Malinconia a Natale, come mai capita e come superarla?| iO Donna

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È un grande classico del periodo: se da un lato lucine, pranzi e cenoni rallegrano molte persone, tante altre provano quella tipica malinconia di Natale. Per dirla con un termine inglese si chiama Christmas Blues, che è la versione invernale della Summer Blues estiva. L’obbligo di doversi divertire, di dover incontrare parenti e amici che possono fare domande scomode, di dover essere allegri a tutti i costi, in alcune persone suscita l’esatto sentimento opposto portando tristezza. Cosa fare per superarla?

Christmas fatigue: come sentirsi meno sotto stress a Natale

Malinconia a Natale, un disagio provato da differenti persone

Non è la prima volta che se ne parla, anzi, la malinconia a Natale è un discorso che ormai è stato sdoganato. Come dimostrano i risultati di un sondaggio condotto da IKONO, rete di spazi immersivi attiva in altre sette città europee, mentre il 56% degli intervistati è felice in questo periodo dell’anno, il 24% prova tristezza e malinconia e l’atmosfera stessa delle feste, unito un po’ “all’obbligo” di dover essere felici, non fa che aumentare questa sensazione.

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Dietro a questi sentimenti, molte cause. Per il 34% la causa principale è proprio il dover essere felici, il vivere quindi il momento per forza di buon umore. Per il 29% la causa di un umore malinconico sono alcuni ricordi magari legati all’infanzia o a persone che non ci sono più. Per il 14% dissidi familiari e difficoltà relazionali non aiutano le feste. Come comportarsi quindi? Creando, soprattutto se si è da soli, delle nuove personali tradizioni.

Come superare la malinconia a Natale?

«Essere single in questo periodo dell’anno può essere un’esperienza difficile da vivere, che alimenta imbarazzo, vergogna e tristezza. È davvero obbligatorio seguire lo stesso copione, ripetere gli stessi rituali e assecondare le attese degli altri, come se il nostro valore dipendesse da un ruolo che non riusciamo a rivestire? La risposta è no. Non avere obblighi di coppia in questo periodo può rappresentare un’opportunità piuttosto che un limite» spiega la dottoressa Sabrina Ruggiero, psicologa di MioDottore. Iniziare a creare nuovo tradizioni, imparare a dire di no a eventi che non si desiderano: come spiega l’esperta, andare oltre all’immagine più diffusa del Natale, quello della “famiglia perfetta”, aiuta a non subire troppi condizionamenti e soprattutto a non sentirsi sbagliati.

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«Per riuscire in questo è importante fermarsi e imparare a riconoscere le emozioni che si risvegliano dentro, accoglierle, anche se intense o se riportano alla mente ricordi negativi. I ritmi forzati e i legami dati per scontati, possono infatti far riemergere ferite antiche. Può trattarsi di lutti, divorzi o tensioni familiari mai risolte, oppure del semplice peso di sentirsi diversi. Riconoscere queste emozioni, senza sminuirle o respingerle, è il primo passo. Ciò che si prova esiste e merita di essere accolto. Un fastidioso senso di vergogna può generarsi in chi è single durante le feste, ma è utile riconoscere che la vergogna è un’emozione complessa che nasce dal giudizio degli altri, o meglio: dal timore che “gli altri” non ci accettino come siamo e di conseguenza ci rifiutino» spiega l’esperta.

Fondamentale, imparare a ridurre lo stress causato dal periodo

In questi casi è importante imparare a mettere dei confini: «Se non si ha il desiderio di partecipare a cene di famiglia, di sedersi allo stesso tavolo con parenti o amici che fanno domande sulla nostra vita sentimentale, non dimentichiamo mai che abbiamo il diritto di dire “no”. Rinunciare ad alcuni eventi non ci rende degli ingrati. Anzi, rispettare emozioni e spazi personali è un gesto di grande coraggio e di cura verso se stessi. Mettere confini significa proteggere la nostra serenità».

Dedicarsi ad altro, scoprendo nuove passioni e tradizioni proprie è un modo per mettere distanza a situazioni che possono creare profondo disagio durante le feste. Per esempio, dedicarsi a uno sport o trascorrere del tempo all’aria aperta sono due modi non solo per schiarirsi le idee ma anche per stimolare le endorfine e migliorare l’umore. «Essere single durante le festività può concedere la libertà di rompere ogni schema, di inventare una formula molto personale di festa che non somiglia a niente di già visto. In fondo, questi giorni possono diventare una prova per imparare a volersi bene, a valorizzarsi».

Il peso dei social sulla malinconia delle feste

In tutta questa situazione anche i social hanno il loro peso. «È meglio evitare di trascorrere ore e ore sui social a guardare le foto di coppie e famiglie felici: quel confronto è sempre parziale e ingannevole, e rischia di farci sentire “indietro” rispetto a una realtà che spesso è più complessa di quanto appaia».

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Come spiega l’esperta, i social possono essere un’arma a doppio taglio: da un lato infatti possono alimentare un senso di frustrazione e sentimenti di invidia e tristezza se si paragona la propria vita a quella degli altri; dall’altra possono essere anche una fonte di ispirazione e di supporto, magari connettendosi con persone con le quali si ha una stessa passione così da condividere consigli e progetti: «Si possono scoprire profili che parlano di crescita personale, tecniche di rilassamento, ricette natalizie salutari, viaggi e passioni. Inoltre, fissare dei limiti di tempo sui social ed evitare la tendenza a scorrere in modo compulsivo contenuti negativi è fondamentale: è importante usare i social in modo selettivo, seguendo solo profili che ci ispirano e che non alimentano un senso di inadeguatezza».

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA





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