Metalmeccanici in Pensione a 64 anni se rinunciano al TFR e aderiscono al Fondo Cometa


I lavoratori metalmeccanici che potranno andare in pensione anticipatamente rispetto all’età pensionabile prevista dalla Riforma Fornero, ma dovranno fare i conti con due condizioni:

  • rinunciare alla maturazione del TFR, che costituisce parte della retribuzione;
  • contribuire – anche attraverso il TFR – ad una forma pensionistica di previdenza complementare come ad esempio il Fondo Cometa.

Lo prevede un emendamento alla Manovra di Bilancio che avrà effetti a partire dal 2025, che entrerà nel testo definitivo su cui il Governo metterà la fiducia. Il testo quindi è blindato.

La pensione anticipata la paga direttamente il lavoratore

La riforma è di quelle che promette l’uscita anticipata dal lavoro ma non con i contributi Inps versati dal lavoratore mensilmente, attraverso il cedolino paga. Stavolta il Governo propone uno scambio ai lavoratori, quasi una sfida: vuoi pensionarti prima? metti in conto di rinunciare al TFR e contribuisci alla previdenza complementare. Il resto è a carico dello Stato, considerato che si potrà uscire da lavoro circa 3 anni in anticipo.

La principale conseguenza è che il lavoratore che sogna di andare via in anticipo dal lavoro, dovrà rinunciare ad una quota di retribuzione mensile (tale è il TFR), che anziché essere accantonata, andrà ad alimentare la previdenza complementare.

Ma vediamo come funziona.

Pensione a 64 anni con 25/30 anni di contributi

La mini-riforma del Governo prevede questo. I lavoratori assunti dal 1° gennaio 1996 in avanti, che avranno una pensione calcolata integralmente col sistema contributivo, possono andare in pensione con 64 anni di età con un contribuzione minima di:

  • 25 anni a partire dal 1° gennaio 2025;
  • 30 anni a partire dal 1° gennaio 2030.

In questi casi il valore di una o più prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare, può essere computato ai fini del raggiungimento degli importi soglia mensili necessari per l’accesso della pensione di vecchiaia anticipata.

A partire dal 1° gennaio 2025 l’importo soglia mensile richiesto è pari a tre volte il trattamento pensionistico minimo che nel 2024 è pari a 598,61 euro, come da tabella ufficiale Inps, che dal 2025 passerà a 603,40 euro con l’incremento dello 0,8% deciso dal Decreto ministeriale.

Fonte: INPS (l’importo soggetto a rivalutazione annuale)

Mentre dal 2030 salirà a 3,2 volte il trattamento pensionistico minimo.

La pensione anticipata non sarà cumulabile, si legge nel testo della Manovra, a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.

La novità potrà essere colta dai metalmeccanici che aderiscono oppure aderiranno a forme di previdenza integrativa. Come il caso del Fondo Cometa, fondo di settore e riferimento dei lavoratori cui si applica il CCNL Federmeccanica-Assistal o il CCNL Federorafi (settore orafo).

Il fondo conta 496.505 iscritti e prevede il conferimento di tre tipologie di contributi:

  • il TFR,
  • il contributo del dipendente, anche attraverso il welfare del CCNL;
  • il contributo dell’’azienda, se previsto da accordi.

La percentuale di versamento del TFR dipende dalla prima occupazione del lavoratore:

  • 100% : Se la prima occupazione è successiva al 28/04/1993.
  • A scelta tra il 40% e il 100% : Se la prima occupazione è precedente al 28/04/1993.

La decisione di destinare il Tfr a Cometa non è reversibile salvo nel caso in cui si riscatti totalmente la posizione.

La mini-riforma sembra non avrà alcun effetto immediato sui lavoratori metalmeccanici e sugli operai in genere, considerato che stiamo parlando di un sistema che presenta due requisiti base oggi poco conciliabili:

  • Avere 64 anni di età anagrafica, significa essere nati nel 1961 in avanti (per chi intende uscire a partire dal 2025);
  • aver iniziato a lavorare solo dal 1° gennaio 1996.

Da questo punto di vista è evidente che la riforma avrà effetti nei prossimi 5-10 anni. Inoltre la platea dei lavoratori interessata è evidentemente quella composta da figure mediamente specializzate, operaie e impiegatizie, considerato che per accedere alla pensione anticipata occorrerà raggiungere un assegno pensionistico pari a 3 volte il trattamento minimo. Dal 2030 dovrà essere pari a 3,2 volte.

Vista con gli importi di oggi significa avere raggiunto un importo della pensione pari ad almento 1.810,20 euro. Soglia che i metalmeccanici potranno raggiungere con i contributi Inps versati e il TFR destinato al Fondo Cometa.

Foto Credit: www.depositphotos.com



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