“Io in bici inseguito dall’auto, quasi speronato e aggredito per una precedenza. Le urla della figlia l’hanno fermato”

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Una lettera da far venire i brividi quella ricevuta alla mail redazionecomozero@gmail.com da un nostro lettore che – per gli ovvi motivi che leggerete – ha chiesto e ottenuto la riservatezza sul nome. Il resoconto riguarda un terrificante episodio accaduto a Villa Guardia, nella zona della ciclopedonale tra via Tevere e via Matteotti. Rimandiamo all’accuratissimo racconto qui di seguito per i dettagli.

NON ME NE FREGA SE TI UCCIDO, SONO ASSICURATO PER UN MILIONE E MEZZO DI EURO

Non è bastato avere ragione.
Non è bastato non avere minacciato.
Non è bastato non avere insultato.

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Ieri, 19 dicembre 2024, sono stato prima quasi investito, poi inseguito, poi quasi speronato e infine aggredito e buttato per terra da uno sconosciuto. Lo sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, perché io, ostinato e testardo, non riesco a stare zitto quando subisco un’ingiustizia.

Stavo percorrendo una ciclopedonale; giunto a un incrocio un automobilista non mi ha dato la precedenza e ci siamo scambiati dei gesti eloquenti con il braccio. Si è poi fermato e ha messo la retromarcia. L’ho aspettato, ma poi ha cambiato idea e ha proseguito per la sua strada.

Dopo pochi minuti me lo sono ritrovato a pochi centimetri dalla gamba. Ha cercato di speronarmi ma sono stato salvato dal fatto che in quel punto la ciclopedonale era protetta da un marciapiedi un po’ alto. L’automobilista aveva cambiato il suo percorso per inseguirmi.

Abbiamo discusso animatamente e lui era convinto di avere ragione. Ho provato a spiegargli cosa dice il codice della strada, ma non mi ascoltava.

Al di là del fatto che stavo inutilmente discutendo con un folle, purtroppo in molti ancora oggi credono che i ciclisti che percorrono ciclabili e ciclopedonali siano obbligati a scendere dalla bicicletta e attraversare a piedi sulle strisce. In realtà non è così: occorre distinguere se l’attraversamento è pedonale, ciclopedonale o ciclabile. Se è pedonale, il ciclista semplicemente non dovrebbe trovarsi lì; se è ciclopedonale, come in questo caso, il ciclista deve scendere solo in presenza di pedoni; se ciclabile, il ciclista non è obbligato a scendere dalla bicicletta.

La ciclopedonale in via Matteotti

Tornando all’episodio, non riuscendo a fare presa sul discorso legato al codice della strada, ho cercato di passare al lato umano, facendogli presente che io stavo andando a prendere le mie bambine e lui avrebbe potuto ammazzarmi rendendole orfane.

A quel punto ho potuto toccare con mano la deriva etica dell’umanità.

“Non me ne frega se ti uccido, sono assicurato per un milione e mezzo di euro”.

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Oltre alla pochezza morale di questo individuo, ancora una volta emerge la sua totale ignoranza, in quanto evidentemente non aveva alcuna dimestichezza con il concetto di omicidio stradale, che è un reato penale e dal quale nessuna assicurazione può salvarti. Ho preferito tralasciare e sono ripartito dicendogli che non mi pareva una frase educativa nei confronti della ragazzina che, purtroppo per lei, sedeva accanto a lui sul sedile passeggero.

Ciò che speravo lo calmasse l’ha invece fatto infuriare ancora di più, tanto che è sceso dal veicolo e ha iniziato a minacciarmi fisicamente. Gli ho detto che non avevo alcuna intenzione di venire alle mani, ma mi ha tirato un primo colpo all’altezza della spalla. Indispettito poi dalla mia totale assenza di reazione, mi ha preso per un orecchio facendomi cadere dalla bicicletta. A quel punto stava per accanirsi su di me, ma sua figlia ha iniziato a urlare chiedendo al padre di fermarsi. Credo che il suo intervento sia stato provvidenziale.

Mi sono allontanato di qualche metro e ho estratto il telefono per chiamare la polizia, al che è scappato.

No, non sono riuscito a prendergli la targa.
Sì, ho contattato i carabinieri per esporre denuncia.

I Carabinieri mi hanno detto che in assenza di targa devo sperare ci fossero delle telecamere. Non ho paura delle telecamere, perché so che quanto ho descritto corrisponde al vero. Mi spiace non aver preso la targa quando ho potuto e mi spiace non avere avuto una dashcam.

Non so se riusciranno mai a trovare quell’uomo e se questa storia avrà un seguito. Io mi sento in dovere di esporre denuncia perché una persona così in strada DEVE fare paura; non solo a me, ma a tutti noi.

 

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