A Natale non si butta via niente: l’arte del regifting senza colpe

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Errare è umano, perseverare e diabolico. Ma, soprattutto, non porre rimedio è stupido. E allora se, come capita non di rado, siete alle prese con regali che non vi sono piaciuti, che avete già, o che in qualche modo non calzano con i vostri gusti o con le vostre misure, tranquilli e forza d’animo: c’è sempre una via d’uscita!

Guai dunque a sprecare i regali di Natale, che invece spesso finiscono in qualche cassetto e tra i tanti oggetti che abbiamo e non utilizziamo (in America è stato calcolato, per esempio, che sotto l’albero, ogni anno, riceviamo e diamo 35 miliardi di dollari di regali sgraditi).

Riciclare, dare nuova vita, magari in maniera creativa o utilizzando le possibilità che la tecnologia ci mette a disposizione, non è un sotterfugio ma un atto d’amore verso il pianeta, perché evita lo spreco e il consumo di materie prime e seconde, e allo stesso tempo ci permette di guadagnare qualcosa. O in termini economici, oppure ricevendo la gratitudine di qualcuno che beneficerà al vostro posto del regalo sgradito o sbagliato.

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difficile da pignorare

 

Secondo una ricerca realizzata da Coldiretti/Ixe, quasi un italiano su quattro ricicla i regali di Natale indesiderati. La maggioranza li regala a parenti ed amici ai quali possono tornare utili. Il 30 per cento, li riporta invece nel punto vendita in cui sono stati acquistati per effettuare un cambio o richiedere un buono. Il 29 per cento infine li rivende su Internet.

Come tutte le usanze che abbiamo praticato da sempre, magari vergognandoci un po’ o con svariati sensi di colpa, ora abbiamo anche un bel termine inglese a nobilitare la pratica: Regifting, ri-regalare o ridare vita al regalo. Ecco allora alcuni consigli utili, partendo da una premessa: quando scartate i regali, evitate di rovinare la confezione originale e richiudetela con cura in modo da non avere problemi al momento di un eventuale cambio presso il punto vendita in cui il prodotto è stato acquistato.

Una volta avuta questa accortezza, avete davanti a voi diverse opzioni. Vediamole:

– DONA. Se il regalo che hai ricevuto non ti piace, puoi semplicemente pensare di donarlo a chi ne ha più bisogno. O a chi sai che possa piacere. Un gesto altruista che rispetta lo spirito natalizio ed elimina tanti sensi di colpa, perché non ci si guadagna nulla e semplicemente si mette in circolo un gesto d’affetto, o quantomeno d’attenzione, capitalizzando la gratitudine. Il regalo che ti non hai trovato di tuo gusto potrebbe fare felice qualcuno, non trasformandosi in un rifiuto o in un volume da collocare il qualche posto, cosa mai facile di questi tempi.

– RIUTILIZZA. La parola chiave è trasformazione, metamorfosi. Gli oggetti posso avere una nuova vita se gli si cambia il contesto o talvolta la forma. Servono creatività e un po’ di manualità. Ma tutto, o quasi, può trovare una nuova vita. Anche lontana da quella che aveva immaginato chi ti ha fatto il regalo. Il riutilizzo è anche un bel banco di prova per noi stessi, se lo superiamo ne avremo un’immediata gratificazione perché alletterà la nostra autostima per quanto fatto. Anche su questo la tecnologia può aiutare: esistono in rete tantissimi tutorial per tutti i gusti che ci permettono di trasformare in altro qualsiasi cosa.

– RIVENDI, magari utilizzando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Esistono infatti oramai moltissime app per rivendere oggetti tra privati. Per massimizzare la chance, ricordatevi, prima di pubblicare il vostro annuncio, di fare una ricerca per controllare i prezzi di vendita degli oggetti simili al vostro. Poi descrivete l’oggetto che state mettendo in vendita in maniera accurata, compreso il brand, specificate il colore, le dimensioni, le caratteristiche tecniche. Al testo di presentazione del prodotto, associate immagini chiare. E se possibile, offrite la possibilità di scegliere tra diverse modalità di pagamento.

– MANTIENI e RIASSEGNA. Qui siamo nel campo delle strategie e non delle tattiche. Serve un animo calcolatore, metodico e razionale che sappia anche temporeggiare per attendere il momento giusto. Si parte dall’accumulare, con etichette e confezioni integre, tutti i doni indesiderati. Si stipano dunque in un posto sicuro dove non si rovineranno e dove sappiamo di ritrovarli integri uno per uno quando ne avremo bisogno. Si aspetta l’occasione e la persona giusta alla quale ‘riassegnare’ il dono. E il gioco è fatto!

Attenzione però: prima di depositarli nel luogo adibito all’uopo, abbiate cura di segnare nome e cognome di chi vi ha fatto quel regalo specifico, per evitare l’imbarazzante eventualità che sia proprio lui o lei il destinatario della vostra riassegnazione.

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– CAMBIARE. Se il regalo non ci è piaciuto si può sempre tornare nel posto in cui è stato acquistato e cambiarlo con qualcos’altro di pari valore. Oggi tutti i negozi accompagnano l’acquisto con il cosiddetto scontrino di cortesia, senza l’indicazione del prezzo. E’ buona norma comunque, se si decide di procedere col cambio, avvertire sempre chi quel regalo ve lo ha fatto, quantomeno per cortesia.

– BAD GIFT PARTY. Qui si parte da una consapevolezza: i regali sbagliati sono una quantità inimmaginabile. Spesso quando si riceve un dono si fa finta che sia di nostro gradimento, solo per non offendere chi ha speso tempo e denaro per noi. Ma vale la pena? Organizzare una divertente serata in compagnia degli amici in cui scambiarsi i regali indesiderati può essere la soluzione giusta. Vedrete che potrebbe partecipare anche chi ha commesso l’errore con voi, perché certamente sarò stato a sua volta ‘vittima’ di regali sbagliati.

Detto questo, bando alle ciance, via con il regifting. Auguri!



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