I redditi che contano per l’invalidità civile

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Ti spiego in questo articolo quali sono i redditi che contano per l’invalidità civile e quelli che invece non vengono presi in considerazione. Un aspetto rilevante per capire se si ha diritto all’assegno agli invalidi civili parziali o alla pensione di inabilità lavorativa. – Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata.

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Norme e circolari di riferimento

Le disposizioni sulle prestazioni di invalidità civile si trovano nella Legge 118/1971, nella Legge 508/1988, nel D.M. 5 febbraio 1992, nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917) e nelle circolari INPS. I riferimenti disciplinano i criteri medici, le soglie di reddito e i requisiti per ottenere l’assegno mensile agli invalidi civili parziali e la pensione di inabilità civile.

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Principi generali per il calcolo del reddito

Il limite reddituale si basa sui redditi personali assoggettati a Irpef ordinaria. La verifica dell’INPS avviene sommando i redditi che confluiscono nel quadro del reddito complessivo. Alcune entrate sono incluse, altre sono escluse perché rientrano in regimi di tassazione separata o sostitutiva oppure perché non costituiscono reddito imponibile.

I redditi che contano per l’invalidità civile

Vediamo in maniera schematica quali sono i redditi che contano per l’invalidità civile:

  • Redditi da lavoro dipendente e assimilati
    Rientrano i compensi dei lavoratori subordinati, quelli delle collaborazioni coordinate e continuative, dei tirocini e delle borse di studio soggette a ritenuta d’acconto, se tassati con aliquota Irpef ordinaria.
  • Redditi da pensioni e prestazioni assimilate
    Vengono conteggiate le pensioni (ad esempio di vecchiaia, anzianità, assegno ordinario di invalidità) e ogni trattamento pensionistico considerato reddito imponibile.
  • Redditi di lavoro autonomo o d’impresa
    Rientrano i proventi derivanti da attività commerciali, professionali, artigianali e i redditi occasionali quando sono soggetti a tassazione ordinaria.
  • Rendite fondiarie (fabbricati e terreni)
    Si considerano la rendita catastale e gli eventuali canoni di locazione se inclusi nel reddito complessivo.
  • Altre indennità soggette a tassazione ordinaria
    Vengono conteggiate emolumenti e bonus che confluiscono nel reddito complessivo (se non rientrano nei casi di tassazione separata).

Redditi esclusi

Questi sono invece i redditi esclusi dal conteggio:

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  • Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e anticipazioni sul TFR
    Non si aggiungono al reddito complessivo perché vengono tassati in regime separato.
  • Redditi con tassazione separata o sostitutiva
    Non entrano nel calcolo se la loro imposizione avviene con un sistema separato (come alcuni tipi di arretrati) o sostitutivo (ad esempio cedolare secca su affitti, interessi bancari soggetti a ritenuta alla fonte).
  • Assegni familiari e assegni di mantenimento per i figli
    Non vengono considerati nel reddito personale dell’interessato, fatta eccezione per eventuali casi specifici in cui la disciplina fiscale li assimila ad altri redditi.
  • Provvidenze assistenziali esenti da Irpef
    Restano escluse dal computo prestazioni quali l’indennità di accompagnamento, l’indennità di frequenza, l’indennità di comunicazione e altre forme di sussidio non imponibili.

Reddito lordo o netto?

Il limite di reddito per l’assegno mensile agli invalidi civili parziali e per la pensione di inabilità civile viene di norma verificato facendo riferimento al reddito complessivo lordo soggetto a Irpef, cioè quello riportato come imponibile fiscale. Non ci si basa sull’importo “netto” dopo le ritenute o le detrazioni.

Quando l’INPS calcola se il reddito personale annuo supera o meno la soglia stabilita, considera ciò che risulta dal modello 730 o dal modello Redditi PF, cioè la somma dei redditi imponibili prima delle imposte dovute.

I redditi che contano per l’invalidità civileI redditi che contano per l’invalidità civile
Nell’immagine un uomo verifica se calcolano i suoi redditi ha diritto alla pensione di invalidità civile.

Assegno mensile agli invalidi civili parziali

L’assegno mensile spetta alle persone con un’invalidità civile tra il 74% e il 99%, riconosciuta dalla Commissione medico-legale. Non richiede requisiti contributivi, perché è una misura assistenziale. È necessario rispettare un limite annuo di reddito personale, stabilito e aggiornato con tabelle INPS (per il 2024 è di 5.725,46 euro). L’importo erogato ogni mese è fissato per legge e viene rivalutato periodicamente.

Il riconoscimento passa attraverso la procedura di visita medico-legale: presentazione del certificato medico telematico, invio della domanda all’INPS, convocazione a visita. La liquidazione scatta dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, sempre che siano confermati i requisiti sanitari e reddituali.

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Pensione di inabilità civile

La pensione di inabilità civile viene riconosciuta alle persone con invalidità totale (100%) e permanenti difficoltà a svolgere qualsiasi attività lavorativa. Non occorre una contribuzione: anche questa è una prestazione assistenziale. È fondamentale non superare il limite reddituale stabilito (per il 2024, 19.461,12 euro), calcolato solo sui redditi imponibili a Irpef ordinaria. L’importo mensile è determinato dalla normativa vigente e subisce rivalutazioni (per il 2024 è di 333 euro mensili).

La domanda segue la stessa procedura prevista per l’invalidità civile parziale: certificato medico introduttivo, invio della pratica all’INPS, visita medico-legale. Se la Commissione riscontra un’invalidità del 100%, viene concessa la pensione se i redditi rientrano sotto la soglia annua prevista. L’erogazione decorre dalle stesse date previste per l’assegno mensile.

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