Intervista a Stefano Peroni, presidente del GGI di Confindustria Alto Milanese
Magnago – Stefano Peroni, classe 1992, general manager della CBS Compositi di Magnago, l’azienda di famiglia specializzata nella lavorazione del carbonio, è presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Alto Milanese dal 10 dicembre e ha deciso di rilasciare la sua prima intervista ufficiale a Sempione News.
Presidente, cominciamo con una descrizione veloce dell’attività aziendale.
“D’accordo: CBS Compositi è stata fondata da mio papà Luigi, il CEO, nel 1989 e realizza, lavorando il carbonio, parti complesse per due settori principali: automotive (segmento top quality) e comparto aeronautico (avionica e spazio). Il fatturato annuo sfiora i 25 milioni di euro e qualche volta li supera pure e le persone occupate sono circa 160”.
Lei quando ha iniziato a lavorarci e di che cosa si occupa esattamente?
“Beh, si può dire che sin da bambino ho iniziato a frequentare l’azienda di famiglia (dove lavorano mia mamma Alessandra, responsabile dell’area amministrazione e finanza, e, dall’anno scorso, anche mia sorella Giulia), mentre nel 2014 sono entrato a far parte dell’organico occupandomi dapprima del commerciale e diventando successivamente project manager. Dall’inizio di quest’anno ho assunto la responsabilità di general manager e sovraintendo alle principali funzioni operative dell’impresa. La strategia generale dipende ovviamente da mio padre. Aggiungo che nel 2017 mi sono laureato in Ingegneria Gestionale alla LIUC di Castellanza”.
Cos’è, per lei, l’azienda?
“Una parte importante della mia … ‘famiglia allargata’. Non è un’affermazione retorica, glielo assicuro. Qui da noi, i rapporti umani hanno sempre rivestito e sempre rivestiranno un’importanza assoluta. Il confronto inter-personale è un formidabile fattore di crescita per se stessi e per l’intera squadra! E’ così che, in CBS, siamo in grado di fare bene cose difficili. Nessuno nasce imparato, e ciascuno di noi impara giorno dopo giorno, senza mai smettere. Ne sono profondamente convinto e farò di questa convinzione una delle pietre miliari della mia presidenza”.
In due parole, quali saranno le caratteristiche principali della sua leadership presidenziale?
“Una l’ho già esplicitata: confronto serrato e costante con le persone. Per quanto mi riguarda, se è vero che parlo tanto è ancora più vero che ascolto di più! Ovviamente, dopo aver ascoltato, esattamente come faccio in azienda, mi assumerò le mie responsabilità e prenderò le decisioni che riterrò più giuste e opportune. Partendo da qui e dall’orgoglio dell’essere imprenditore, cercherò con tutta la mia squadra di diffondere la cultura d’impresa e di approfondire un tema cruciale per ciascuna azienda: il passaggio generazionale”.
In che modo?
“Interpellando studiosi esperti della questione e soprattutto facendo riferimento a esempi concreti. Si tratta di un aspetto della vita delle imprese di rilevanza strategica e quindi deve per forza essere analizzato. C’è in ballo il futuro stesso del sistema industriale”.
Addirittura?
“Assolutamente sì! Quando, come il sottoscritto, sei il figlio di chi ha fondato l’impresa e hai poco più di 30 anni non puoi ignorare questa domanda cruciale: come faccio, per il bene futuro dell’azienda, a coniugare tradizione e innovazione?”.
Già, come si fa?
“Provo a fornire un piccolo frammento di risposta: innanzitutto si deve stare attentissimi a non ‘sradicare’ ciò che si è, ossia il Dna dell’azienda. Cambiare si deve fare, stravolgere si deve evitare! L’evoluzione aziendale io la vedo come un’aggiunta attenta e lungimirante di nuovi ‘mattoni’ alla struttura della ‘casa madre’, con una cura maniacale rivolta a mantenere ben salde le ‘fondamenta’. Tutto questo lo puoi fare con le competenze giuste, investendo in formazione e mantenendo al centro di tutto le persone. L’ho già detto e lo ripeto: i rapporti umani sono la ‘benzina’ del motore aziendale”.
A proposito delle giuste competenze, cosa ne pensa del problema legato alla ricerca del personale sul mercato del lavoro?
“Che siamo in presenza di un duplice dramma: da un lato si fa una gran fatica a trovare persone professionalmente all’altezza della situazione e dall’altro le difficoltà crescono esponenzialmente laddove manca una vera e autentica voglia di fare, il che accade troppo spesso”.
L’attuale pessima congiuntura socio-economica di certo non aiuta: sono quasi due anni che la produzione industriale è in calo.
“E’ vero, purtroppo. Settori fondamentali come quello automobilistico sono in grave crisi. Noi stessi, che dipendiamo dal segmento delle auto di altissimo livello qualitativo, per ora non risentiamo di questa condizione generale estremamente critica, tuttavia temiamo gli effetti di quella che potrebbe manifestarsi come una specie di onda lunga negativa”.
La situazione è certamente complicata e centinaia di lavoratori dell’Alto Milanese e del Varesotto trascorreranno di sicuro un Natale poco sereno a causa del futuro parecchio incerto (per usare un eufemismo) delle industrie dove (per ora) sono impiegati, ci sono però dei casi aziendali di segno opposto che trasmettono fiducia e speranza nel futuro, ne citiamo solo due: il LU-VE Group di Uboldo che conferma in pieno il proprio impegno per le giovani generazioni con la 23^ edizione della Borsa di Studio Ermanno e Chiara Liberali (98 studenti, figli di collaboratori del Gruppo, premiati quest’anno con un contributo complessivo di 180.000 euro, nel 2023 gli euro erogati furono 145.000); la LTC-Legnano Teknoelectric Company (multinazionale locale che produce nuclei magnetici per trasformatori e reattori) della famiglia Bertelli che, in occasione delle festività natalizie, farà avere ad ogni dipendente del Gruppo (1.000 persone) un bonus di 2.500 euro: “Questo riconoscimento – hanno fatto sapere dal quartier generale aziendale – conferma l’attenzione costante verso il valore delle persone, che rappresentano il cuore pulsante della crescita aziendale”.
Luciano Landoni
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