il “Futuro turismo” parte dell’accessibilità. Il 2025 sarà l’anno dei comuni costieri

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Domani, sabato 14 dicembre, si terrà a Fermo l’evento Futuro Turismo, giunto alla quarta edizione. Si tratta di un convegno che annualmente si ripropone di discutere le strategie di valorizzazione del territorio.

L’appuntamento di quest’anno di “Futuro Turismo” è diviso in due panel: nella prima parte si parlerà di strategie di Governance territoriale e di DMO (Destination Management Organization) con l’intervento, tra gli altri, di Paola Marchegiani, dirigente del settore turismo della Regione Marche. Sempre nel primo panel è prevista la presentazione
del percorso turistico territoriale dei comuni costieri della provincia di Fermo, un progetto di marketing territoriale che coinvolge i comuni di Fermo, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Pedaso, Altidona e Campofilone. L’iniziativa fa parte della Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile “Soft-Blue fermano. Un mare di attrattori per un waterfront comune”
sviluppata nell’ambito del PR FESR 21-27.Il progetto prevede il coinvolgimento di un’ampia platea di protagonisti del territorio come enti locali, associazioni culturali, ma anche enti del terzo settore e scuole. Tutti insieme lavoreranno per la costruzione di un’identità turistica territoriale che porterà alla nascita di un nuovo brand territoriale entro luglio
2025. Il Comune di Fermo e gli altri comuni coinvolti saranno affiancati in questo processo da tre società qualificate nel settore, Expirit, Ideazione e Studio Wiki, che interverranno al convegno fissato per domani mattina alle 9 all’Auditorium San Filippo Neri.

Al centro del secondo panel invece ci sarà il progetto Creait, finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia 21-27 e sviluppato in partenariato con COOS Marche. Il progetto, che ha visto la partecipazione della città di Trogir, Croazia, e CEDRA Split (Cluster per l’innovazione e lo sviluppo eco-sociale) si trova in fase di conclusione ed è pronto a presentare
i risultati. “Sabato si andrà a creare un filo rosso – ha spiegato Annalisa Cerretani, assessore al turismo di Fermo – un progetto che si è concluso aprirà le porte a un altro progetto che sta per iniziare. Creait, parlando di turismo e accessibilità, coinvolge la costa che si dimostra da sempre sensibile a questo tema”.

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Le “ricette del turismo accessibile”, ideate nell’ambito del progetto Creait, stanno muovendo i primi passi già da questa estate. “Il progetto è stato in grado di creare una collaborazione tra diversi soggetti che hanno interagito tra loro – ha detto Fabio Ragonese, responsabile dell’Ufficio Politiche Comunitarie del Comune – uno degli obiettivi è quello di dimostrare la capacità di destagionalizzazione del nostro territorio”. “Abbiamo guidato questo progetto per 18 mesi – si è unita Mara Morici di Coos Marche – siamo orgogliosi del gruppo multidisciplinare che si è creato e del legame che abbiamo costruito con la Croazia”. Morici annuncia che il progetto non è finito qui: è infatti prevista una “road map” con le attività in programma per proseguire la partnership, con lo sguardo rivolto a marzo 2025, quando verranno pubblicati altri bandi per il turismo accessibile. Una delle collaborazioni vincenti nell’ambito del progetto Creait è stata quella di Fermo Tech con i Musei di Fermo.

Paolo Senesi ha illustrato due modellini riprodotti in scala della facciata di Palazzo dei Priori e dell’interno della Sala del Mappamondo, compresa una riproduzione della mappa delle sale, fondamentale per l’orientamento delle persone con disabilità visiva. “Questo è un passo fondamentale per un museo accessibile e inclusivo – ha detto Micol Lanzidei,
assessore alla cultura – il museo è vivo perché può suscitare delle emozioni nelle persone che ci interagiscono, per questo motivo il modellino rappresenta una possibilità in più per entrare in contatto con la realtà museale, per persone disabili e non”. Fermo Tech ha pensato anche a un’applicazione di realtà virtuale che permette di vivere l’esperienza della Sala del Mappamondo a 360 gradi. È infatti possibile accedere virtualmente alle “zone nascoste”, ovvero quelle parti della sala che non sono accessibili, come ad esempio il ballatoio: attraverso il visore è possibile salire virtualmente sulla parte alta della libreria e guardare da vicino i libri posizionati più in alto. Oltre a questo molti altri progetti inclusivi sono nati dal gruppo di lavoro Creait: iniziative per le vacanze accessibili e di inclusività nello sport, in più le sessioni di formazione per migliorare l’accoglienza dei visitatori sordi e la comunicazione turistica. Anche Andrea Putzu, in collegamento da Bruxelles, ha espresso il suo entusiasmo per il progetto.

Le stesse azioni sono state replicate in Croazia: “All’inizio ero un po’ scettica – ha ammesso Ruža Kovačević Bilić, dirigente del Comune di Trogir – ma conoscendo i partner e lavorando insieme ho capito il potenziale del progetto, spero che lavoreremo ancora insieme per trovare altre soluzioni innovative per l’inclusione”



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