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Il presepe, la tradizione natalizia più antica d’Italia (il primo della storia risale a oltre ottocento anni fa con San Francesco a Greccio nel reatino), va spesso oltre la fede religiosa e si coniuga con gli usi e i materiali del luogo, talvolta con la riproduzione di paesaggi che richiamano il territorio in cui ci si trova.
Molto spesso, poi, gli artisti e artigiani sono grandi utilizzatori di oggetti di scarto e tecniche ecologiche, arrivando in qualche caso a realizzare Natività completamente circolari o in grado di “tornare alla natura” subito dopo l’Epifania. Per le lettrici e i lettori di EconomiaCircolare.com proponiamo un viaggio nell’Italia attraverso 7 presepi amici dell’ambiente.
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Lignano Sabbiadoro – Il presepe di sabbia
Un esempio affascinante di arte e sostenibilità arriva dal Friuli Venezia Giulia, dove il Presepe di Sabbia di Lignano Sabbiadoro, visibile fino al 2 febbraio 2025, si fa portavoce del territorio – che si estende tra i fiumi Tagliamento e Isonzo – e delle sue tradizioni. Quest’anno il tema “Panem nostrum cotidianum” celebra la vita contadina e le tradizioni culinarie del luogo, rappresentando il lavoro nei campi e i cicli agrari.
Ciò che rende questa mostra unica è la scelta dei materiali: gli artisti utilizzano esclusivamente sabbia della spiaggia e acqua del mare, senza ricorrere a collanti o altri additivi chimici. Al termine dell’esposizione, le opere torneranno a essere parte del paesaggio naturale, in un circolo virtuoso in cui la creatività si fonde con la natura.
Bagolino – Il Borgo dei presepi
Dalle fontane ai portici, dai vicoli ai davanzali di una finestra, i migliori scorci del paese si trasformano in scenografie per la rassegna “Bagolino, borgo dei presepi”. Oltre 100 i presepi, visitabili 24 ore su 24, in questo piccolo borgo medievale situato nell’alta Valle Sabbia, in provincia di Brescia. A realizzarli sono stati gli abitanti del paese che, con estro e creatività, hanno utilizzato oggetti di ogni genere, privilegiando materie naturali e di riciclo, come sughero, legno di recupero e stoffe dimenticate. Per scoprirli basta seguire il percorso segnalato da una stella cometa gialla.
Busseto – In mostra i doni della natura
Anche il borgo emiliano di Busseto, patria di Giuseppe Verdi, ospita una mostra di presepi eco-sostenibili, dove la bellezza risiede nel recupero di materiali naturali provenienti dal fiume. Paolo Panni, conosciuto come “l’Eremita del Po”, raccoglie, durante le sue passeggiate, legni, radici e altri doni che le acque restituiscono lungo la riva e ne fa straordinarie opere. Fino all’Epifania si possono ammirare nella Chiesa collegiata di San Bartolomeo Apostolo. Una bella storia di rispetto per la natura e di creatività senza sprechi.
Ossana – Le 1.000 Natività della Val di Sole
Sono 1600 i caratteristici presepi dislocati nelle piazze, nei vicoli, nei palazzi d’epoca, nelle vecchie “cort” e negli angoli più remoti del borgo di Ossana, 828 abitanti in provincia di Trento, riconosciuto “tra i borghi più belli d’Italia” e anche come uno dei piccoli Comuni più attenti alla sostenibilità. Un’esposizione a cielo aperto che festeggia la venticinquesima edizione, un appuntamento imperdibile per abitanti, turisti e visitatori in Val di Sole.
Basta seguire il filo rosso, impreziosito da decorazioni natalizie e illuminato da lampade artigianali, per lasciarsi guidare alla scoperta di capolavori artistici dalle forme inusuali e materiali particolari (una è stata realizzata esclusivamente con cera d’api della Val di Sole). Tra i presepi da non perdere, c’è il “Presepe in movimento”, il più antico del percorso, costruito tra gli anni ’50 e ’60 da Domenico Bezzi utilizzando materiali di riciclo. Oggi a seguire e preservare il lavoro di Domenico c’è suo figlio Carlo. Visitabili gratuitamente dalle 10 alle 22 fino al 6 gennaio 2025.
Livorno – I presepi sommersi
A Livorno le emozioni della Natività si vivono sott’acqua. La capanna con Gesù Bambino e gli altri personaggi, infatti, si trovano all’interno delle vasche dell’acquario comunale, in mezzo a pesci farfalla, bandiera, cavallucci marini. Una vera e propria rassegna di presepi sommersi, creati con ceramica e terracotta, materiali ecocompatibili e non tossici. Un’occasione, dal 26 dicembre fino al 6 Gennaio, anche per scoprire le meraviglie del mare Mediterraneo e degli oceani, con oltre 300 specie diverse.
Roma – Il presepe della seconda vita
125 presepi, da 21 Paesi differenti, esposti a Roma, in piazza San Pietro – nella splendida cornice del Colonnato del Bernini – per dare un messaggio di pace e serenità, ancora più forte in vista del Giubileo che prende il via il 24 dicembre. Tra questi spicca un altro esempio di presepe eco-sostenibile, quello realizzato dal maestro presepista Angelo di Maio di Aversa. Non vedente, ma con una visione artistica straordinaria, di Maio utilizza legno e sughero e altri materiali quasi tutti riciclati ai quali dà una seconda vita. Fino al 6 gennaio.
Mestre – Riuso d’artista
All’ospedale dell’Angelo di Mestre, fino al 7 gennaio, è possibile osservare da vicino un presepe davvero originale: un’opera d’arte realizzata dall’artista di Jesolo Sergio Dalla Mora con bottiglie di plastica, tappi in sughero, cartoni del latte e altro materiale di scarto riutilizzato in forma creativa. Un presepe che, attraverso il linguaggio del riciclo e della riduzione dei rifiuti, invita a riflettere su come anche gli oggetti che usiamo più comunemente possono rinascere sotto nuove forme. L’esposizione, fino al 7 gennaio, è curata dall’associazione Assoarma.
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