Roma, 20 dicembre 2024 – Via libera della Camera alla manovra che da lunedì 23 dicembre passa all’esame del Senato. I voti favorevoli sono stati 204, quelli contrari 110 e 6 le astensioni. Nel pomeriggio il governo ha incassato la fiducia posta sul provvedimento. La manovra arriva a Palazzo Madama blindata per una rapida seconda lettura. Dopo l’avvio di esame in commissione Bilancio nella giornata di lunedì, i lavori riprenderanno dopo Natale, il 27 dicembre. L’approvazione definitiva dell’Aula del Senato è prevista per il 28 dicembre.
Intanto la Lega ha deciso di ritirare l’ordine del giorno contro la norma cosiddetta ‘anti-Renzi’, che “vieta ai parlamentari, ad eccezione di quelli eletti all’estero, di percepire, durante il mandato, contributi o altre utilità” da soggetti stranieri.
La manovra contiene provvedimenti su pensioni, detrazioni, bonus e stipendi. Ecco i principali provvedimenti.
Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia
Le pensioni
Dal 2025 si potranno cumulare previdenza obbligatoria e complementare per uscire dal lavoro a 64 anni se si è iniziato a lavorare dopo il 1995 (sistema contributivo). La previdenza integrativa potrà aiutare i lavoratori a maturare un importo di pensione pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale, cioè più di 1.600 euro al mese. In questo caso, però, sempre dal 2025, saranno necessari 25 anni di contributi (e 30 dal 2030) per uscire a 64 anni, e non più i 20 della norma attuale.
Salta, invece, il trasferimento del Tfr ai fondi pensione con l’apertura di un nuovo semestre di silenzio-assenso per i lavoratori. Sarebbe costato troppo per l’Inps. Restano in vigore tutte le norme sulle uscite anticipate previste dall’ultima finanziaria, da quota 103 (62 anni e 41 di contributi con penalizzazioni) all’Ape sociale fino a opzione donna. Previsto anche un piccolo ritocco delle pensioni minime: per effetto dell’intervento gli assegni saliranno di appena 3 euro (da 614,77 a 617,9 euro). Forza Italia che – guardando all’obiettivo di legislatura di mille euro – puntava quantomeno a toccare la soglia dei 630 euro.
Irpef, Bitcoin e canone Rai
Confermato il taglio del cuneo fiscale e la rimodulazione dell’Irpef su tre aliquote. Per l’ulteriore sforbiciata di 2 punti dell’aliquota intermedia occorrerà attendere il bilancio finale del concordato biennale preventivo: per ora gli incassi si sarebbero fermati a quota 1,6 miliardi. Salta, invece, l’annunciato aumento delle tariffe autostradali dell’1,8% a partire dal primo gennaio. E c’è un dietrofront sulla stretta fiscale su Bitcoin e simili. In base ad un emendamento approvato in commissione Bilancio l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri redditi delle criptovalute resta al 26 % nel 2025 e sale al 33% nel 2026, contro il rialzo al 42% inizialmente indicato. Salta il taglio del canone Rai da 90 a 60 euro richiesto dalla Lega. Che, però, incassa un mini ritocco delle soglie di reddito (da 30 a 35mila euro) di lavoro dipendente o pensione per accedere alla flat tax riservata alle partite Iva. Per le banche è previsto il posticipo di deduzioni fiscali per il 2025 e il 2026. Arriva la tassazione al 7% per emigrati e pensionati che decidono di trasferirsi nei territori colpiti dal sisma 2016.
Aiuti alle famiglie
l via il bonus per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, con un contributo previsto del 30% sul costo, fino a un massimo di 100 euro per apparecchio e 200 euro per le famiglie con Isee sotto i 25mila euro. Il contributo è fruibile per un solo elettrodomestico a nucleo familiare e non sono previste deroghe. Attese anche nuove risorse per il bonus psicologo. L’incremento sarà pari a 1,5 milioni nel 2025, 0,5 nel 2026 e 1 milione nel 2027.
Novità per l’assegno di inclusione, che nel 2025 subirà un innalzamento dei requisiti economici. L’integrazione al reddito passerà da 500 a 541 euro al mese. La soglia Isee massima aumenterà da 9.360 a 10.140 euro, mentre il reddito familiare massimo salirà da 6.000 a 6.500 euro, con un incremento anche per i nuclei con anziani o disabili (la cifra prevista aumenterà, passando da 7.560 a 8.190 euro).
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