La storia dei Mas di Roma, da grandi magazzini a scuola di moda

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I romani se li ricordano benissimo, ma in realtà anche tutta Italia perché proprio qui, tra mura che risalgono all’800, sono stati registrati tantissimi prodotti che ancora oggi sono nella memoria collettiva: la pubblicità con Alvaro Vitali con berretto da Pierino (Becchete sta gattata!), il video musicale della famosissima Supercafone di Piotta e anche un docu-film, The show Mas go on, presentato alla Mostra del cinema di Venezia di Ra Di Martino e Marcella Libonati. Parliamo dei Mas, i Magazzini allo Statuto di Roma che, dopo alcuni anni di abbandono, sono stati trasformati nella sede di una prestigiosa accademica di moda.

La storia dei Mas in breve

Ci troviamo nel cuore dell’Esquilino, centralissimo quartiere romano, dove sorge l’altrettanto affascinante Piazza Vittorio Emanuele, che a sua volta è lo spazio su cui si affaccia uno stabile di fine Ottocento di ben sei piani (incluso il seminterrato) per un totale di circa 6 mila metri quadrati. Proprio lì, fino a qualche anno fa, sorgevano i Mas (acronimo di Magazzini allo Statuto), una sorta di istituzione per il popolo romano che veniva da queste parti per trovare l’affare tra stoffe e abiti, comprare tutto ciò che aveva sempre desiderato a prezzi super convenienti, oppure semplicemente per passare il tempo, o magari ripararsi dalla pioggia.

In sostanza per decenni i Mas sono stati un posto di pellegrinaggio e culto per migliaia di romani e non, erano i magazzini della gente, una vera e propria icona popolare, ma anche per intellettuali, artisti e attori che qui venivano a cercare costumi di scena a basso costo.

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I clienti arrivavano in Via dello Statuto per rintracciare una grande insegna che sormontava le colonne dell’elegante portale da cui fare ingresso, che era accompagnato da enormi vetrine che esponevano giocattoli, vestiti e chi più ne ha più ne metta.

Una volta varcata la soglia si veniva inevitabilmente colpiti dalla dimensione del negozio, dai soffitti altissimi, dalle ampie scalinate e persino dalla caffetteria in cui si poteva chiacchierare e bere caffè in eleganti tazzine decorate, mentre si era circondati da scaffali pieni di abiti con il prezzo scritto su un cartoncino (l’ideale, perché così non si doveva cercare un commesso a cui chiedere il costo), e poi ancora di lenzuola, profumi e così via.

Si potevano esplorare tutti i reparti, uno dopo l’altro, potendo persino prendere in mano ognuno di quei bellissimi oggetti esposti ma senza doverli necessariamente acquistare. E poi c’era anche l’innovazione: fu uno dei primi negozi della Capitale a sperimentare l’acquisto a rate. Insomma, era una sorta di paradiso dello shopping, una “mecca” del risparmio, soprattutto per gli italiani del dopoguerra.

A capo di tutto c’era Giovanni Pezone, insieme alla moglie Rachele Valenti e ai figli Domenico, Antonietta e Chiara, che avevano scelto di andare nei vari depositi e comprare un po’ di merce. La cosa più curiosa è che i proprietari conservavano gli acquisti effettuati nei loro magazzini, per poi tirarli fuori a caso e rimetterli in vendita senza una reale logica. Una strategia di marketing, se così la vogliamo chiamare, che al giorno d’oggi farebbe scalpore ma che invece all’epoca generava molto interesse.

I Mas, pur con rari tentativi di avvicinarsi a un pubblico “d’élite”’, sono rimasti sempre fedeli a loro stessi perché volevano parlare alla gente, fidelizzare una clientela più semplice e fornire servizi moderni ma accessibili a tutti: puntavano sulla “miglior qualità al minor prezzo”.

Nel corso degli anni, tuttavia, i Mas hanno vissuto più fallimenti con conseguenti cambi di società, fino ad arrivare alla chiusura totale nel 2017, che ha rappresentato una vero colpo al cuore per i romani, un ferità che è rimasta aperta per tanto tempo perché in fondo, proprio qui, si sono affacciati più volte personaggi come Marisa Laurito e Nancy Brilli, e vi si è persino aggirata Penelope Cruz. Ma per fortuna, il 3 dicembre del 2024 qualcosa è cambiato.

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La trasformazione dei Mas in Accademia Costume & Moda

Era già stato annunciato nel 2022 e finalmente a dicembre di quest’anno è diventato realtà: i Magazzini allo Statuto di Roma, ormai abbandonati e in rovina da anni, sono ritornati a vivere in una nuova veste, che l’ironia della sorte ha voluto che fosse comunque legata agli abiti. I Mas, dopo una profonda ristrutturazione, sono divenuti una delle sedi dell’Accademia Costume & Moda, una prestigiosa scuola di cui hanno fatto parte anche i più famosi stilisti contemporanei.

Fondata nel 1964, con sede a Roma e a Milano, è un luogo in cui si possono frequentare corsi triennali, master riconosciuti e corsi di Specializzazione in ambito Moda, Costume, Comunicazione e Management. E, al termine dei percorsi di studio, gli studenti vengono subito catapultati nel mondo del lavoro, al punto che il tasso di avviamento alla carriera sembrerebbe superare l’85%.

Oggi, quindi, presso l’edificio umbertino di fine Ottocento che per decenni ha ospitato i Mas, si sviluppa un’accademia di 6mila metri quadrati concepiti per integrare spazi dedicati alla formazione, luoghi di incontro e socializzazione, e da cui si diplomano molti di quelli che saranno i talenti di domani.

Il palazzo dei Mas oggi

Come accennato, il 3 dicembre del 2024 è stata inaugurata la nuova sede dell’Accademia Costume & Moda negli storici locali degli Ex Magazzini allo Statuto a seguito di una profonda riqualificazione, che ha avuto diversi impatti positivi sulla rigenerazione urbana dello storico quartiere di Roma.

Con un’importante operazione di restauro conservativo, ACM e il Fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG (Fondo IPC) di Azimut Libera Impresa SGR, hanno restituito al rione Esquilino uno spazio simbolo della rigenerazione urbana e culturale che riesce a dimostrare come il patrimonio storico possa essere riqualificato per soddisfare le esigenze contemporanee di valorizzazione e digitalizzazione.

Un’apertura che è stata possibile grazie al Fondo IPC e un complesso progetto di restauro conservativo curato dallo Studio Kami Architecture & Engineering e con il supporto dello Studio di Architettura DDArch.

Sono stati recuperati e valorizzati gli elementi storici, al punto che la parte Umbertina (piano terra ed interrato) risalente a fine 800 è stata restaurata mantenendo lo stile originale del periodo di costruzione, e utilizzando alcuni materiali e design di quella precisa epoca storica.

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Oggi l’edificio si sviluppa su sei piani, uno seminterrato e cinque fuori terra, e vede una superficie complessiva interna di circa 5.000 metri quadrati.

Vi sono ben 1100 metri quadrati di aule interamente informatizzate, 1000 metri quadrati di laboratori di Accessori, di Costume, di Alta Moda, di Fotografia e Styling, e dei nuovi spazi dedicati alla biblioteca e alla tessuteca. Ma non è di certo finita qui, perché sono presenti persino 250 metri quadrati di terrazze e la possibilità di utilizzare il rooftop come spazio ricreativo, di condivisione e di apprendimento.

Da qualche anno il quartiere Esquilino si distingue per essere una zona dall’atmosfera di vecchio stampo, ma anche il centro multiculturale della città: non è difficile trovare commercianti che parlano più lingue e che discutono con gli artisti di strada, mentre i bambini giocano a palla nel bel parco della piazza.

Grazie a questo restauro, quindi, non solo Roma si arricchisce di un’ulteriore scuola prestigiosa e recupera un suo bellissimo palazzo storico, ma vede anche migliorare un quartiere centrale (alle volte poco valorizzato) poiché ora ci sono tantissimi giovani studenti pronti a goderselo e a diventare i grandi talenti di domani.





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