In Italia il 15% delle strutture di micromobilità elettrica è inutilizzato

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“Manca una strategia territoriale integrata, una conoscenza approfondita del settore bike e delle specificità del territorio”, spiega Fabio Toccoli, fondatore di Bike Facilities.

Secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente il settore dei trasporti in Europa è responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 . In particolare, il 71,7 per cento di queste emissioni deriva dal trasporto su strada. Diventa essenziale quindi per i paesi europei investire sulla micromobilità sostenibile. Il nostro Paese lo sta facendo, ma non abbastanza. Uno studio della società trentina Bike Facilities, infatti, ha evidenziato che il 15 per cento delle infrastrutture di micro-mobilità elettrica acquistate è inutilizzato.

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Non solo, ma sul tema micromobilità, il nuovo Codice della strada potrebbe ulteriormente indebolire il settore, a causa delle nuove norme sui monopattini in sharing, ritenute dagli esperti  “inapplicabili” almeno per tre aspetti: casco, copertura assicurativa e contrassegno, come ha sottolineato in una recente intervista all’Ansa Andrea Giaretta, vicepresidente di Assosharing e responsabile dell’area micromobilità.

Manca una strategia per l’elettrico

“Il Pnrr (Piano nazionale di resistenza e resilienza) offre una straordinaria opportunità per rendere il territorio italiano più eco-sostenibile, incentivando l’uso di veicoli green e la creazione di infrastrutture dedicate, come ciclabili e punti di ricarica. Tuttavia, manca una strategia territoriale integrata e di una conoscenza approfondita del settore bike e delle specificità del territorio compromette il pieno successo di questi progetti”. Così Fabio Toccoli, fondatore di Bike facilities cerca di spiegare le motivazioni dietro un dato così rilevante di inutilizzo delle strutture in un settore in espansione come quello delle bici elettriche.

Il piano di Bike facilities per supportare le amministrazioni

In questo contesto di pianificazione inefficace è fondamentale che le amministrazioni adottino una programmazione strategica della mobilità. Per questo motivo Bike Facilities ha deciso di lanciare a partire da ottobre 2024 la figura del Bike&brand specialist, un esperto con competenze trasversali in sostenibilità, mobilità e accessibilità che si occupa di guidare le amministrazioni pubbliche passo dopo passo nella definizione di strategie per la mobilità. “Ideare e realizzare soluzioni di mobilità sostenibile innovative e future-oriented non basta più: il nostro obiettivo sarà, oltre che continuare a realizzare prodotti di qualità per la mobilità elettrica, anche quello di supportare concretamente le professionalità che parteciperanno alle diverse fasi del progettoconclude Fabio Toccoli.

Micromobilità: nel mondo sono 3 milioni gli utenti che ne apprezzano i vantaggi

Guardando i dati generali, possiamo dire che la micro-mobilità sostenibile è in crescita. Tra il 2021 e il 2022 in Italia i noleggi dei monopattini sono cresciuti di quasi il 50 per cento e le biciclette addirittura sono salite del +95 per cento. Si stima che attualmente nel mondo 3 milioni di persone viaggino regolarmente in città sui monopattini e la previsione è che nel 2027 questo valore salirà a 5,7 milioni. Allora cosa resta da fare? Investire su politiche che supportino forme di mobilità alternativa in ambito urbano (possibilmente prevedendo normative praticabili e incentivanti…), sullo sharing e sulle infrastrutture efficienti che consentano una transizione rapida ed efficace.

 

 

 

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