Con l’arrivo del 2025, il Conto Termicosi rinnova. Escono le caldaie a gas e entrano pannelli solari, impianti a pompa di calore, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per auto elettriche, con incentivi per l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili.
Con l’anno nuovo cambia anche il Conto termico, cioè l’incentivo economico introdotto dal governo per promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili negli edifici. Una misura che consente di avere il rimborso immediato delle spese per l’efficientamento energetico in alternativa alla detrazione fiscale.
E dunque, con il 2025 escono dal Conto termico 3.0 le spese per l’acquisto di caldaie a gas. Mentre restano anche nella nuova versione gli incentivi per caldaie e stufe a legna o pellet, e per gli impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria.
Ma la vera novità riguarda l’ingresso nell’incentivo dell’installazione di pannelli solari ma solo se installati insieme ad un impianto di riscaldamento a pompa di calore.
Sono inclusi nell’incentivo anche i sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Per ottenere il contributo, l’impianto deve essere configurato in modalità di autoconsumo, ossia con cessione parziale dell’energia prodotta, e deve avere una potenza minima di 2 kW, adeguata alle dimensioni della pompa di calore.
Caldaie a gas, stop sconti
L’eliminazione degli sconti per le caldaie a gas è stato previsto anche in manovra.
A partire dal 1 gennaio del 2025 scompariranno totalmente dalla normativa italiana le detrazioni fiscali legate all’acquisto di caldaie alimentate unicamente con combustibili fossili (quindi quelle a metano). E dunque strada sbarrata sia all’ecobonus sia al bonus ristrutturazioni ordinario.
Attenzione, però. La manovra 2025 non tocca gli sconti previsti per gli apparecchi ibridi, cioè caldaie e pompe di calore controllate da una centralina unica.
La stessa Direttiva europea sulle Prestazioni Energetiche degli edifici (la cosiddetta “Direttiva Case Green”) prevede la possibilità per i governi nazionali di continuare ad erogare incentivi e bonus per l’acquisto di caldaie tecnologicamente avanzate che non utilizzano come unica fonte il metano.
Ovviamente, con questa novità (che comunque era nell’aria da tempo) i produttori di caldaie hanno cominciato a puntare soprattutto sulla produzione di modelli tecnologicamente avanzati come le caldaie ibride.
Si tratta di un sistema di riscaldamento che combina una caldaia a condensazione alimentata a gas con una pompa di calore elettrica. Questo sistema sfrutta l’energia rinnovabile della pompa di calore quando le condizioni esterne sono favorevoli, riducendo l’uso della caldaia a gas e aumentando l’efficienza energetica complessiva.
Ovviamente sono previsti incentivi anche per le pompe di calore totalmente elettriche.
Perché sono stati eliminati gli incentivi alle caldaie a gas?
Come abbiamo detto, il motivo che sta dietro la decisione di eliminare dalla Legge di Bilancio 2025 gli sconti fiscali sull’acquisto di caldaie a gas è legata alla volontà di tutte le forze politiche e dello stesso Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica di andare incontro a una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea.
Perché la Direttiva Case Green entrata in vigore lo scorso maggio dopo l’ok da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Ue, prevede lo stop a qualsiasi forma di incentivazione all’acquisto di caldaie a metano a partire dal 2025 per poi giungere alla progressiva eliminazione entro il 2040.
Ma perché il legislatore europeo ha deciso di fare in modo che le caldaie a gas scompaiano dal mercato? La risposta risiede nella volontà di andare a colpire uno dei settori più impattanti a livello ambientale: quelle delle abitazioni.
Secondo i dati del Parlamento europeo, le attività residenziali e commerciali nel 2022 avevano contribuito all’11,9% delle emissioni di gas serra in tutta l’Unione Europea. Secondo Ispra in Italia la percentuale sale addirittura al 18%.
I gas serra sono i principali responsabili del riscaldamento globale in corso. E dunque per poter limitare i cambiamenti climatici e gli eventi meteo estremi è necessario eliminare gradualmente le emissioni derivanti dall’utilizzo di combustibili fossili come petrolio, carbone e (appunto) gas.
E a guardare i dati sulle emissioni legate agli edifici residenziali, è chiaro che per diminuire le quantità di emissioni di gas serra in Europa bisogna agire anche sugli edifici residenziali. Per questa ragione la Direttiva Case Green prevede – oltre a politiche di efficientamento energetico degli edifici – lo stop a tutti gli incentivi che favoriscono il consumo di combustibili fossili.
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