Esplosione a Calenzano (Fi), Cgil-Cisl-Uil proclamano sciopero generale provinciale mercoledì 11 dicembre. “Basta morti sul lavoro”
Basta morti sul lavoro: esplosione a Calenzano, Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze proclamano sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno) per mercoledì 11 dicembre con manifestazione (ore 14:30-16:30) in una area a Calenzano da definire. Cgil, Cisl, e Uil di Firenze esprimono “dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori, oltre a tanta rabbia per quello che è successo; siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”.
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Esplosione a Calenzano (Fi), la Cgil Toscana: “In piazza l’11 dicembre per mettere al centro la sicurezza sul lavoro”
Esplosione a Calenzano, la Cgil Toscana partecipa e invita a partecipare alla manifestazione indetta da Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze per mercoledì 11 dicembre in una area a Calenzano da definire, in occasione dello sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno). “In piazza per ribadire che la sicurezza sul lavoro deve stare al centro, servono più investimenti, politiche, controlli. Ogni giorno in Toscana e in Italia piangiamo morti o feriti sul lavoro e questa situazione non è degna di un Paese civile”, dice la Cgil Toscana.
LE PAROLE DI LANDINI
“Ormai periodicamente registriamo drammatiche stragi sul lavoro e sempre in siti gestiti da grandi imprese, dove, spesso, si intrecciano ditte esterne, appalti, subappalti e sono resi poco trasparenti i confini delle responsabilità, a partire dall’impresa committente”. Così, in una nota, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in merito all’esplosione avvenuta al deposito Eni di Calenzano, provincia di Firenze, che ha causato la morte di cinque lavoratori e ventisei feriti.
Per Landini “è l’ennesima strage che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che questo sistema di impresa è fondato sull’insicurezza, sulla mancanza effettiva di procedure in grado di garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Tutto ciò è reso ancora più inaccettabile nell’epoca dei sistemi di controllo digitale, dell’innovazione tecnologica, che se utilizzati garantirebbero la prevenzione nei luoghi di lavoro. Ma è la logica del risparmio, e quindi del profitto, ad avere la meglio sulla vita dei lavoratori”. “Se a ciò aggiungiamo – prosegue il leader della Cgil – anche la logica burocratica con cui il Governo interviene su questi temi, le lacrime del giorno dopo sono insopportabili”.
“La Cgil esprime cordoglio a tutti i familiari degli operai coinvolti, sostiene le iniziative di sciopero e mobilitazione proclamate in queste ore e invita tutte e tutti a dire basta morti sul lavoro partecipando alla manifestazione di domani a Calenzano, in piazza Vittorio Veneto, a partire dalle ore 14.30, proclamata da Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze in occasione dello sciopero provinciale”, conclude Landini.
LA NOTA DEI SINDACATI TRASPORTI REGIONALI
Il gravissimo incidente avvenuto oggi a Calenzano presso l’impianto Eni ha colpito duramente e ferocemente il mondo del lavoro. Ancora una volta! Sono morte due persone, altre sono gravemente ustionate (tra cui un delegato sindacale) o infortunate ed altre ancora attualmente disperse. Si tratta in buona parte di lavoratori dei trasporti, autisti che erano a rifornire i propri mezzi presso quell’impianto che si è trasformato in pochi secondi in luogo di morte e sofferenza. Esprimiamo tutto il nostro cordoglio e vicinanza alle famiglie di tutti i lavoratori coinvolti ed attendiamo che la magistratura faccia i propri accertamenti. Ma non possiamo accettare che si ripetano giorno dopo giorno stragi di questo tipo. Non possiamo accettare che si contino le vittime di incidenti sul lavoro. Non ci possiamo abituare a definirli statisticamente come morti bianche. Questa strage deve finire. La vita viene prima del profitto.
Firmato: FILT CGIL- FIT CISL- UILTRASPORTI segreterie regionali della Toscana
LA NOTA NAZIONALE DEI SINDACATI TRASPORTI
Calenzano: Sindacati nazionali trasporti, ennesima tragedia sul lavoro che colpisce settore dei trasporti. Tra vittime, dispersi e feriti autisti di trasporto carburanti
“E’ l’ennesima tragedia nel mondo del lavoro, in particolare nell’ambito delle attività di logistica e autotrasporto merci, che ha colpito questa volta, tra vittime, dispersi e feriti, i lavoratori di trasporto carburanti”. A dichiararlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, a seguito dell’esplosione nel deposito dell’Eni a Calenzano, sottolineando che “siamo in attesa di una ricostruzione degli eventi che possa far chiarezza sulla dinamica dell’incidente mortale.
“I numerosi incidenti stradali – sottolineano le tre organizzazioni sindacali – rendono già incerte e imprevedibili le condizioni di sicurezza degli autisti di mezzi pesanti, non possiamo accettare che anche gli impianti, dove SI svolgono lavorazioni che devono essere in massima sicurezza di carico e scarico possano diventare trappole mortali come accaduto oggi a Calenzano”.
“Ora – affermano infine Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – non abbiamo bisogno della pletora di commenti di cordoglio ma ci aspettiamo interventi concreti e immediati a tutela della sicurezza delle lavoratrici e lavoratori. Ci affidiamo al lavoro degli inquirenti e della magistratura per avere una certezza sulle responsabilità di questa ennesima tragedia”.
LA NOTA DI FILCTEM CGIL NAZIONALE
“Basta con le stragi sul lavoro. Non potremo più definirci un paese civile fino a quando non riusciremo ad eliminare questa piaga! Il lavoro deve servire per vivere non per morire, non si può uscire di casa al mattino e non essere certi di tornare la sera” ha detto Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, riguardo la strage di Calenzano (Fi).
“Vanno migliorate le norme sulla sicurezza – ha proseguito – e soprattutto vanno ampliati i controlli e le sanzioni che devono essere durissime per chi non le applica! Vanno assunti migliaia di ispettori e rendere i controlli periodici e non casuali e distanziati da anni, spesso decenni, tra di loro”.
“Le aziende – ha ribadito Falcinelli – che tagliano i costi sulla sicurezza sul lavoro o che non controllano l’applicazione delle norme da parte dei soggetti a cui appaltano le attività devono essere condannate in maniera esemplare. Attendiamo che la magistratura determini la responsabilità di quanto accaduto e vigileremo attentamente sugli sviluppi di questa ennesima strage. Esprimiamo la nostra forte solidarietà alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie. Il governo la smetta di fare propaganda e di raccontare un Paese che non esiste, la realtà la raccontano fatti come quelli di stamattina”, ha concluso il segretario generale della Filctem Cgil.
LA NOTA FIOM NAZIONALE
“La violenta esplosione di ieri presso il deposito dell’ENI di Calenzano ha causato l’ennesima strage, 5 lavoratori hanno perso la vita e altri 19 sono rimasti feriti, dei quali 3 sono tutt’ora ricoverati in gravi condizioni.
Nell’esprimere il cordoglio e la vicinanza di tutti i metalmeccanici e le metalmeccaniche alle famiglie delle vittime e nella speranza che i lavoratori ricoverati possano al più presto riprendere le loro vite, ci troviamo ancora una volta a dover affrontare il tema della mancanza di garanzie per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ci costituiremo parte civile e confidiamo nelle autorità competenti per fare luce sull’ennesima ed inaccettabile strage sul lavoro.
Abbiamo bisogno di interventi normativi stringenti e di controlli più serrati su tutto il territorio nazionale.
È ora che Governo e sistema delle imprese si assumano la responsabilità di intervenire in modo straordinario su salute e sicurezza da garantire negli appalti e subappalti.
Nell’attesa che la magistratura faccia le dovute verifiche ci preme però sottolineare che ancora una volta, esattamente come accadde per il crollo del cantiere dell’Esselunga, una delle cose più complesse è stata ricostruire la mappa delle aziende operanti in appalto all’interno del deposito.
Le iniziative di sciopero continueranno insieme a quelle sulla prevenzione e continueremo ad essere al fianco di tutte le lavoratrici e i lavoratori perché lavorare in sicurezza deve essere un diritto di tutti.”
Lo dichiara in una nota Silvia Simoncini, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile Salute e Sicurezza
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