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L’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha fornito le tempistiche del progetto di riqualificazione dell’ospedale Civile
Nel 2027 inizieranno i lavori e dopo cinque anni l’ospedale del futuro vedrà terminata la prima fase dell’intervento. L’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha fornito le tempistiche del progetto di riqualificazione dell’ospedale Civile in occasione della firma del protocollo d’intesa finalizzato alla condivisione del percorso di modernizzazione della struttura ospedaliera.
A sottoscrivere ieri il documento nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia oltre al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana anche Laura Castelletti, sindaca di Brescia, Luigi Cajazzo, direttore generale dell’Asst Spedali Civili, Claudio Sileo, direttore Ats Brescia, Francesco Castelli, rettore dell’UniBs e Emanuele Moreschini, presidente della Provincia. Un’unione di forze per trasformare uno dei più grandi e importanti nosocomi d’Italia in una struttura adatta alle sfide del domani.
Un progetto di 500 milioni di euro che traghetterà la struttura dall’attuale frammentazione delle aree ad una visione sistemica dell’offerta assistenziale. La prima fase — per la quale Regione Lombardia ha già reso disponibili 274 milioni di euro — si concentrerà a nord. Il Satellite e il padiglione degli Infettivi verranno demoliti e al loro posto nascerà il main hospital con 600 posti letto, l’ospedale pediatrico e l’area emergenza/urgenza. Lo studio di fattibilità già approvato da Asst e Regione «verrà inviato a breve a Roma per l’approvazione» ha precisato il dg Cajazzo che ha anche spiegato come a «fine 2025 sarà pronto il documento di indirizzo per la progettazione a cui seguirono poi le gare». La seconda fase della riqualifica dell’ospedale invece — che costerà circa 220 milioni di euro — vedrà interventi sul polo centrale e su quello sud andando così a separare le attività del ciclo diurno (come day hospital e ambulatori) da quella delle degenze. In pratica nel prossimo futuro a nord del Civile ci sarà l’alta intensità che scendendo verso sud diventa media e bassa fino ad arrivare alle zone dedicate alle attività dell’ospedale di giorno.
«Procederemo per gradi — ha sottolineato Bertolaso —: una volta avviati i cantieri di questa prima fase andremo alla progettazione e allo stanziamento delle risorse per quella successiva». In tutto il Civile del futuro avrà 8 poli: main hospital, l’ospedale dei bambini, il punto nascita, il low-care, l’ospedale di giorno, la zona post acuzie e la medicina. «Il progetto dell’ospedale del futuro è la dimostrazione che — ha affermato il presidente Attilio Fontana — Regione Lombardia a Brescia, come in altre aree della regione, sta spendendo risorse per la salute dei cittadini: non chiediamo più soldi ma chiediamo che le risorse che ci vengono date dallo Stato possano essere dirottate dove c’è bisogno».
«Il modello Lombardia — ha continuato Fontana — è quello di decidere dopo avere ascoltato tutti i protagonisti: è ciò che oggi si sta ripetendo per l’ospedale Civile e la firma del protocollo». L’obbiettivo del documento sottoscritto ieri è quello di impegnare tutti i firmatari a porre in essere ogni azione e contributo che favoriscano la realizzazione dell’intervento infrastrutturale. Per avere un’idea della complessità della macchina quotidiana dell’ospedale Civile basti pensare che effettua ogni anno 6mila ricoveri, 5 milioni di prestazioni ambulatoriali, 143mila accessi al Pronto soccorso, 37mila interventi chirurgici (di cui 120 al giorno), 2mila interventi di diagnostica al giorno, 2mila visite ambulatoriali ogni giorno. Tutto questo non si fermerà con l’avvio dei cantieri.
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