Tentano di truffare un’anziana a Montecatini: uno in carcere, l’altro ai domiciliari col braccialetto elettronico

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Il personale del Commissariato di Polizia di Montecatini Terme ha dato esecuzione nei confronti di due giovani italiani 20enni, originari e provenienti dalla provincia di Napoli, all’Ordinanza disposta dal gip presso il Tribunale di Pistoia, di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per il primo e della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il secondo in quanto soggetti indagati, in concorso tra loro e con altre persone da identificare, del reato di tentata truffa aggravata posta in essere lo scorso mese di luglio 2024 in danno di un’anziana donna residente in Montecatini Terme.

Gli accertamenti investigativi esperiti dagli agenti del Commissariato hanno avuto inizio lo scorso 3 luglio quando la vittima, sola all’interno della propria abitazione, aveva ricevuto una telefonata sulla propria utenza fissa da parte di un signore, il quale la informava del fatto che suo figlio aveva causato un incidente stradale con la conseguenza di aver ferito gravemente una donna, trasportata d’urgenza in Pronto Soccorso.

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Quel soggetto, senza mai indicare le proprie generalità, proseguiva la conversazione telefonica rappresentando di conoscere da tempo il figlio dell’anziana donna (che chiamava con il suo nome corretto) ed aggiungeva di non poterlo mettere in contatto direttamente con sua madre poiché si trovava in stato di fermo a causa di quel sinistro e necessitava di denaro per procedere al suo rilascio.

Per tale motivo aggiungeva che a breve, presso la sua abitazione, si sarebbe presentato un altro amico di suo figlio, di cui forniva genericamente il nome di “Paolo” per ritirare il denaro che la donna avrebbe dovuto preparare per il rilascio di suo figlio.

Poco dopo, infatti, giungeva all’esterno dell’abitazione il fantomatico “Paolo” il quale, dopo aver confermato alla donna il sinistro stradale causato da suo figlio, insisteva nella richiesta di denaro e/o gioielli da poter utilizzare per il suo riscatto e rilascio. La vittima, impaurita e spaventata per la situazione in cui “falsamente” era stato indicato trovarsi suo figlio, faceva entrare all’interno della sua abitazione quel soggetto che nel frattempo si era ricongiunto ad altro individuo e, una volta all’interno, notata una cassaforte, chiedevano alla donna con insistenza le chiavi per poterla aprire per prelevare dal suo interno il denaro e/o i gioielli di casa

L’anziana donna rispondeva di non avere in disponibilità le chiavi della cassaforte che, invece, aveva sempre con sé proprio suo figlio. I due , senza alcuno scrupolo, insistevano chiedendo alla donna di fornire loro un piccone o altro oggetto utile per forzare la cassaforte e le facevano scrivere su un foglietto di carta, a sua mano e firma, una falsa delega che li autorizzava a quell’apertura per il pignoramento dei tribunale… “

Proprio in quegli attimi, sopraggiungeva in abitazione la nuora della vittima che, notando quei due soggetti, chiedeva loro il motivo della presenza in casa e, cosi facendo, una volta scoperti nel loro intento truffaldino, non potendo più portare a termine l’azione criminosa, si davano ad immediata fuga dileguandosi nel centro cittadino.

Dall’altro lato del telefono, l’uomo che aveva contattato la vittima, senza mai riagganciare la conversazione telefonica, provava con un ultimo tentativo a trarre in inganno la vittima dicendo all’anziana signora e successivamente anche alla nuora che i due individui poco prima entrati nella sua abitazione erano già stati catturati dalla Polizia e che, pertanto, si potevano tranquillizzare.
La donna non cadeva più in inganno soltanto perché la nuora decideva di contattare direttamente suo figlio, apprendendo direttamente da lui che la notizia poco prima ricevuta era integralmente falsa e che lui, come sempre, si trovava al lavoro in buona salute

A seguito di un’articolata attività d’indagine condotta dalla Polizia Giudiziaria del Commissariato di  di Montecatini Terme è stato possibile, dapprima, individuare il veicolo con il quale tali soggetti erano giunti sul territorio termale e successivamente arrivare alla loro compiuta identificazione attraverso un successivo controllo avvenuto nel tardo pomeriggio della stessa giornata ad Arezzo. Una volta individuato il veicolo e te generalità di tali soggetti, con attività tecnica di tabulazione e geolocalizzazione celle, veniva accertato con assoluta certezza che gli stessi si trovavano in Montecatini Terme sul luogo ed orario della tentata truffa in danno dell’anziana signora.

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