Negli ultimi anni, il cambiamento climatico è diventato uno dei temi più dibattuti a livello globale, ma spesso il dibattito pubblico è ostacolato dalla diffusione di informazioni errate, definite “fake news”. Per contrastare questo fenomeno, un gruppo di esperti italiani ha deciso di agire concretamente: meteorologi, geologi e idrologi si sono uniti per creare un comitato tecnico-scientifico chiamato “Agire”. L’obiettivo è quello di promuovere una
corretta informazione sul clima e sul meteo, e combattere le fake news che alimentano purtroppo confusione e disinformazione.
L’idea di formare il comitato è nata in Emilia-Romagna, una regione che negli ultimi anni ha vissuto direttamente gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. Le alluvioni degli ultimi anni, che hanno provocato morti, evacuazioni e danni economici ingenti, hanno finalmente acceso i riflettori sulla necessità di affrontare con molta serietà i temi subordinati al clima.
Gli esperti di “Agire” sottolineano che fenomeni come questi non sono eventi isolati o “sorprese meteorologiche”, ma conseguenze prevedibili del riscaldamento globale in corso. L’aumento delle temperature medie globali, l’intensificazione delle precipitazioni e la maggiore frequenza di eventi estremi sono tutte manifestazioni dirette del cambiamento climatico. “Questi eventi sono segnali inequivocabili. Non possiamo più permettere che
vengano distorti da chi minimizza o diffonde teorie non supportate dalla scienza” spiegano i
membri del comitato.
A gravare ulteriormente sulla situazione, c’è la disinformazione sul cambiamento climatico, un problema davvero serio. Secondo un rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), le fake news sul clima ostacolano l’adozione di politiche efficaci e ritardano l’azione necessaria per affrontare la crisi climatica.
Ad esempio, tra le narrazioni false più diffuse troviamo l’idea che il cambiamento climatico sia un fenomeno naturale e non influenzato dall’uomo, o che le misure per ridurre le emissioni di gas serra siano inutili o dannose per l’economia. Queste affermazioni, spesso sostenute da gruppi con interessi specifici, creano confusione nell’opinione pubblica e rendono più difficile il consenso sulle azioni da intraprendere.
In Italia, la diffusione di queste fake news è facilitata dall’uso poco critico dei social media. È proprio in questo contesto che il comitato “Agire” intende fare la differenza, offrendo una voce autorevole e competente per spiegare i fenomeni climatici e meteorologici in modo chiaro e comprensibile per tutti.
Il comitato “Agire” non è un’iniziativa isolata, ma si inserisce in un contesto globale di sforzi per combattere la disinformazione sul clima. Nel 2019, oltre 200 scienziati di tutto il mondo hanno firmato una lettera aperta intitolata “No more fake news on climate change. Humans are causing global warming”, sottolineando l’urgenza di affrontare le false informazioni legate al cambiamento climatico.
Anche in Italia, istituzioni come il Centro di Eccellenza CETEMPS hanno aderito a campagne contro le fake news sul clima, ribadendo l’importanza di una comunicazione basata su dati scientifici.
Con “Agire”, meteorologi, geologi e idrologi vogliono creare un ponte tra la scienza e il grande pubblico, aiutando cittadini, media e istituzioni a comprendere meglio i fenomeni climatici e meteorologici, attraverso conferenze, incontri pubblici, interventi nei media e la pubblicazione di materiali informativi.
“La lotta contro le fake news sul clima è una battaglia fondamentale per il nostro futuro” affermano i promotori di “Agire”. “Se vogliamo davvero affrontare la crisi climatica, dobbiamo partire dalla conoscenza e dalla consapevolezza.”
In un’epoca in cui la disinformazione può diffondersi rapidamente attraverso i social media, il lavoro di comitati come “Agire” è fondamentale per garantire che le opinioni del pubblico riguardo clima siano basato su evidenze scientifiche. Solo in questo modo sarà possibile iniziare realmente a promuovere azioni efficaci per attenuare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere il pianeta per le generazioni future.
Redatto da Martina Hamdy.
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