Assegno unico 2025 INPS: cosa cambia, requisiti e quando fare domanda

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Nel 2025 cambia l’assegno unico e universale Inps (in sigla AUU).  BoT, CTz, BTp, CcT, buoni e libretti postali fino a un importo di 50.000 euro saranno infatti esclusi dall’Isee e questo amplierà la platea di chi avrà accesso alle prestazioni legate ai redditi, compreso quindi l’assegno unico. Gli importi del contributo inoltre saranno rivalutati circa dello 0,8%, in base al tasso di inflazione di quest’anno. In questo modo si possono già prevedere gli importi dell’assegno unico universale a decorrere dal 1° gennaio 2025. 

La riforma dell’Isee

Lo schema di Dpcm che modifica il regolamento Isee (Dpcm 159/2013) è in questi giorni all’attenzione della Camera. L’Isee costituisce il principale strumento di accesso a determinati bonus o prestazioni sociali agevolate. Quasi tutti i bonus, dall’assegno unico al bonus nido, dalla carta dedicata a te al bonus luce e gas, sono determinati infatti sulla base del reddito.

Più basso è l’Isee, quindi, maggiori sono le possibilità di accedere a un sostegno o di ottenerne benefici più alti. Le novità previste per il 2025 per quanto riguarda l’Isee consentiranno quindi l’accesso all’assegno unico e universale a un maggior numero di famiglie. Si tratta dell’esclusione dal calcolo dell’Isee i titoli di Stato come BoT, CTz, BTp, CcT, i libretti di risparmio postale e i buoni postali fruttiferi per un tetto complessivo massimo di 50mila euro. Una volta ottenuti i pareri delle commissioni parlamentari, la nuova modalità di calcolo potrà entrare in vigore a partire dal 2025 e consentirà di aprire a un maggior numero di famiglie l’accesso all’assegno unico.

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Cosa cambia in concreto

Alcune simulazioni realizzate dal Caf Acli aiutano a comprendere l’impatto diretto dei cambiamenti previsti per il 2025 riguardanti l’Isee. Per fare un esempio due genitori con due figli, un reddito da lavoro dipendente, abitazione di proprietà e circa 79mila euro di patrimonio mobiliare, vedranno il proprio Isee scendere di circa 2mila euro (-8,6%) nell’ipotesi in cui 25mila euro siano investiti in titoli di Stato. Se poi questa quota sale fino a 50mila euro (quindi la soglia massima decurtabile), l’Isee può scendere anche fino a 4mila euro (-17,2%) rispetto a quello attuale.

La rivalutazione degli importi per il 2025

Per quanto riguarda i nuovi importi dell’assegno unico, invece, va ricordato che il tasso di rivalutazione dello 0,8% è provvisorio. Quello definitivo verrà ufficializzato a inizio 2025, ma non si prevedono sostanziali differenze. Non ci saranno quindi gli stessi aumenti riconosciuti negli ultimi due anni, quando per effetto di una rivalutazione prima dell’8,1% e poi del 5,4% l’assegno unico era salito di circa 25 euro. Nel 2025 gli aumenti saranno poco rilevanti.

Gli importi attuali

L’Assegno unico universale ha un importo base, per i figli minorenni, che va da 199,40 euro (con Isee fino a 17.090,61) a un minimo di 57 euro (sopra i 45.574,96 euro o comunque per chi fa domanda senza Isee). Per i figli maggiorenni, di età compresa tra i 18 e i 21 anni, l’importo attuale dell’assegno unico che va da un minimo di 28,50 a un massimo di 96,90 euro

Tabella assegno unico 2025

Sulla base delle stime effettuate ecco quanto si potrebbe arrivare ad ottenere mensilmente con l’assegno unico Inps 2025.

  • Importo minimo per figlio minore: 57,45 euro (con Isee sopra i 45.939,56 euro)
  • Importo minimo per figlio maggiorenne: 28,72 euro
  • Importo massimo per figlio minorenne: 200,99 euro (con Isee fino a 17.227,33 euro).
  • Importo massimo per figlio maggiorenne: 97,68euro

Le maggiorazioni

Nel 2025 verranno rivalutate anche le maggiorazioni. Queste le previsioni:

  • Figli successivi al secondo: importo minimo +17,24 euro – importo massimo + 97,68 euro.
  • Mamme under 21: maggiorazione di 22,98 euro per tutti gli Isee
  • Figli con disabilità: le maggiorazioni valgono per tutti gli Isee e senza limiti di età
  • Non autosufficienza: maggiorazione di 120,56 euro
  • Disabilità grave: maggiorazione di 109,07 euro
  • Disabilità media: maggiorazione di 97,68 euro

Nel caso dei figli di età inferiore a 1 anno, come pure per quelli di età inferiore a 3 anni, ma attenzione solo per un nucleo con almeno 3 figli a carico, la quota base viene maggiorata del 50%. La quota massima spettante sale così a 301,48 euro.

Per quanto riguarda l’aumento forfettario di 150 euro mensile spettante alle famiglie con almeno 4 figli a carico, invece, questo non è soggetto a rivalutazione.

Pagamenti Assegno Unico

Come sempre sarà l’Inps a gennaio a comunicare le modalità operative dell’erogazione dell’assegno unico aggiornato alle cifre previste per il 2025. La maggiorazione potrebbe non essere calcolata nella prima mensilità ma data a conguaglio a partire da marzo 2025.

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Il pagamento dell’assegno unico Inps può avvenire in diverse modalità:

  • sul conto corrente bancario o postale,
  • bonifico domiciliato presso sportello postale,
  • libretto postale,
  • conto corrente estereo area SEPA,
  • carta prepagata con IBAN;

Tutti questi conti devono essere intestati al richiedente (nel caso in cui a chiedere l’assegno unico siano entrambi i genitori, l’importo totale viene ripartito tra i due).

Rinnovo

L’Inps già nel 2022 ha rivisto la regola che prevede di inoltrare domanda per l’assegno unico ogni anno: dal 2023 il rinnovo è automatico mentre resta obbligatorio rinnovare l’Isee e comunicare eventuali variazioni che possano incidere sull’importo. La domanda per l’assegno unico Inps, quindi, va fatta solo la prima volta che si accede al contributo, ad esempio alla nascita del primo figlio. Poi si rinnova automaticamente a patto di rispettare il passaggio chiave del rinnovo dell’Isee: qualora non venga comunicata la nuova attestazione relativa ai redditi del 2024, l’assegno unico viene comunque erogato ma ridotto all’importo minimo.

Scadenze Isee

L’Isee scade in 31 dicembre di ogni anno e si rinnova nel mese di gennaio dell’anno successivo. Per le prestazioni a cadenza annuale, il rinnovo dell’Isee deve avvenire entro il mese precedente per non perdere il diritto alla somma maturata.

Ricordiamo qui di seguito quali sono quindi le scadenze per richiedere l’Isee:

  • entro il 28 febbraio 2025 per evitare il taglio dell’assegno unico da marzo
  • entro il 30 giugno 2025 perché venga effettuato il ricalcolo a decorrere dal 1° marzo e per assicurarsi il conguaglio degli arretrati.
  • Qualora l’Isee venga comunicato dopo luglio 2024 l’importo verrà ricalcolato a decorrere dalle mensilità successive ma senza alcun calcolo degli arretrati.

Va tenuto presente, comunque, che l’importo dell’assegno unico Inps è commisurato all’Isee, ovvero all’Indicatore della situazione economica equivalente, che a sua volta si basa sulla situazione reddituale e patrimoniale (patrimonio mobiliare e immobiliare) del nucleo familiare: tuttavia, anche nel caso in cui non si volesse presentare l’Isee, è comunque possibile fare domanda e ottenere l’importo minimo per ciascun figlio.

Le variazioni da comunicare all’Inps

Tra le variazioni che vanno comunicate all’Inps c’è anche quella relativa all’arrivo di un altro figlio. In questi casi occorre richiedere un Isee aggiornato ed effettuare la comunicazione della nascita sull’apposita area Myinps riservata alla domanda per l’assegno unico. Solo dopo questa comunicazione l’Inps sbloccherà il pagamento dell’ulteriore quota di assegno unico Inps, calcolata a partire dal settimo mese di gravidanza. L’Isee aggiornato può comunque essere presentato successivamente alla comunicazione della nascita a patto di farlo entro 120 dalla data di nascita del figlio.

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La domanda online

L’assegno unico Inps può essere richiesto compilando la domanda tramite vari canali a disposizione.  Vediamo insieme quali sono:

  • Online sul sito dell’Inps utilizzando l’apposito servizio se si è in possesso di Spid di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
  • Tramite il Contact center si può compilare sempre la domanda online. Il numero verde Inps è 803.164 (gratuito da rete fissa) oppure bisogna contattare lo 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
  • Rivolgendosi agli Istituti di Patronato: in generale la compilazione della domanda presentata tramite questi enti, riconosciuti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, non comporta alcun pagamento. Lo Stato, infatti, si occupa di rimborsare gli Istituti di Patronato delle pratiche compilate per i trattamenti previdenziali.

Quali documenti servono 

Quando ci si accinge a compilare la domanda di assegno unico da presentare all’Inps, è bene recuperare tutti i documenti richiesti per la stessa ovvero:

  • dati dei figli 
  • dati relativi all’altro genitore
  • dati per il pagamento (iban, assegno etc)
  • dichiarazioni di responsabilità e assenso al trattamento dei dati

Non vanno allegati documenti, se non in casi specifici di cui viene data comunicazione all’utente all’atto di presentazione della domanda.

Chi deve presentare la domanda?

Può presentare la domanda per ottenere l’assegno unico e universale uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale (o entrambi i genitori), oppure il tutore, o anche il figlio maggiorenne per se stesso. La domanda di assegno unico deve indicare tutti i figli per i quali si richiede il beneficio, con la possibilità di aggiungere ulteriori figli per le nuove nascite.

Si può richiedere l’assegno unico in gravidanza?

Per i nuovi nati l’erogazione dell’assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza. La domanda va però presentata dopo la nascita, perché per effettuare la domanda è necessario avere il codice fiscale del bimbo: con la prima mensilità dell’assegno saranno poi pagati gli arretrati a partire, appunto, dal settimo mese di gravidanza.

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Simulazione online di quanto ci spetta

Ma come si fa a sapere quanto ci spetta? L’Inps attraverso una pagina dedicata offre la possibilità di effettuare una simulazione di assegno unico per capire a quanto ammonta la cifra che verrà erogato mensilmente. Clicca qui per scoprirlo.

Quando arriva l’assegno unico?

La domanda di sostegno economico alle famiglie viene erogata mensilmente: sebbene non ci sia un giorno esatto per tutti i nuclei familiari, l’assegno unico arriva solitamente tra il 15 e il 20 di ciascun mese in accredito alle famiglie beneficiarie.

 

 

 

In breve

Il 2025 vede alcune novità per l’Assegno unico e universale Inps che, per quanto ancora da approvare in via definitiva, si calcola siano quasi del tutto effettive. Insieme all’adeguamento delle cifre minime e massime in base all’inflazione, la novità più significativa riguarda l’esclusione dall’Isee di Bot, Btp, Buoni e libretti postali fino a un importo di 50.000 euro con il conseguente allargamento del contributo a un numero maggiore di famiglie.

 

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