Pensioni, l’Inps pensa agli influencer: anche i creatori di contenuti social potranno accantonare contributi

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Redazione Economia

Con 82 influencer ogni 100 mila abitanti l’Italia si posiziona terza in Europa per numero di professionisti del comparto.I creatori di contenuti digitali beneficiano di entrate economiche pari a 84.028 mila euro l’anno in media

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Contando 82 influencer ogni 100 mila abitanti l’Italia si posiziona terza in Europa per numero di professionisti del comparto Europa, dopo Spagna e Regno Unito, con 37.700 content creator. D’altronde la spesa per l’influencer marketing è cresciuta del 33% dal 2020 al 2023 e per il 2023 si prevede che raggiunga quota 323 milioni di euro. Il numero dei creator sta crescendo, le aziende includono sempre di più l’influencer marketing all’interno delle proprie strategie e quasi la totalità degli italiani è presente sulle piattaforme online. In questo contesto, è fondamentale riconoscere dal punto di vista professionale le tante, nuove, figure emergenti.

Il giro d’affari

Il giro d’affari del comparto in Italia è pari nel 2024 a 4,06 miliardi, cifre ragguardevoli se paragonate a qualche anno fa. Guida Instagram con 3,3 miliardi, subito seguita da TikTok con 446,88 milioni e YouTube con 279,65 milioni. I creatori di contenuti digitali beneficiano di entrate economiche pari a 84.028 mila euro l’anno in media. Mentre i posti di lavoro a tempo pieno generati dal settore sono 18.110, che salgono a 51.382 se si considera anche l’occupazione indiretta.




















































La bozza di circolare

Ecco perché anche per influencer e content creator si inizia a parlare di pensione. Sta cominciando a circolare una bozza di circolare Inps realizzata con il contributo dell’Associazione Italiana Content & Digital Creators e di Assoinfluencer che individua i criteri generali e gli obblighi contributivi per la categoria dei lavoratori che creano contenuti sulle piattaforme digitali. Attualmente è al vaglio del ministero del Lavoro e potrebbe essere pubblicata entro la fine di dicembre. 

Come sta cambiando il mercato del lavoro

Secondo la ministra del Lavoro, Marina Calderone, «i cambiamenti del mercato del lavoro e delle tecnologie portano alla definizione continua di nuove attività professionali» e occorre «affrontare questa sfida e agire attraverso due modalità: da un lato includere i lavoratori nel sistema di protezione della previdenza sociale; dall’altro favorire, all’interno di questo sistema generale, il pieno recupero contributivo dei periodi in cui si svolgono lavori diversi, cosi da poterli cumulare in modo gratuito».  Secondo la ministra «la circolare dell’Inps» è «un primo intervento verso il processo di generale estensione della copertura previdenziale e contributiva». Agendo sul duplice binario di diffusione del sistema previdenziale e assistenziale.

L’attenzione dell’istituto

Dice Gabriele Fava, presidente dell’Inps, che si tratta di «un importante novità regolamentare. Un segnale dell’attenzione dell’Istituto ai lavori emergenti della digital economy che saranno sempre più strategici per la competitività delle imprese e del Paese. Questa è una prima iniziativa concreta del grande progetto finalizzato ad avvicinare ed ingaggiare i giovani che va nella direzione della sostenibilità del sistema previdenziale».

Le ipotesi di iscrizione

«A seconda del caso concreto la circolare indirizza rispetto all’applicabilità del regime previdenziale dei lavoratori autonomi, distinguendo tra le ipotesi di iscrizione alla gestione speciale degli esercenti attività commerciali rispetto alla gestione separata, piuttosto che al regime previdenziale dei lavoratori dello spettacolo», spiega Antonio Pone, direttore generale vicario Inps.

Il percorso in itinere

«Stiamo dialogando con l’Inps per determinare i profili contributivi della categoria, composta perlopiù da giovani che hanno diritto a conoscere il loro futuro pensionistico. E’ un percorso ancora in itinere, perché le nostre due associazioni puntano a rendere ancor più aderenti alle esigenze del mercato gli oneri previdenziali gravanti sul fenomeno; oneri che iniziano ad essere meno incerti», dice Jacopo Ierussi, presidente di Assoinfluencer.

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