I 5 giovani talenti italiani da seguire nel 2025

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Dallo storico esordio in Champions League di Francesco Camarda alla solidità di un veterano di Pietro Comuzzo. L’Italia può godersi diversi prodigi in rampa di lancio tra cui Simone Pafundi, mina vagante di un 2025 ricco di incognite.

Pietro Comuzzo si può definire un difensore centrale moderno, dotato di grandi doti fisiche e di un piede molto educato. Forte nei duelli aerei, il 2005 della Fiorentina ha conquistato un posto da titolare fisso nello scacchiere di Raffaele Palladino, il quale ormai lo reputa insostituibile. 

Il giovane azzurro sta dimostrando grande affidabilità nella difesa a quattro, dopo esser nato come un braccetto in una retroguardia a tre. Un grande potenziale notato anche dal CT dell’Italia, Luciano Spalletti, che non ha esitato a inserirlo nei convocati per gli scorsi impegni di Nations League. Una chiamata che è sicuramente motivo di orgoglio per il difensore del club Viola, capace fin qui di stupire tutti con personalità e letture di gioco di un giocatore esperto. 

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Mezzala, mediano o trequartista? Niccolò Pisilli può sinceramente fare tutto. Il giovane romano ha rubato la scena a tutti in questa stagione, venendo lanciato spesso in campo e determinando con la grinta e la predisposizione agli inserimenti, dote che lo ha portato a realizzare già due gol nella Serie A 2024/25. 

Dopo aver giocato 8 volte in under 20 e 7 volte in under 21, lo scorso 10 ottobre ha esordito in Nazionale maggiore. Convocato da Luciano Spalletti per le due gare di Nations League contro Israele e Belgio, Pisilli ha fatto il suo ingresso in campo nella finale della sfida contro il Belgio finita 2-2.

Tante le qualità del giovane centrocampista, il quale, oltre alla capacità di attaccare gli spazi con e senza palla, possiede un’ottima tecnica individuale. Il 2004 in forza alla sua squadra del cuore, la Roma, può ancora crescere e strutturarsi meglio fisicamente, provando a migliorare anche nel gioco aereo. 

Simone Pafundi è l’oggetto misterioso del 2025. Andato in prestito al Losanna, in Svizzera, il baby prodigio non è riuscito a incidere granché, facendosi però le ossa e crescendo ulteriormente. Il trequartista brevilineo, dotato di un controllo di palla sensazionale, ha fatto ora ritorno al suo club di origine, l’Udinese, che valuterà il da farsi in concomitanza con l’allenatore Kosta Runjaic.

Possibile un suo impiego in prima squadra, dove potrebbe giocarsela con i “grandi”. In alternativa, il club friulano potrebbe decidere di mandarlo ancora in prestito, scelta che permetterebbe al classe 2006 di giocare con frequenza e, chissà, di esplodere definitivamente.

Considerato tra i talenti italiani più interessanti, Pafundi si è distinto per la sua tecnica e per la sua rapidità, con la quale dribbla spesso i suoi avversari. Quest’ultimo è un talento ancora grezzo che, migliorate alcune caratteristiche (tra cui la freddezza e la finalizzazione), potrebbe diventare un vero e proprio fenomeno. 

Francesco Camarda può essere soprannominato l’uomo, o meglio il ragazzino, dei record. A 15 anni, 8 mesi e 13 giorni, l’attaccante del Milan ha riscritto la storia del calcio italiano diventando il più giovane esordiente di sempre in Serie A. A 16 anni e 226 giorni, invece, è diventato il calciatore italiano più giovane di sempre a giocare una partita di Champions League. 

Sempre più all’interno delle rotazioni di Paulo Fonseca, il giovanissimo bomber rossonero sta impressionando per la sua personalità e per il suo fiuto del gol, andando vicinissimo alla rete già in due occasioni nella competizione più prestigiosa d’Europa. 

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Il futuro è brillante per il classe 2008, molto abile spalle alla porta e letale nell’area di rigore avversaria, dove si muove da vero bomber. Utilizzato alcune volte al posto di Morata in questo inizio di stagione, Camarda ha dimostrato di essere pronto per giocare ai massimi livelli. A quest’ultimo, ora, rimane solo da lavorare per migliorare delle qualità già impressionanti, che possono portarlo a diventare un vero top player.

L’altro gioiellino del Milan si chiama Mattia Liberali, un 10 “alla Messi” che sta convincendo sempre più il tecnico rossonero, il quale si è recentemente affidato a lui, dal primo minuto, contro il Genoa. Grande personalità per il 2007 italiano, dotato di un ottimo controllo di palla e di una rapidità devastante, con la quale è capace di impensierire le difese.

Mancino di piede, il giovane rossonero è uno dei migliori prospetti della Serie A, campionato nel quale può trovare sempre più spazio. Dotato di un’ottima visione di gioco, quest’ultimo dovrà sicuramente lavorare sul suo posizionamento sul terreno di gioco, così da diventare sempre più letale senza palla, superando le linee avversarie e facendosi trovare pronto per inventare e rifinire le azioni della sua squadra. 



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