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C’è l’accordo per la cessione al fondo Usa: il confronto aperto ormai da mesi ora è pronto per essere chiuso. Sogliano resterà direttore sportivo
Il Verona a Presidio Investors, ci siamo. Entro la fine dell’anno l’Hellas avrà un nuovo proprietario e già prima di Natale è atteso l’annuncio ufficiale. Maurizio Setti sta infatti per cedere il pacchetto azionario del club gialloblù al fondo texano, con sede ad Austin.
La lunga trattativa
Nelle scorse ore lo scatto decisivo di una trattativa che va avanti da mesi, seguita per il Verona e Setti dallo studio Unilegal, con gli avvocati Paolo Pasetto e Antonella Benedetti, e dai rappresentanti di Presidio. Non è ancora arrivata la firma che sigillerà l’accordo, ma la definizione è prossima, tant’è che quella che l’Hellas giocherà stasera con il Milan, al Benetegodi, sarà, con ogni probabilità, l’ultima gara con Setti patron. Un viaggio iniziato nel 2012 con dieci campionati (compreso questo) in Serie A e tre in B, sempre conclusi con la promozione. Due le retrocessioni. Numeri sportivi che evidenziano bene il tragitto fatto dall’imprenditore carpigiano, che rilevò le quote di maggioranza del Verona da Giovanni Martinelli, per dopo acquisire per intero la società. Ora, con l’intesa trovata nella notte tra mercoledì e giovedì, è imminente il passaggio nelle mani di Presidio, fondo statunitense che ha investito in diversi settori, principalmente nella tecnologia, nei media e nella finanza. Presidio entra per la prima volta nel calcio e sarà, quando sarà completato il deal con l’Hellas, la decima proprietà nordamericana in A. Il «debutto» dei texani potrebbe avvenire il 30 dicembre con il Bologna al Dall’Ara. La figura di riferimento e amministratore delegato in pectore del Verona diventerebbe Italo Zanzi, avvocato e dirigente newyorkese, già Ceo della Roma dal 2012 al 2016.
Le cifre e i bilanci
Le cifre con cui si appresta a essere completato l’affare restano riservate, ma risultano inferiori ai 72-75 milioni che in una prima fase erano emerse. E tra i progetti al centro degli interessi di Presidio c’è il Bentegodi. Esponenti del fondo Usa hanno già incontrato Damiano Tommasi per sottoporre al sindaco i loro piani. Ossia, l’abbattimento dell’attuale stadio che verrebbe ricostruito dove si trova da quando, nel 1963, è stato inaugurato, in Piazzale Olimpia. Nel frattempo, l’Hellas giocherebbe in un impianto provvisorio, capace di ospitare circa ventimila spettatori. Tommasi lavora perché Verona sia scelta come una delle sedi degli Europei del 2032 e l’esigenza di uno stadio funzionale e moderno è prioritaria. I piani di Presidio vanno in questa direzione. Tra i primi compiti allo studio del fondo c’è quello di stabilire il board dell’Hellas e la gestione aziendale nell’immediato. Ci sarà un transito morbido, con Setti, Sean Sogliano e Simona Gioè (la struttura di comando dell’attuale Verona) a fare da figure di garanzia. Per Sogliano si va verso la conferma da diesse, mentre è da verificare che Setti decida di restare a tutti gli effetti in carica per il resto della stagione.
A capo del fondo
Ma chi c’è a capo di Presidio? Ad aprire il fondo, nel 2007, è stato Karl Schade, che ne è uno dei soci amministratori. Laurea al Claremont McKenna College e Master ad Harvard, Schade ha lavorato per Blackstone Group, Silver Lake Partners e Blum Capital Partners, grandi società di private equity. Ovvero, realtà finanziarie che hanno come obiettivo investire a medio-lungo termine in «high grow companies», cioè compagnie considerate ad alto margine e potenziale di crescita e sviluppo, non quotate. Il fine è ottenere un elevato guadagno dalla vendita della partecipazione acquisita. La lunga volata che ha portato l’Hellas a Presidio è agli ultimi metri, con le questioni tecniche da limare per dopo, questa volta sì, arrivare alla firma. Maurizio Setti è sul punto di salutare il Verona, un’epoca dell’Hellas sta per chiudersi.
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