Trasporti, il ritorno a casa per Natale in Puglia mai stato così caro. Lo sfogo degli studenti: «Prezzi altissimi»

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Non è mai stato così caro il ritorno a casa per le vacanze di Natale e Capodanno per i giovani pugliesi che vivono o studiano al Nord. A confermarlo sono non solo i monitoraggi delle associazioni dei consumatori che hanno verificato i prezzi in queste ultime settimane, ma anche i diretti interessati, intervistati ieri alla stazione di Bari. In alcuni casi un biglietto del treno per percorrere anche poche decine di chilometri arriva a costare anche oltre un centinaio di euro. È ciò che è accaduto a Clara, una ragazza brindisina che studia a Bari e che ieri pomeriggio ha pagato 100 euro per tornare a casa con il FrecciArgento di Trenitalia. Un viaggio di poco meno di 120 chilometri che alla giovane studentessa di Brindisi è praticamente costato circa 85 centesimi a chilometro, quasi una tariffa urbana da taxi.

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Una spesa che spesso è insostenibile già per i lavoratori, figurarsi per gli studenti fuori sede e per le relative famiglie. «Il prezzo del mio biglietto è decisamente eccessivo, sarebbe giusto che, almeno in occasione delle festività, quando cioè gli studenti che vivono lontano da casa tornano nella loro città di origine, venissero proposte delle tariffe agevolate. Del resto la decisione sul giorno del ritorno a casa non può prescindere dal calendario delle lezioni che ogni studente fuori sede deve necessariamente seguire, io ho dovuto frequentare fino a ieri pomeriggio, quindi non è stata una mia scelta partire di sabato pomeriggio, nell’ultimo sabato prima di Natale», racconta la giovane nell’androne della stazione centrale di Bari, mentre si reca al binario per prendere il suo costosissimo treno. 

Da Bologna a Bari

Più o meno lo stesso importo, anche se per una distanza maggiore, ha pagato Nicolas che è tornato ieri pomeriggio da Bologna, dove studia, con il “Frecciarossa” delle 15.09. «Non ho trovato – afferma – un prezzo inferiore perché ho deciso di tornare oggi con un treno che non impiegasse troppe ore per riportarmi a casa. Per questo motivo, mio malgrado ho pagato il biglietto del rientro a casa quasi quanto una settimana di affitto a Bologna. È una cosa che trovo molto ingiusta per noi giovani, senza un reddito e che, soprattutto, viaggiano solo per trascorrere qualche giorno con la famiglia. Penso che qualcuno debba studiare delle agevolazioni per il numeroso popolo degli studenti fuori sede che, in occasione delle festività, torna a casa».

Un pochino meglio è andata ad una studentessa universitaria di Bernalda, in provincia di Matera, che studia a Napoli e che, per tornare a casa, è dovuta arrivare a Bari, per poi proseguire in Basilicata. «Ho pagato 37 euro il mio biglietto da Napoli a Bari, forse tutto sommato ci può stare, non è un prezzo esorbitante. Tuttavia, ovviamente se ci fosse un’agevolazione per noi studenti fuori sede, sarebbe utile e gradita». 

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Poco più in là seduto ad una panchina del primo binario ovest della stazione di Bari un altro giovanissimo studente universitario foggiano che per tornare a casa ha pagato il suo biglietto poco meno di dieci euro, perché lo ha acquistato, previdentemente, una settimana prima, altrimenti gli sarebbe costato praticamente il doppio. «Devo raggiungere casa mia a Manfredonia, con un cambio a Foggia», racconta il giovane. Che aggiunge: «Ritengo che il prezzo del biglietto ferroviario per noi studenti fuori sede sia davvero eccessivo, ma la cosa più inquietante è che ogni anno ci sono aumenti sulle tariffe. Oggi ho pagato 9,60 euro il biglietto da Bari per Foggia, ma solo perché l’ho prenotato una settimana prima altrimenti avrei dovuto spendere 18 euro. Penso che per gli studenti fuori sede che percorrono lunghe tratte dovrebbero esserci delle agevolazioni». 

A dare voce alla protesta arrivano in stazione gli studenti dell’associazione “Cambiare rotta” che hanno allestito un banchetto ristoro con uno striscione con tanto di scritta: “Bentornato fuori sede… Ma quanto ci è costato? Studenti fuori sede organizzati contro il caro trasporti”. L’associazione – spiegano i promotori dell’iniziativa – si sta mobilitando in tutta Italia “contro il caro trasporti e il caro affitti, insieme a tutte quelle problematiche che riguardano gli studenti fuori sede. Per questo motivo abbiamo pensato di organizzare un servizio di accoglienza per loro con della cioccolata calda. Il problema dei costi dei biglietti ferroviari fin troppo alti hanno indotto tantissimi studenti che si trovano lontano dalle loro case di origine a decidere di non scendere, proprio per via dell’esoso prezzo. Sono tantissimi gli studenti che per questa ragione trascorreranno le festività lontano dalle loro famiglie, e per questo noi come associazione ci stiamo mobilitando in tutta Italia in un contesto davvero problematico e difficile per i giovani e gli studenti che stanno vivendo anche una stagione di tagli economici al sistema delle università. Siamo costretti a cercare di organizzarci per costruirci una valida alternativa all’attuale situazione. Dopo qualche manciata di minuti i rappresentanti di “Cambiare rotta” sono stati invitati a continuare la loro manifestazione all’esterno della stazione ferroviaria dove hanno dispensato bevande calde ai giovani studenti in arrivo e in partenza per casa al fine di cercare di ottenere una riduzione dei prezzi dei biglietti.
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