Caviro chiude il bilancio 2024: 385 milioni di fatturato e nuovi investimenti per il futuro

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L’assemblea dei soci del Gruppo Caviro ha approvato il bilancio dell’esercizio 2023-2024, con un fatturato consolidato di 385 milioni di euro e nuovi investimenti mirati all’economia circolare e alla sostenibilità.

Risultati finanziari solidi

 Questa mattina a Faenza l’assemblea dei soci del Gruppo Caviro ha approvato il bilancio d’esercizio chiuso al 31 agosto 2024.

Caviro, primo in Italia per quota di mercato nel settore vino, ha chiuso il fiscal 2023-2024 con un fatturato consolidato di 385 milioni di euro, in calo rispetto all’anno precedente ma con indici finanziari stabili (Ebitda a 34,3 milioni di euro, in crescita del + 3,4% rispetto all’esercizio precedente, e PFN a 80,3 milioni di euro).

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Il Gruppo, nel confermare la propria capacità di produrre reddito, ha visto un riequilibrio gestionale tra il settore “Vino” e quello “Materia e Bioenergia”, che lo vede impegnato nella trasformazione degli scarti della filiera agro-alimentare italiana in nuove materie prime seconde e prodotti ad alto valore aggiunto che completano il modello di economia circolare Caviro.

«Quello appena concluso – commenta il presidente Carlo Dalmonte – è stato un esercizio che ha visto Caviro impegnata a fronteggiare diverse sfide, con la principale, propria della missione cooperativa del consorzio, di mettere in condizione la base sociale di riconoscere un reddito adeguato ai viticoltori. 

In quest’ottica il Gruppo, grazie alla propria solidità patrimoniale e alle prudenti politiche adottate nel corso dei precedenti esercizi, ha approvato un bilancio che mira a tutelare Caviro e le proprie controllate dalle ricadute legate alla volatilità dei mercati del settore Materia e Bioenergia e alla copertura dei rischi verso la propria catena di fornitura al di fuori della base sociale».

I risultati dell’anno fiscale 2023-2024 sono stati contraddistinti dal positivo andamento della Capogruppo, Caviro Sca, che attraverso iniziative di riposizionamento sul mercato e ad un’attenta politica di gestione dei costi ha incrementato la propria redditività, consentendo così il generale riequilibrio della capacità di produrre reddito da parte del Gruppo e di compensare i contingenti impatti negativi che hanno coinvolto il settore Materia e Bioenergia.

In occasione dell’assemblea è stato comunicato il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della controllata Caviro Extra, con riconferma alla presidenza di Carlo Dalmonte e dell’amministratore delegato Valentino Tonini, nominato in corso d’esercizio nel maggio scorso.

Economia circolare e investimenti strategici

«Diversi sono gli interventi effettuati nel settore Materia e Bioenergia – ha commentato Valentino Tonini, direttore generale Gruppo Caviro – con un particolare focus sulla controllata Caviro Extra, sia in termini di investimenti che nell’ambito organizzativo.

Nel corso dell’esercizio abbiamo dato avvio al piano di investimenti pluriennale che ridefinirà il sito produttivo di Faenza, aumentandone le sinergie industriali nei sottoprodotti della filiera vitivinicola e potenziando ulteriormente il modello di economia circolare.

Nell’ambito della struttura manageriale di tale settore, anche in attuazione del percorso di riorganizzazione avviato nel precedente esercizio, sono state inserite nuove figure apicali con l’obiettivo di incrementare l’efficacia e il presidio della gestione aziendale».

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Innovazione nel settore vitivinicolo

Incoraggianti i dati della gestione vitivinicola del Gruppo, frutto di iniziative di riposizionamento dei prodotti che hanno consentito di migliorare le marginalità pur a fronte di un calo dei volumi di vendita.

Durante il fiscal il Gruppo ha definito un piano strategico a cinque anni focalizzato sull’allargamento distributivo a livello mondiale e sulla creazione di valore.

«Coerentemente con la strategia definita è stata riorganizzata la divisione vino che evolve in due asset – ha aggiunto Giampaolo Bassetti, direttore generale Gruppo Caviro.

Da una parte, Cantine Caviro, con tutti i marchi che sono la massima espressione dei soci viticoltori, da Nord a Sud.  Dall’altra Tenute Caviro, nata con lo scopo di valorizzare le realtà radicate nelle aree più vocate d’Italia e sotto il cui cappello rientrano ad oggi i territori del Chianti e della Valpolicella dove il Gruppo vanta aziende di proprietà con le società controllate Leonardo Da Vinci Spa e Gerardo Cesari Spa».

Un impegno crescente verso la sostenibilità

L’anno che si sta concludendo è stato importante anche dal punto di vista degli investimenti tecnici finalizzati all’efficientamento dei processi produttivi, al risparmio energetico e alla transizione ecologica.

«Nel 2024 Caviro Sca ha messo a terra alcuni progetti accomunati da un alto livello di innovazione e in linea con il nostro impegno in ottica ESG. Un ulteriore passo – conclude Bassetti – verso un modello produttivo sicuro, efficiente e sostenibile, in accordo con l’impegno storico del Gruppo Caviro nel settore dell’economia circolare».

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