LOMBARDIA ECONOMY – Un faro per il turismo del domani

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


Nuove sfide e opportunità per il turismo italiano: tra valorizzazione culturale, tecnologie avanzate e formazione

Il turismo è un settore in continua evoluzione e l’Istituto Europeo del Turismo (IET) si pone come un faro di innovazione e qualità in un panorama sempre più competitivo.

Attraverso la formazione di personale qualificato, la promozione di destinazioni meno conosciute e l’adozione di tecnologie all’avanguardia, IET contribuisce a valorizzare il patrimonio culturale italiano ed europeo.

In questa intervista a Nicola Carbonara, fondatore di IET, esploriamo le strategie, le partnership e i progetti chiave che definiscono la missione e la visione dell’Istituto.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Qual è la missione principale dell’Istituto Europeo del Turismo e come si inserisce nel panorama turistico italiano ed europeo?

«Nell’ambito del mercato nazionale e internazionale, IET si pone l’obiettivo di soddisfare la grande carenza di personale qualificato a tutti i livelli, a partire dal turismo basico fino a quello d’élite.

Ho incontrato di recente diversi imprenditori disperati per la mancanza di personale altamente qualificato nel settore e desiderosi di sopperire in qualche modo a questa carenza. Quindi, il nostro principale obiettivo è proprio quello di sensibilizzare, promuovere e formare nuovi professionisti del settore turistico che possano soddisfare le costanti esigenze delle strutture ricettive di ogni grado.

Lo facciamo attraverso dei percorsi qualificati e un contatto diretto con le aziende insieme alle quali disegniamo l’identikit del professionista ideale, delineandone competenze teorico-pratiche immediatamente spendibili».

Come l’Istituto Europeo del Turismo lavora per valorizzare il patrimonio culturale meno conosciuto? Ci sono progetti o iniziative specifiche per promuovere località meno conosciute o destagionalizzare il turismo?

«Ci sono progetti formativi molto interessanti a favore della v

alorizzazione di piccoli centri meno conosciuti, ma ricchi di storia e tradizione. Tra quasi possiamo citare quello dedicato alla figura del tour leader, professionista che si occupa di curare in ogni dettaglio lo svolgimento del pacchetto turistico predisposto dai tour operator e fornisce assistenza qualificata e completa ai turisti, mettendo a loro disposizione tutte le informazioni necessarie, nella loro lingua madre.

Al termine delle lezioni, i corsisti partecipano a un workshop che viene svolto in città dal grande potenziale, ma meno conosciute, con l’obiettivo di farli immergere negli usi, costumi e tradizioni di quel territorio. In tale contesto si inserisce, anche, il cosiddetto turismo dei borghi, al quale IET ha dedicato un corso attraverso cui ci facciamo portavoce di un turismo molto attento, colto, teso a voler evitare un turismo di massa a favore di un turismo più ricercato e attento alla storia e alla cultura.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

La creazione, poi, di percorsi tecnici, come quello in Revenue Management, che consente di calcolare il ricavo delle camere aumentando i margini di guadagno, nonché quello per Property Manager, che si focalizza sulla gestione economica di un patrimonio immobiliare, ci consentono di contribuire a uno studio a favore della destagionalizzazione del turismo».

Ci sono partnership attive con enti locali o con aziende del settore privato per progetti turistici, specialmente in Lombardia?

«Sul territorio nazionale e internazionale abbiamo migliaia di partnership. Molte le abbiamo sviluppate con enti in Lombardia dove c’è un turismo interessante legato al business e al mondo degli eventi.

Fra questi possiamo sicuramente citare Bulgari, The Westin Palace Milan, Hilton hotel, NH hotel, Una hotel, Grand Visconti Palace, Sinoa Event, Piovano Events e molti altri. Grazie a queste convenzioni offriamo la possibilità agli studenti di svolgere stage e tirocini presso strutture prestigiose e di interfacciarsi direttamente con il mondo del lavoro».

Come pensa che le nuove tecnologie, come i tour virtuali o le app personalizzate, possano migliorare l’esperienza turistica? Ci sono progetti concreti che l’Istituto sta sviluppando in quest’ambito?

«Siamo nell’era digitale e sicuramente, come tutte le attività

e settori, abbiamo, anche in quello turistico, strumenti tecnologici che, se ben utilizzati, possono darci una grande accelerazione.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Abbiamo già promosso in passato, e continueremo a farlo, dei percorsi formativi che si avvalgono di visori per realtà virtuale per offrire un’esperienza pre-turistica con l’intento di far assaporare ai possibili fruitori un’experience unica e immersiva. Inoltre, ci sono corsi in cui viene promosso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale attraverso programmi informatici che snelliscono il lavoro di figure come quella dell’addetto al ricevimento.

La ricerca di IET sta proseguendo in questa direzione nell’intento di incrementare sempre più un’offerta formativa che integri strumenti tecnologici all’avanguardia».

Quali sono, secondo lei, le principali sfide e opportunità che il settore turistico italiano e lombardo dovrà affrontare nei prossimi anni? E quali sono le competenze chiave per chi desidera lavorare in questo settore?

«A mio avviso, la sfida non consiste nell’incrementare il flusso turistico poiché ci sono numerose case history in Italia che dimostrano come in alcune località – come Capri, ad esempio – ci sia, addirittura, la necessità di contenere e regolare l’ingresso di turisti.

Quindi la vera sfida è riuscire a offrire un servizio di livello che possa permettere di portare avanti nel tempo il successo che stiamo vivendo nel settore turistico. Sono tanti i luoghi che hanno vissuto un decennio di grandi risultati ma poi, a causa della mancata qualità del servizio offerto, hanno perso quel potere attrattivo esercitato nei confronti di turisti. Bisogna, dunque, essere in grado di mantenere alto il livello e l’eccellenza dei servizi offerti affinché si garantisca un flusso turistico continuo nel tempo.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Tra le varie competenze indispensabili, a mio avviso, per lavorare in questo settore, a livello di soft skills, ci sono sicuramente la disponibilità e l’elasticità. Oltre, ovviamente, la passione per il ruolo che si riveste. Io dico sempre, citando Confucio, che se scegli un lavoro che ami avrai l’impressione di non lavorare neanche un giorno della tua vita. Non vanno poi trascurate competenze trasversali come conoscenza della lingua inglese e dei sistemi informatici».

Quali sono i prossimi obiettivi dell’Istituto Europeo del Turismo?

«I prossimi obiettivi riguardano il progetto di espandere ancora l’Istituto Europeo del Turismo verso l’estero. Il Made in Italy legato al campo turistico ritengo sia molto interessante e merita di essere conosciuto anche all’estero.

Promuovere centri di formazione in presenza e anche corsi online indirizzati a un target straniero sarà il nostro contributo a favore di questo processo di divulgazione dell’eccellenza italiana nel settore. Fra i primi percorsi formativi in lingua inglese che vanno in questa direzione c’è quello per Mystery Guest, la figura che fingendosi un ospite sotto copertura, effettua un’attenta analisi volta a valutare punti di forza e di debolezza delle strutture ricettive al fine di migliorarne le prestazioni.

Stiamo, inoltre, lavorando su nuove figure professionali a cui garantire un’adeguata formazione: gestore di glamping, accompagnatore turistico, manager dei porti turistici e operatore di banchina, gestore di centri per workstation, vista la crescente necessità di coniugare lavoro e relax».

L’Istituto Europeo del Turismo si distingue come un attore fondamentale nel panorama turistico, rispondendo con competenza e innovazione alle esigenze del settore.

Attraverso la sua dedizione alla qualità, alla formazione e alla promozione di un turismo sostenibile e consapevole, IET non solo prepara i professionisti del futuro, ma contribuisce anche a garantire un’esperienza di eccellenza per i turisti. Le sfide sono molte, ma l’impegno verso l’evoluzione e l’espansione delle competenze posiziona l’Istituto come un modello per il turismo italiano ed europeo.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Leggi altro dal mondo della scuola e dell’università.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link