In una sentenza storica, la Corte federale australiana ha stabilito che Union Standard International Group Pty Ltd (USG), insieme ai suoi ex rappresentanti aziendali autorizzati BrightAU Capital Pty Ltd (operante con il nome di TradeFred) e Maxi EFX Global AU Pty Ltd (operante con il nome di EuropeFX), hanno adottato una condotta sistemica incostituzionale, causando perdite sostanziali per i clienti.
Tra il 2018 e il 2020, i clienti di queste aziende hanno perso complessivamente oltre 83 milioni di dollari a causa di una serie di pratiche illecite.
La sentenza del tribunale USG stabilisce un precedente chiave per i titolari di licenza AFS che operano a livello internazionale
La corte ha stabilito che USG, TradeFred ed EuropeFX hanno utilizzato tattiche di forte pressione per sfruttare investitori vulnerabili e inesperti, incentivando i gestori dei conti a incoraggiare i clienti a depositare più fondi.
I clienti sono stati spesso ingannati con false promesse di alti rendimenti, solo per vedere i loro investimenti tradursi in perdite significative. In molti casi, i gestori dei conti hanno rassicurato i clienti che i loro interessi erano allineati, mentre in realtà le aziende hanno tratto profitto dalle perdite dei clienti, assumendo posizioni opposte alle negoziazioni dei clienti fino al 95% dei casi.
Il giudice Wigney, che ha presieduto il caso, ha descritto la condotta di EuropeFX e TradeFred come “offensiva per la coscienza”, affermando che andava ben oltre le norme sociali di comportamento accettabile. La corte ha anche scoperto che queste società hanno fornito consulenza personale senza licenza, hanno fatto dichiarazioni fuorvianti e non hanno informato correttamente i clienti sui rischi associati al trading di prodotti finanziari ad alto rischio come i CFD.
USG è stata ritenuta responsabile in quanto titolare della licenza Australian Financial Services (AFS) che autorizzava le operazioni di TradeFred ed EuropeFX. La corte ha inoltre stabilito che USG aveva violato i propri obblighi ai sensi della licenza AFS offrendo servizi ai clienti in Cina, esponendoli potenzialmente a rischi legali ai sensi della legge cinese. Questa sentenza stabilisce un precedente importante per i fornitori di servizi finanziari australiani che operano a livello internazionale.
La vicepresidente dell’ASIC Sarah Court ha sottolineato l’importanza della sentenza, affermando che rafforza l’importanza di mantenere l’integrità del regime di licenze per i servizi finanziari dell’Australia, soprattutto quando si offrono servizi a clienti al di fuori dell’Australia. Ha osservato che l’ASIC aveva emesso avvertimenti agli emittenti di CFD già nel 2019 sui potenziali rischi di violazione delle leggi estere.
Il caso, che ha attirato l’attenzione mondiale, proseguirà con un’udienza di gestione del caso programmata per il 19 febbraio 2025. Nel frattempo, le azioni normative dell’ASIC hanno già portato alla sospensione e alla successiva cancellazione della licenza AFS dell’USG, con TradeFred ed EuropeFX che sono entrate in liquidazione nel 2020.
“La condotta di EuropeFX era decisamente al di fuori delle norme sociali di comportamento accettabile…”
La vicepresidente dell’ASIC, Sarah Court, ha affermato: “Questo risultato costituisce un precedente importante per i titolari di licenza di servizi finanziari con sede in Australia che forniscono servizi quali il trading forex a margine a clienti esteri in base alla loro licenza AFS, laddove tali offerte sono vietate.
“La condotta dei titolari di licenza che forniscono servizi a clienti esteri in base alle loro licenze AFS ha attirato notevole attenzione da parte degli enti regolatori a livello mondiale e questa sentenza è importante per proteggere la reputazione del regime di licenze per i servizi finanziari australiano.
“L’ASIC ha preso questo caso per difendere i consumatori vulnerabili. In un periodo di due anni, USG e i suoi rappresentanti autorizzati hanno minimizzato il rischio e promesso profitti eccessivi dei prodotti CFD ad alto rischio. Queste entità hanno tratto profitto dalle negoziazioni quando i loro clienti hanno perso e EuropeFX ha tentato di sostenere che non era questo il caso, cosa che la Corte ha fermamente respinta”.
Il giudice Wigney ha affermato: “Non ho esitazioni nel concludere che la condotta di EuropeFX era così lontana dalle norme sociali di comportamento accettabile in relazione alla fornitura di servizi finanziari da giustificare la condanna in quanto condotta offensiva per la coscienza”.
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