leggermente più semplice arrivarci, specialmente nel caso in cui la parte calcolata con il retributivo sia particolarmente rilevante. Pensiamo ad esempio a 10 anni nel retributivo, che assicurano un 20% della media delle ultime retribuzioni percepite per andare in pensione (ne spetta un 2% per ogni anno).

Con uno stipendio medio di 30.000 euro, ad esempio, ci si assicurano già 6.000 euro di pensione, mentre con il sistema contributivo ne dovranno risultare poco meno di 9.000 euro. Con uno stipendio medio di 40.000 euro, invece, ne spettano già 8.000, mentre altri 7.000 dovranno arrivare dal contributivo.

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