Anche i sindaci dell’Oristanese con il mondo della pesca per sollecitare i lavori negli stagni / Foto

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Cagliari

Mobilitazione stamane a Cagliari, davanti alla sede della Presidenza della Regione

Grande mobilitazione in Regione, con i pescatori e le cooperative giunti a Cagliari da tutta la Sardegna per sollecitare l’avvio dei lavori urgenti di manutenzione nelle lagune dell’isola, indennizzi per i danni crescenti causati dalla fauna selvatica, regole più chiare e l’istituzione di un tavolo tecnico che coinvolga gli operatori nelle decisioni sul futuro del settore. Con loro ci sono le organizzazioni di categoria Agci Agrital Sardegna, rappresentata da Giovanni Angelo Loi, Legacoop Sardegna Settore Pesca e Acquacoltura coordinata da Mauro Steri, Confcooperative FedAgriPesca Sardegna Area Pesca e Associazione Armatori Sardegna, guidate da Renato Murgia.

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Il mondo della pesca si è ritrovato in viale Trento, davanti alla sede della Presidenza della Regione. Presenti anche diversi sindaci e assessori comunali dell’Oristanese, consiglieri regionali e il presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori.

Una delegazione è stata ricevuta dalla presidente della Regione Alessandra la Todde. La governatrice ha assicurato la prossima istituzione, sotto la Presidenza, di un tavolo intersettoriale  – Ambiente, Lavori pubblici e Agricoltura – con la presenza delle agenzie coinvolte, dei consorzi di bonifica e delle associazioni di categoria.

Il comparto lagunare sardo è composto da 24 compendi ittici gestiti da 20 cooperative, per un totale di circa 10.000 ettari distribuiti su tutto il territorio regionale. Questo sistema occupa direttamente circa 1.000 lavoratori, rappresentando una risorsa cruciale per l’economia sarda, con aree chiave come l’Oristanese (5.600 ettari), il Cagliaritano (1.800 ettari) e il Sulcis (1.300 ettari).

In particolare, le organizzazioni di categoria evidenziano da tempo criticità come l’interramento dei canali, la proliferazione di specie invasive – il granchio blu e il giacinto d’acqua – ed eventi climatici estremi che alterano gli equilibri ecologici.

Gli interventi previsti dalla legge regionale del 2021, con uno stanziamento di 6 milioni di euro, non sono ancora stati avviati.

I pescatori, inoltre, lamentano anche l’inadeguatezza delle norme sul contenimento dei cormorani. A farsi portavoce di questo problema è stato nei giorni scorsi l’amministratore straordinario della Provincia di Oristano, Battista Ghisu, che ha chiesto un incontro urgente all’assessora regionale della Difesa dell’ambiente Rosanna Laconi.

Infine la pesca dell’anguilla: secondo Agci Agrital Sardegna, Legacoop Sardegna Settore Pesca e Acquacoltura, Confcooperative FedAgriPesca Sardegna Area Pesca e Associazione Armatori Sardegna le normative attuali penalizzano le imprese, limitano l’uso degli attrezzi e impongono restrizioni non accompagnate da misure di sostegno.

L’intervento del consigliere regionale Cera. Ha portato la sua solidarietà ai pescatori il consigliere regionale Emanuele Cera. “È ora che la Regione identifichi un unico soggetto chiamato a curarsi di tutte le esigenze della pesca lagunare. Oggi”, ha dichiarato l’esponente di Fratelli d’Italia a margine della manifestazione, “ci sono più enti che dovrebbero concorrere e intervenire per risolvere i problemi degli stagni, ma nessuno sa ciò che fa l’altro. Ci sono finanziamenti destinati alle unioni dei comuni, altri ai singoli comuni, finanziamenti trasferiti ad Agris, altri ancora a Laore e poi ci sono pure i consorzi di bonifica. Sono troppe teste che non dialogano tra loro. Serve invece un unico soggetto giuridico a cui affidare gli interventi nei compendi ittici. La mia è una proposta di buonsenso”.

“Nella scorsa legislatura ho detto più volte che di agricoltura e di pesca se n’è parlato poco. Continuerò con tutte le mie energie a sostenere questo comparto fondamentale per la provincia di Oristano. Salvaguardare i compendi ittici”, ha aggiunto Cera, “significa salvaguardare economia e posti di lavoro. Sul tavolo inter-assessoriale dico una cosa: spero non complichi ancora di più le cose e che emerga un soggetto che faccia da tramite tra le esigenze del mondo della pesca e la Regione”.

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“In passato ho avanzato proposte e ho fatto stanziare risorse per la manutenzione degli stagni. Ahimè”, ha concluso il consigliere regionale della minoranza, “quei fondi sono ancora fermi in Regione. Anche negli ultimi mesi ho presentato emendamenti quando si approvavano provvedimenti finanziari. Penso per esempio a una proposta – respinta – di stanziare 500.000 euro per ristorare i pescatori che avevano subito importanti perdite a causa della moria di pesci”.

Giovedì, 19 dicembre 2024

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