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Lo stile moderno minimalista di Villa Roce, una dimora di inizio ’900 alle porte di Milano appena ristrutturata
Benvenuti a Villa Roce: tra minimalismo e storia
«Con i suoi 300 metri quadri di luce e ampiezza, Villa Roce incarna l’incontro perfetto tra il fascino del passato e la visione del presente». Ogni dettaglio, plasmato con maestria dalle architette Marika Mascilongo e Paola Gaiaschi di Studio Hop!Arch, racconta una storia di innovazione. Situata alle porte di Milano, infatti, la dimora non è semplicemente un semplice spazio abitativo, «ma un rifugio dal fascino sorprendente, dove estetica e funzionalità si intrecciano per accogliere la quotidianità di una famiglia moderna, fatta di passioni, emozioni e momenti condivisi». Passioni quali la musica, i viaggi e, persino la convivialità, che qui prendono vita in ambienti progettati su misura. A rendere l’atmosfera ancora più autentica: la presenza di una gatta e di una cagnolina, compagne di “silenziose” di vita. E così, immersa nella quiete di Legnano, Villa Roce si distingue per la sua eleganza senza tempo, quell’eleganza tipica di una dimora dei primi del ‘900 che, allo stesso tempo, è in grado di dialogare con le esigenze moderne di una famiglia dinamica e poliedrica. Un progetto che unisce storie, materiali e luce, trasformando ogni spazio in un ambiente unico, intimo e vibrante di personalità: dallo stile moderno minimalista.
Il potere dell’innovazione tecnologica
Come preannunciato, la trasformazione di Villa Roce va ben oltre la semplice bellezza estetica: è un esempio di come tradizione e innovazione possano convivere in perfetta armonia. «Grazie a un intervento mirato abbiamo reso questa dimora storica sostenibile e all’avanguardia: isolamento termico, serramenti ad alte prestazioni e l’ottimizzazione degli impianti dimostrano che il design può essere anche una scelta intelligente e proiettata verso il futuro», ci spiegano Marika e Paola. Un equilibrio virtuoso tra efficienza energetica e stile senza tempo, che conferma come ogni scelta progettuale sia stata guidata dalla volontà di rispettare l’anima stella della villa dei primi del ‘900, rendendola pronta ad accogliere il domani. «La sfida più grande», ci raccontano, «è stata quella di armonizzare i volumi generosi e i soffitti alti, tipici dell’architettura originaria, con un arredamento equilibrato, funzionale e mai eccessivo». Qui, ogni pezzo di arredo è stato progettato su misura: un’arte sartoriale che permette agli ambienti di dialogare tra loro con naturalezza. La tecnologia, pur essendo presente, resta discreta: il sistema di aria condizionata canalizzata e la ventilazione meccanica controllata sono nascosti con cura, preservando l’integrità estetica. Lo stesso approccio ha guidato il progetto illuminotecnico, con soluzioni che creano scenari luminosi diversificati, capaci di modulare l’atmosfera e dare profondità ai soffitti alti.
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