«Risolti tutti i casi di abusivismo»

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È arrivato l’ok unanime al bilancio preventivo 2025 di Acer, la società che ha in gestione il patrimonio di alloggi popolari (Erp) di Piacenza e provincia. Guidata da Marco Bergonzi, la società ha relazionato sul presente e sul futuro delle case popolari. Nel corso dell’incontro con i sindaci del territorio, Acer ha fatto sapere «tutti i casi di abusivismo registrati nel 2024 sono stati risolti con piena soddisfazione e grazie alla collaborazione con il Comune di Piacenza, le forze dell’ordine e gli assistenti sociali. Gli occupanti abusivi hanno abbandonato gli immobili».

E sempre in tema di contrasto al degrado, alla necessità del rispetto della legalità e delle norme di civile convivenza, Bergonzi ha sottolineato come l’impegno di Acer sul fronte del deteriore fenomeno dell’abbandono delle auto nelle aree degli immobili da noi gestiti, «prosegue con determinazione». «Dopo le decine di rimozioni di veicoli abbandonati da tempo immemore effettuate a Piacenza, stiamo ora ponendo in essere tutti i passaggi previsti dalle normative per arrivare allo sgombero delle auto (o meglio, delle carcasse) che giacciono da anni a Fiorenzuola nel quartiere di via Illica, in piena sintonia con l’Amministrazione Comunale e con la preziosa collaborazione di Arpae e Carabinieri Forestali».

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«Richiamando il tema delle occupazioni abusive – prosegue Bergonzi – è evidente che, per evitare uno dei fenomeni più deplorevoli del panorama abitativo, è indispensabile avere un patrimonio con il minor numero possibile di alloggi sfitti. Per rendere gli alloggi accessibili e, quindi, assegnabili alle famiglie in lista di attesa, dobbiamo fare manutenzione. E, qui, sono costretto a toccare un punto tanto dolente, quanto centrale ed ineludibile. La manutenzione rende altrettanto indispensabile l’aumento delle risorse che, salvo l’arrivo di finanziamenti nazionali o regionali ad hoc, può avvenire solamente o con l’aumento dei canoni di locazione, o con lo stanziamento delle risorse necessarie da parte dei Comuni, in quanto proprietari degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica che Acer gestisce. Un tema aperto da fine 2023, che sarebbe stato auspicabile risolvere nel 2024, ma che ci troviamo a rilanciare nuovamente con forza nel 2025».

Per il prossimo anno sono stati stanziati in bilancio 450.000 euro a titolo di eccedenze canoni; oltre il 20% in meno rispetto ai 550.000 stanziati lo scorso anno. Importi comunque non sufficienti a finanziare tutte le esigenze manutentive del patrimonio gestito da Acer, anche in considerazione dei significativi incrementi dei costi di materiali e di interventi edili. «È di tutta evidenza – è la riflessione del presidente Bergonzi – che se qui il canone di affitto medio è pari a 113 euro quando la media regionale è di 140 euro a farne le spese è la manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico, con peggiori condizioni abitative per gli inquilini, l’ammaloramento degli alloggi per i Comuni proprietari degli immobili ed il conseguente incremento del numero degli alloggi sfitti, il che comporta, oltre al rischio di occupazioni abusive, l’ulteriore riduzione delle entrate e del numero degli alloggi da assegnare a coloro che ne hanno bisogno (che sono sempre di più)».

Altro obiettivo per il 2025 è il contenimento della morosità, proseguendo sulla strada percorsa nel 2024: infatti quest’anno la morosità (3 milioni e 777mila euro ora) non solo non è aumentata, anzi si è registrata una leggerissima flessione (nel 2023 era di 3,8 milioni). «Il nostro impegno per il 2025 è mantenere quest’andamento virtuoso; per dimostrare di raccogliere questa sfida, a differenza degli anni scorsi, in questo bilancio di previsione non abbiamo accantonato neppure un euro al fondo svalutazione crediti; in sede di consuntivo, vedremo se la scommessa sarà stata effettivamente vinta».

Il bilancio di previsione presenta un utile ante imposte pari a 138.907 euro (150.057 lo scorso anno) ed un utile finale di 18.907 (30.057 lo scorso anno). La gestione operativa aziendale evidenzia un risultato pari a 66.230 (81.380 lo scorso anno). Si è ritenuto di non prevedere alcun accantonamento al fondo svalutazione crediti in quanto valutato capiente a sostenere la morosità prevista per l’esercizio 2025. Per i costi del personale è previsto un incremento a copertura del rinnovo contrattuale previsto a livello nazionale e del fabbisogno per i l 2025 in termini di risorse umane.



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