Natale e Capodanno a tavola, se ne vanno 3,5 miliardi di euro – Torino Cronaca

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Nel periodo natalizio, tra coloro che preferiscono trascorrere le feste in casa o al ristorante e coloro che scelgono di viaggiare, emerge un quadro eterogeneo delle abitudini degli italiani. Secondo il consueto sondaggio sui consumi alimentari di Natale condotto da Fiesa Confesercenti in collaborazione con IPSOS, la spesa media per le celebrazioni natalizie a tavola si attesta a 126 euro per famiglia, generando un totale di circa 3,5 miliardi di euro. Parallelamente, sono previsti in viaggio 17 milioni di italiani, un milione in più rispetto alle stime di novembre, con la maggioranza, oltre sei su dieci, che rimarrà nei confini nazionali, come confermato dall’Osservatorio Turismo Confcommercio, in collaborazione con Swg. Le vacanze saranno più frammentate, caratterizzate da una maggiore frequenza di partenze e da soggiorni più brevi, al di fuori dei periodi tradizionali. La tradizione del “Natale con i tuoi” si conferma anche quest’anno: il 59% delle famiglie ospiterà persone la sera del 24 dicembre e il 58% per il pranzo del 25. Più di otto italiani su dieci trascorreranno le festività presso la propria abitazione o dai parenti: l’83% per la Vigilia e l’81% per il pranzo natalizio.

Tuttavia, un 8% festeggerà in casa di amici in entrambe le occasioni. Sono previste oltre 4,5 milioni di presenze nei ristoranti: 1,9 milioni per la cena della Vigilia e ulteriori 2,6 milioni per il pranzo del 25 dicembre, con una spesa totale di circa 500 milioni di euro. Si registra una lieve diminuzione della percentuale di chi festeggia in ristoranti o esercizi pubblici per il giorno di Natale, scendendo al 7% rispetto al 9% dell’anno precedente. Rimane stabile al 2% la percentuale di chi celebra in una location affittata. Daniele Erasmi, presidente di Fiesa Confesercenti, sottolinea: “Gli acquisti natalizi si concentrano sempre più negli ultimi giorni, offrendo una boccata d’ossigeno alle imprese dopo un novembre e un inizio dicembre poco positivi. Anche se gli italiani non rinunciano alla buona tavola per Natale, permangono difficoltà economiche. Si spenderà soprattutto per la cena della Vigilia, prediligendo menù di pesce, ma optando per pesci di allevamento, riducendo così il costo medio nonostante l’inflazione. Nei dolci, continuano ad affermarsi i prodotti locali e quelli classici della tradizione nazionale, preferibilmente artigianali, con una riduzione della richiesta di prodotti industriali. Tuttavia, l’incertezza economica frena i consumi e limita le vendite. Gli acquisti sono sempre più orientati da promozioni e sconti, una tendenza ormai diffusa in tutti i canali di vendita.” Secondo dati Swg, il 25% degli intervistati viaggerà sia in Italia sia all’estero, mentre il 12% si dirigerà unicamente verso destinazioni estere, con Spagna, Francia e Gran Bretagna in testa alle preferenze, soprattutto per Capodanno e l’Epifania. Tra chi non partirà, il 20% attribuisce la scelta a ragioni economiche e il 13% alla mancanza di ferie.

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La spesa complessiva supererà gli 8 miliardi di euro, con il Capodanno che rappresenta il picco sia in termini di spesa media per persona (390 euro) sia nel numero di viaggiatori, stimati in quasi 9 milioni. Per Natale, il 44% visiterà amici e parenti, prediligendo grandi città o città d’arte (23%), mete marittime (22%) e località montane (17%). Le scelte delle destinazioni sono guidate dal desiderio di relax e degustazione di prodotti tipici, evidenziando il forte legame tra turismo e offerta enogastronomica. A Capodanno, il 27% sceglierà una grande città o città d’arte, mentre il 23% opterà per la montagna, soggiornando prevalentemente in albergo, scelta prediletta da oltre un quarto degli italiani. Tra le mete estere preferite, la Francia guida con il 17%, seguita da Spagna (13%) e Grecia (12%). Per l’Epifania, prevarranno i soggiorni brevi: il 52% dei viaggiatori non supererà i due pernottamenti, con oltre il 25% che visiterà grandi città o città d’arte e il 20% sceglierà la montagna. Raddoppia la percentuale di chi trascorrerà all’estero almeno cinque giorni, passando dal 15% del 2022 al 29% attuale. Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, osserva: “Il turismo si conferma motore di sviluppo, generando occupazione e ricchezza. Le previsioni per il 2025 sono incoraggianti, sebbene permanga la preoccupazione per altri settori, come l’automotive e l’abbigliamento, che potrebbero influire negativamente sulla crescita economica.”



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