Festival de l’hypocrisie – Valledaostaglocal.it

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Oggi a Brusson, il paese che gli ha dato i natali, si celebra il funerale di Augusto Rollandin, una figura che per oltre quarant’anni ha incarnato la politica valdostana.

Un uomo che, dopo i Padri dell’Autonomia, ha contribuito in maniera decisiva a rafforzare la specificità della Valle d’Aosta. Un uomo che ha fatto tanto per questa terra, che l’ha amata, che l’ha servita e che, a dispetto delle critiche, ha sempre lavorato per preservarne l’identità e la cultura. Oggi, alla sua morte, si celebra una vita che ha segnato un’epoca.

Eppure, le scene di ieri, quando la salma di Rollandin è stata esposta nella Camera Ardente allestita a Palazzo regionale, ci pongono davanti a una triste realtà: la politica valdostana, che spesso ha visto Rollandin come protagonista assoluto, non è mai stata immune dall’ipocrisia. Mentre numerose persone, sincere nel loro dolore, gli rendevano omaggio con occhi lucidi, non sono mancati coloro che, proprio pochi anni fa, hanno festeggiato la sua dimissione da Presidente della Giunta. E chi, quando le difficoltà politiche lo avevano travolto, non ha esitato a scagliarsi contro di lui con attacchi personali, cercando di abbatterlo con metodi poco nobili, rivolgendosi alla magistratura, senza alcun rispetto per la sua persona.

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Vedere questi stessi volti di coloro che l’avevano messo sotto accusa, che avevano gioito della sua caduta, presentarsi oggi per rendere omaggio alla sua salma è un vero e proprio pugno allo stomaco. Un atto che nulla ha a che vedere con il rispetto, ma che sa di passarella, di opportunismo, di ipocrisia. È la politica che si traveste di falso rispetto, ma non si accorge che il suo gioco è troppo evidente. Queste persone, che non hanno avuto remore a distruggere un avversario, ora si presentano con il volto della pietà, come se nulla fosse accaduto, come se la storia di lotte politiche e di inimicizie personali fosse cancellata dal semplice passaggio del tempo.

C’è un concetto fondamentale, che la politica valdostana sembra aver dimenticato: il rispetto. Non si può aspettare il momento della morte per fare il saluto formale, per rivendicare una verità che in vita si è nascosta dietro la facciata della polemica. Gli avversari politici, come tutti gli esseri umani, meritano rispetto non solo dopo la morte, ma anche durante la vita. Non è accettabile che, per farsi notare o per una convenienza, si renda omaggio a chi non c’è più, senza aver mai trovato il coraggio di farlo quando, invece, era ancora in vita, in piena attività, pronto a confrontarsi.

La morte di Rollandin non dovrebbe essere solo un’occasione per rivedere una carriera lunga e complessa, ma anche un monito per tutti coloro che credono che la politica possa essere giocata con l’ipocrisia. In vita, ogni persona merita il rispetto delle proprie idee e della propria persona, soprattutto da chi ha scelto di confrontarsi apertamente, con lealtà. Quando la politica diventa un festival dell’ipocrisia, quando si cerca solo di apparire piuttosto che di essere sinceri, allora si perde di vista il vero senso della responsabilità. E questo, in un momento come quello di oggi, diventa ancora più evidente.

 

In un contesto politico spesso segnato da scontri, polemiche e giochi di potere, Augusto Rollandin si è sempre contraddistinto per la sua grande umiltà, qualità che lo ha accompagnato durante tutta la sua carriera. Lontano dalle luci della ribalta e dalle manovre opportunistiche, Rollandin ha sempre preferito lavorare con serietà, affrontando le difficoltà con determinazione, ma senza mai cedere all’ipocrisia. La sua politica era genuina, basata sulla passione per la Valle d’Aosta e sul desiderio di tutelarne l’autonomia, senza mai cercare facili consensi. La sua figura rimarrà quindi quella di un uomo che ha messo al primo posto la sua terra, con un rispetto profondo per le persone e le istituzioni, dimostrando che l’umiltà e la coerenza sono valori che, purtroppo, non sempre trovano spazio nella politica odierna. Oggi, mentre alcuni cercano il riflesso della propria immagine nelle ceneri di chi non c’è più, Rollandin resta un esempio di integrità, di coraggio e di amore per la sua gente. Una lezione che, speriamo, non venga mai dimenticata.





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