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Il contrasto
Per contrastare gli effetti della povertà materiale sui percorsi formativi di ragazze e ragazzi, Save the Children ha promosso, grazie al sostegno dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il progetto “DOTi – Diritti ed Opportunità per Tutte e tutti”, attraverso il quale sono state erogate, dal 2020 a oggi, 2512 doti.
Le doti educative, ideate e sviluppate all’interno del programma Illuminiamo il futuro di Save the Children, presso i Punti Luce, consistono in un intervento personalizzato di sostegno a bambine, bambini e adolescenti che vivono in situazioni di grave svantaggio socio-economico. La dote, che viene assegnata in seguito a un patto educativo sottoscritto dal beneficiario e dalla sua famiglia, fornisce beni o servizi ai minori che si trovano in condizioni certificate di fragilità e vulnerabilità socio-economica, attestate dai servizi sociali e dalla scuola.
Delle 2512 doti erogate fino a oggi, 648 sono legate al diritto allo studio (per l’acquisto di libri di testo, kit scolastici, ticket mensa) e 1651 allo sviluppo di talenti e aspirazioni (attività sportive, artistiche, corsi di lingua o di informatica, centri estivi).
In particolare, tra queste, 213 doti sono state destinate alle ragazze e ai ragazzi dai 13 ai 18 anni a rischio di dispersione scolastica attraverso un percorso che prevede la collaborazione con le scuole e l’accompagnamento nell’orientamento e il sostegno per l’acquisto di testi e kit scolastici, l’iscrizione a corsi professionalizzanti (tecnico audio-video, mentoring digitale, grafica, barman, saldatore, stampa 3D, ecc.) e percorsi per la valorizzazione di specifiche competenze (corsi di fotografia, informatica, musica, fumetto, lingua dei segni o viaggi studio in Inghilterra e altro ancora).
Le doti educative
Le doti educative mettono al centro i bisogni e le aspirazioni di bambini, bambine e adolescenti, i loro interessi e le loro passioni per favorire un percorso di crescita che rafforzi resilienza e autostima. Ne è un esempio la storia di Matteo*, che vive nel quartiere Zisa Danissinni di Palermo. Il progetto Doti gli ha consentito di inscriversi al liceo musicale e di acquistare il clarinetto e altri accessori per seguire le lezioni ed esercitarsi (un accordatore, una staffa e altri materiali) e proseguire gli studi. O la storia di Federica*, di Brindisi, che proviene da un contesto economico difficile, con un rendimento scolastico discontinuo: la dote educativa le ha consentito di iscriversi a un corso di nuoto e di pallavolo, esperienze che hanno contribuito a rafforzare la sua autostima. “Le sue relazioni con gli altri sono migliorate e anche i suoi risultati scolastici. Ha acquisito una maggiore consapevolezza, riesce a organizzare meglio il suo tempo sia per lo sport che per la scuola”, racconta l’operatrice del Punto Luce di Save the Children che ha seguito il suo percorso.
Tutela dei minori
“Con il programma DOTi, realizzato grazie al prezioso contributo dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, sosteniamo l’accesso a opportunità educative, di socializzazione, sportive e culturali a bambini, bambine e adolescenti nei contesti svantaggiati, dove operiamo insieme alla comunità educante, alle famiglie e ai servizi territoriali di riferimento. I minori sono i più colpiti dalla povertà: con le doti educative sosteniamo il loro percorso di crescita, garantendo loro la possibilità di sperimentare le proprie capacità e attitudini nel campo della cultura, della musica, dello sport e in ambito formativo. L’esperienza ci ha dimostrato che dare a bambini, bambine e adolescenti la possibilità di immaginare il proprio futuro liberamente, senza preclusioni dettate dal contesto di provenienza, potenziando le risorse per prevenire la dispersione scolastica e la povertà educativa e sperimentando modelli di intervento integrato, genera un cambiamento positivo sia nei protagonisti che nel territorio. Lo strumento della dote educativa, grazie all’intervento di Save the Children, è stato anche adottato da alcuni enti istituzionali che lo hanno fatto proprio, inserendolo negli interventi pubblici a favore dei minori” ha dichiarato Daniele Timarco, direttore Programmi nazionali Save the Children Italia.
In campo la Soka Gakkai italiana
“Fin dall’inizio della nostra collaborazione nel 2020, in piena crisi pandemica, abbiamo riconosciuto la necessità di un intervento urgente per contrastare gli effetti devastanti che la povertà educativa ha prodotto tra i minori in Italia. Di fronte a questa emergenza, la Soka Gakkai italiana ha deciso di sostenere Save the Children con i fondi dell’8×1000 per il progetto ‘DOTi: Diritti e Opportunità per Tutte e tutti’, che racchiude in sé dei cardini fondamentali che animano il nostro movimento. Infatti, proprio come la Soka Gakkai promuove da anni l’educazione in quanto pilastro della crescita personale e collettiva, anche questo progetto mira a far fiorire il potenziale unico dei bambini e delle bambine, indipendentemente dal loro contesto di provenienza. Siamo quindi particolarmente orgogliosi dei risultati ottenuti attraverso le ‘Doti’, che non solo hanno sostenuto giovani e bambini nel loro percorso educativo, ma hanno anche rafforzato i legami tra scuole, enti locali e famiglie, dando vita a una comunità educante basata su rispetto, fiducia e sostegno reciproco” ha dichiarato Anna Conti, vicepresidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
Strumento negli interventi pubblici
Le doti educative sono diventate negli anni una “buona pratica” che, grazie all’intervento di Save the Children, è stata in alcuni casi adottata dagli enti istituzionali che hanno inserito lo strumento negli interventi pubblici a favore dei minori. È il caso del Comune di Potenza, dove le doti educative sono state inserite nel Piano di Zona 2023-2024 come strumento di contrasto alla povertà educativa, ma anche il caso de L’Aquila dove le doti sono state adottate dall’Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni, che ha sostenuto direttamente alcuni interventi. A Udine, invece, sì è creata una forte sinergia con gli Assistenti Sociali del Friuli Centrale che ha permesso di estendere la metodologia delle doti educative oltre il territorio cittadino e di promuovere un percorso di empowerment dei servizi sociali per la gestione dei casi di minori fragili. Infine, la regione Puglia ha inserito le doti educative e di comunità nel provvedimento sul reddito di dignità finanziandole con risorse di bilancio.
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