linee guida Fao per i bovini

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L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) ha pubblicato nuove linee guida che consigliano ai suoi membri come implementare programmi di sorveglianza efficaci per la diagnosi precoce dell’influenza nei bovini. Le rilevazioni effettuate sui bovini da latte nel 2024, insieme ai casi tra i lavoratori agricoli esposti a bovini infetti, sottolineano l’urgente necessità di rafforzare i sistemi di sorveglianza.

“Considerando la diffusione mondiale dell’influenza A(H5N1) del clade 2.3.4.4b, è previsto il passaggio dagli uccelli al bestiame (e probabilmente dal bestiame all’uomo) in altri paesi”, si legge nella nuova pubblicazione della Fao “Recommendations for the surveillance of influenza A(H5N1) in cattle” [Raccomandazioni per la sorveglianza dell’influenza A(H5N1) nel bestiame].

Le nuove linee guida della Fao sottolineano il ruolo fondamentale dei sistemi di sorveglianza passiva efficaci che incoraggiano la segnalazione di casi sospetti da parte di allevatori e veterinari. Una migliore segnalazione dovrebbe concentrarsi su aree ad alto rischio come quelle con popolazioni dense di pollame o bovini da latte o attività di uccelli migratori. Sarebbe inoltre consigliabile, secondo la Fao, attingere a fonti informali tra cui variazioni dei prezzi di mercato, social media e reti comunitarie.

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Le linee guida sono progettate per migliorare la rilevazione precoce di eventi di passaggio e supportare misure di controllo delle malattie basate sull’evidenza, mirando ad aiutare i membri a ottimizzare l’uso di risorse limitate sfruttando le attività di sorveglianza esistenti per raggiungere i loro obiettivi di sorveglianza.

Alcuni animali infetti presentano gravi segni clinici e un’elevata mortalità; quelli osservati nei bovini colpiti includono una ridotta produzione di latte, latte denso simile al colostro, ridotto apporto di cibo, letargia, febbre e disidratazione. In alcuni animali, tuttavia, l’infezione può non dare alcun segno clinico, rendendola potenzialmente difficile da rilevare.

Resta ancora molto da capire sulla trasmissione dell’Hpau H5N1 tra i bovini, ma sembra essere principalmente causata dagli spostamenti di bovini infetti e potenzialmente dal personale o dalle attrezzature condivise tra le aziende agricole. Le prove suggeriscono anche che si sono verificati traslochi tra aziende lattiero-casearie infette e unità avicole vicine. Sono state colpite anche altre specie, tra cui gatti e topi, ed è stato anche osservato un trasloco dal pollame ai maiali. Anche se i suini non mostrano segni di malattia, rappresentano un punto di preoccupazione in quanto possono catalizzare il riassortimento genetico dei virus dell’influenza aviaria e umana, creando potenzialmente nuovi ceppi con potenziale pandemico.

Le raccomandazioni della Fao propongono che l’obiettivo minimo di sorveglianza per tutti i paesi debba essere quello di rilevare rapidamente gli eventi di traslocazione di Hpai H5N1 dagli uccelli alle specie non aviarie, compresi i bovini. Se rilevati, i veterinari e gli operatori sanitari dovrebbero essere preparati a innescare una risposta rapida, rafforzare le misure di mitigazione del rischio e generare prove a supporto del processo decisionale e delle politiche.

I sistemi di sorveglianza di base iniziano incoraggiando gli agricoltori a segnalare autonomamente le malattie sospette e ad approfittare delle visite veterinarie di routine nelle fattorie. Questi sistemi possono essere ampliati tramite test opportunistici durante le campagne di vaccinazione, monitorando i rapporti dei gruppi comunitari e industriali sulla riduzione della produzione di latte e adottando strategie di campionamento basate sul rischio.

Queste strategie dovrebbero considerare fattori quali geografia, modelli di migrazione degli uccelli selvatici, stagionalità, popolazioni animali e osservazioni cliniche lungo tutta la filiera casearia. Nel caso in cui venga confermato un caso di Hpai H5N1 in una mucca, le autorità sanitarie pubbliche andrebbero immediatamente informate e andrebbero avviate indagini per determinare se i lavoratori agricoli e altri stretti contatti umani siano stati esposti o infettati.

In allegato a questa EFA News il testo integrale delle linee guida della Fao sull’influenza aviaria nei bovini.





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