Vigneti eroici della Dora Baltea: patrimonio nazionale del paesaggio rurale

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Tra le ripide pendici del Mombarone e la maestosa Serra di Ivrea, si estende un paesaggio unico e prezioso, fatto di vigneti terrazzati che sfidano la gravità e il tempo.

Questo angolo di Canavese, modellato dalla mano dell’uomo e dalla forza della natura, è stato finalmente riconosciuto come patrimonio nazionale del paesaggio rurale. Un decreto firmato ieri dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha inserito i “Paesaggi Terrazzati Viticoli e Agricoli del Mombarone” nel Registro Nazionale del Paesaggio Rurale, un traguardo che celebra la straordinaria bellezza e il valore storico-culturale di questa area del Piemonte.

“L’iscrizione nel registro nazionale è un grande orgoglio e ringrazio il ministro Francesco Lollobrigida per aver raccolto l’istanza giunta dal territorio”, ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sottolineando l’importanza della tutela di un patrimonio che rappresenta non solo la storia, ma anche il futuro della regione.

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Si tratta del primo sito piemontese ammesso in questo prestigioso registro, affiancandosi ad altri celebri paesaggi italiani come le colline del Prosecco di Conegliano, i muretti a secco di Pantelleria e i terrazzamenti delle Cinque Terre.

Nella foto il governatore Alberto Cirio, il Ministro Francesco Lollobrigida e l’assessore regionale Paolo Bongioanni

Il riconoscimento arriva dopo un lungo lavoro di candidatura, avviato nell’aprile del 2022 dall’Unione Montana Mombarone, che comprende i comuni di Andrate, Carema, Nomaglio e Settimo Vittone. Questa zona, incastonata nell’anfiteatro morenico di Ivrea, è da sempre sinonimo di viticoltura eroica, una pratica che richiede dedizione, competenza e passione per coltivare la vite su pendii con pendenze elevate, spesso superiori al 30%, dove le macchine agricole non possono arrivare e tutto deve essere fatto a mano.

Questi vigneti, che si arrampicano verso il cielo, sono il regno del Nebbiolo, conosciuto localmente come Picotendro. Si tratta di un vitigno storico, capace di esprimere al meglio le caratteristiche del territorio grazie a un terroir unico, arricchito da un clima che unisce l’influenza alpina con la protezione offerta dalla Serra di Ivrea. Il risultato sono vini pregiati, che racchiudono in ogni sorso la fatica e la cura dei viticoltori che li producono.

“È significativo che il primo paesaggio rurale piemontese riconosciuto sia proprio legato alla cultura materiale della vite e del vino, uno dei grandi ambasciatori del Piemonte nel mondo”, ha commentato l’assessore regionale con deleghe di Agricoltura e Cibo, Paolo Bongiovanni. Il riconoscimento, secondo Bongiovanni, non solo premia la tradizione vitivinicola locale, ma apre nuove possibilità per la promozione turistica ed enogastronomica di un territorio ancora poco conosciuto, ma ricco di bellezze naturali e storiche. “Sono certo che il riconoscimento darà un’ulteriore spinta alla valorizzazione turistica ed enogastronomica di quello splendido scorcio di Piemonte, che entra ancora di più tra i fiori all’occhiello della nostra promozione”, ha aggiunto.

Il paesaggio del Mombarone, con i suoi vigneti terrazzati, racconta una storia di resilienza e di armonia tra uomo e natura. I terrazzamenti, realizzati con muretti a secco che sfidano le leggi della gravità, non sono solo un esempio di ingegneria rurale, ma anche un simbolo della tenacia delle comunità locali, che per generazioni hanno lavorato duramente per preservare queste terre e tramandare la loro cultura.

Oggi, questo paesaggio non rappresenta solo un’eredità del passato, ma un’opportunità per il futuro. La sua iscrizione nel registro nazionale contribuirà a garantire la tutela di un ecosistema fragile e prezioso, ma anche a promuovere una forma di turismo sostenibile, capace di valorizzare le risorse locali senza comprometterne l’equilibrio.

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Tra i filari di vite che si arrampicano sulle pendici del Mombarone e della Serra di Ivrea, si nasconde l’essenza del Piemonte: una terra che sa unire bellezza e sacrificio, tradizione e innovazione, passione e competenza. Grazie a questo importante riconoscimento, i vigneti eroici della Dora Baltea continueranno a raccontare la loro storia, affascinando chiunque vorrà scoprirli e celebrando il legame profondo tra uomo e natura.

 

le motivazioni

La motivazione dell’iscrizione

I Paesaggi Terrazzati Viticoli e Agricoli del Mombarone sono caratterizzati da un forte valore storico e culturale, rappresentato da un complesso sistema di terrazzamenti che ben esprime le necessità delle comunità contadine di un tempo di rendere produttivo un sempre maggior numero di superfici plasmando interi versanti. Il sistema dei terrazzamenti che ospitano vite, colture erbacee e aree pascolate dal bestiame, è storicamente e funzionalmente legato alle superfici forestali, in particolare ai castagneti da frutto e ai cedui di castagno.

La vite è la coltivazione storica per eccellenza, alla quale è stata dedicata la costruzione dei terrazzamenti e che è legata alla presenza di due elementi di unicità fortemente identitari: i pilun, colonne tronco-coniche in pietra e calce che hanno la funzione di sostenere la pergola caremiese che rappresenta il metodo tradizionale di allevamento della vite, e i balmetti, cantine scavate nella roccia che sfruttano l’aria che filtra tra le rocce della montagna retrostante per mantenere costante temperatura e umidità. I vigneti che caratterizzano il paesaggio in questione possono essere definiti sia eroici che storici, ai sensi del Decreto Interministeriale n. 6899 del 30 giugno 2020 concernente la salvaguardia dei vigneti storici o eroici in attuazione della Legge n. 238 del 12 dicembre 2016 (Testo Unico della Vite e del Vino).

Nell’area candidata sono ancora presenti castagneti storici con piante monumentali che continuano a fornire i propri frutti a margine del sistema viticolo terrazzato e che rapprendano un altro elemento importante per il paesaggio, la biodiversità, la cultura, e il senso di appartenenza locale.

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Integrità

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I Paesaggi Terrazzati Viticoli e Agricoli del Mombarone mostrano un elevato livello di integrità poiché hanno conservato tutti gli elementi risultanti dalle pratiche agricole applicate da secoli dalle popolazioni locali. L’integrità non si manifesta solamente negli usi del suolo e nella struttura del mosaico paesaggistico, ma si evidenzia anche con la presenza diffusa di antichi lavatoi, forni utilizzati per la cottura della calce, architetture religiose e rurali. Tutto ciò ha ricoperto nel corso dei secoli un’importante funzione di aggregazione delle comunità contadine e ancora oggi svolge un ruolo fortemente identitario.

Le analisi spaziali effettuate hanno dimostrato come circa il 71% della superficie del sito sia rimasto immutato negli ultimi decenni, collocando così il sito nella V Classe di integrità.

I vigneti del Mombarone vanno a raggiungere altri 36 paesaggi italiani leggendari come le colline del Prosecco di Conegliano, i muretti a secco di Pantelleria, i terrazzamenti delle Cinque Terre, le colline di Pienza e Montepulciano: tutti a questo link: https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17423. L’iscrizione è un onore che, naturalmente, comporta precise responsabilità. Qualora il paesaggio “Paesaggi Terrazzati Viticoli e Agricoli del Mombarone” dovesse perdere le caratteristiche originarie – sottolinea il decreto – il Ministero, su proposta dell’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali procederà alla sua cancellazione





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